Multi+, il sindaco ricostruisce i fatti davanti al Consiglio comunale
Un ricostruzione dettagliata e l’annuncio di una lettera, inviata pochi giorni fa, con la quale il Comune dà i trenta giorni alla Cooperativa della Casa per concludere l’operazione di compravendita: così il sindaco Paolo Omoboni ha risposto all’interrogazione delle cinque opposizioni borghigiane –liste civiche “Dal cuore di Borgo” e “Cambiamo insieme”, ex-Cinque Stelle, Rifondazione e Forza Italia, sulla vicenda Multi+. Un’interrogazione, ha detto Luca Margheri capogruppo di Cambiamo insieme, che nessuno avrebbe mai voluto fare vista la gravità della vicenda.
Perché dalla ricostruzione del sindaco, che ha preferito non dare giudizi, un fatto emerge chiaro. Che cioè la vecchia amministrazione comunale ha operato in modo parecchio facilone e disinvolto. “Non esiste –ha notato ancora Margheri, che alla fine si è detto soddisfatto dei dati forniti dal sindaco, insoddisfatto per il merito della vicenda- che un’amministrazione pubblica paghi interamente un immobile senza formalizzare l’atto di acquisto. E ancor peggio, nessuno fa operazioni di compravendita senza accertarsi dell’esistenza di una ipoteca sul bene che vuole acquistare”.
Omoboni è stato preciso nella ricostruzione: “Tutto nasce –ha esordito- nel 2005, all’interno di un programma regionale di edilizia residenziale pubblica. Il comune individua l’area sulla quale presentare un programma integrato di intervento pubblico, fa poi un avviso pubblico per selezionare l’operatore, che è la cooperativa Della Casa. Sempre nel 2005 viene approvata la proposta di programma integrato d’intervento proposto dalla stessa cooperativa. Nel 2007 è adottato il piano, che prevede un intervento per 1445 mq di superficie, di cui 1135 per un edificio a destinazione residenziale (alloggi a canone agevolato) e 310 mq per un immobile destinato a commercio, direzionale e servizi alla persona. Viene inoltre approvato uno schema di convenzione che prevedeva il diritto di prelazione per l’acquisto di quei 310 mq. Il 31.10 2007 viene formalmente sottoscritta la convenzione che regolava i rapporti comune-cooperativa e che include anche gli 80 alloggi privati, previsti nell’area Rimorelli, oltre ai 20 appartamenti con canone agevolato e i 310 mq di quello che poi sarà il Multi+”.
Qui il sindaco dà poi un’informazione che smentisce il suo predecessore Giovanni Bettarini, il quale aveva sostenuto che il Comune era “obbligato” all’acquisto del Multi+. “Con delibera del 18 dicembre 2008 la giunta approva l’acquisto dell’immobile, esercitando il diritto di prelazione. Quindi –dice Omoboni-, per rispondere alla domanda posta nell’interrogazione, non sussisteva un obbligo ma un diritto di prelazione”.
Poi si passa alla questione dell’acquisto e dei “famigerati” pagamenti. Omoboni fa l’elenco: “Viene approvato un atto di promessa di cosa futura, prevedendo anche la facoltà di richiedere un completamento dei lavori per un ulteriore importo. Il 18 dicembre 2008 fu sottoscritta la promessa di cosa futura e data una caparra di 129 mila, poi una seconda rata di 153 mila euro, e dopo aver fatto una perizia di stima per il valore di mercato, che conferma gli importi previsti, nel 2009 e nel 2010 il comune paga una terza e una quarta rata, entrambe di 128 mila euro. Si richiede anche il completamento dei lavori, liquidati nel 2011 con altri 129 mila euro”.
Ma niente rogito di acquisto. “Nel 2012 la cooperativa stipula un verbale di preconsegna, verbale che viene variato il 2 aprile 2014 per consentire di concedere a terzi l’immobile. Nel frattempo sono emanati atti per la gestione, concedendo gli spazi a una serie di associazioni, ma rimandando a un atto successivo l’atto di comodato, in attesa della stipula dell’atto di proprietà”.
Adesso però il comune chiede di accelerare, e il sindaco annuncia di “avere inviato il 22 gennaio scorso una raccomandata alla cooperativa della casa dove si chiede entro 30 giorni di effettuare tutti gli adempimenti necessari per addivenire al rogito per il passaggio di proprietà”.
Ma c’è la scottante questione delle ipoteche: “Le varie ipoteche –dice il sindaco davanti al consiglio comunale- sono state inserite in maniera indivisibile in tutto l’intervento. La prima è del 14 settembre 2007, per 14 milioni e 100 mila euro, poi ve ne sono altre tre, una per un milione e 200 mila euro, un’altra, il 30.11.2010, per 600 mila euro, e l’ultima 13.11.2012 che ammonta a 300 mila euro.”
Il futuro Multi+ era dunque già gravato da ipoteca nel settembre 2007, e quando si è iniziato a pagare a fine 2008, l’ipoteca c’era già.
Omoboni specifica: “Quando si arriverà al rogito, l’immobile dovrà essere libero da vincoli, Chiediamo alla cooperativa di diventare proprietari. Sono ottimista di natura, spero si possa risolvere in maniera positiva. Ci fossero problemi di ogni natura attiveremo qualsiasi strumento legale e giuridico per difendere gli interessi dei cittadini. Non possiamo fare altro che andare in fondo, per difendere i nostri interessi”.
Il sindaco preferisce non puntare direttamente il dito verso la vecchia amministrazione, anche se la ricostruzione fatta glielo consentirebbe: “Il nostro compito non è quello di fare il tribunale, se ci fossero responsabilità non sta al sindaco dare giudizi o fare processi. Se ci saranno responsabilità verranno fuori con i consueti procedimenti amministrativi”.
Dura e preoccupata la risposta delle opposizioni: “Dalla ricostruzione –dice Luca Margheri a nome di tutti i gruppi- si rileva palesemente una cattiva gestione del denaro pubblico e troppa faciloneria del Comune. Con le conseguenti responsabilità, politiche e amministrative. Quanto alla richiesta, doverosa, di chiedere –ahinoi dopo quattro anni dal completamento del pagamento!- di concludere gli atti di compravendita, noto che essa è stata inviata dopo che noi abbiamo presentato la nostra interrogazione. Evidentemente serve anche il ruolo di pungolo e di stimolo delle opposizioni”.
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, gennaio 2015