Nel futuro dell’ex ospedale di Luco ci sarà…la musica?
BORGO SAN LORENZO – Dopo troppi anni di immobilismo e anche di sfiducia, si torna a parlare del futuro dell’ex-ospedale di Luco: interrogazioni in consiglio comunale, l’appello del professor Pinelli pubblicato di recente su queste pagine (articolo qui). E ora nuove notizie che vengono dalla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentina, che detiene, dopo il trasferimento da parte della Regione Toscana, la proprietà del complesso storico.
Ne ha dato notizia il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni, in risposta a un’interrogazione consiliare di Borgo in Comune, e si tratta di una prospettiva nuova e interessante.
Nella nota inviata del Direttore Amministrativo del Maggio Enrico Maria Peruzzi si parla infatti del progetto per realizzare nel grande ex-monastero “un’Accademia internazionale per giovani musicisti”, con la Fondazione del Maggio che presenterà al Comune un contributo tecnico per l’inserimento di questa previsione nel POC, il piano urbanistico in fase di elaborazione.
Ma gli sviluppi positivi non si fermano qui: è infatti in corso di presentazione l’istanza alla Sovrintendenza per poter realizzare, con i 500 mila euro già messi a disposizione della Regione Toscana, un primo stralcio dei lavori di messa in sicurezza del complesso storico. “Il progetto – spiega il Direttore del Maggio -prevede la messa in sicurezza del complesso storico proponendo di intervenire nelle zone maggiormente degradate, tramite lo smontaggio del manto di copertura con relativa conservazione ai fini del successivo recupero, e l’installazione di copertura metallica, tutto questo al fine di scongiurare ulteriori deterioramenti strutturali. Non appena la Sovrintendenza emetterà l’auspicata autorizzazione, si provvederà immediatamente all’individuazione di un’impresa per la realizzazione degli interventi autorizzati.
Inoltre la Fondazione del Maggio “si è sin da subito attivata per l’affidamento di un incarico per la redazione del progetto esecutivo delle opere di conservazione dell’immobile” per “essere pronta a partecipare ad eventuali bandi di finanziamento con fondi comunitari/regionali. Tale progetto esecutivo sarà pronto per la fine del corrente anno”.
“L’importante è che l’ex-ospedale – sottolinea il sindaco Omoboni-, dopo anni di tentativi falliti in varie ipotesi di destinazioni urbanistiche, non cada nel dimenticatoio e possa avere un futuro. Mi pare che la proposta avanzata dal Sovrintendente del Maggio Pereira sia molto interessante. Come amministrazione comunale faremo tutto il possibile perché si sfrutti ogni opportunità. E continueremo, sia con il Piano Operativo Comunale, che con i contatti con Regione e Maggio Musicale, ad operare in questo senso”.
Ora sarà compito dell’amministrazione comunale mantenere alta l’attenzione, affinché gli impegni siano rispettati, e i tempi siano stretti. Le opportunità dei finanziamenti sono adesso, e occorrerà concretizzare senza ritardi sia i percorsi autorizzativi che la presentazione dei progetti. Altrimenti anche questa nuova prospettiva, di fare a Luco un’Accademia internazionale di giovani musicisti rischia di diventare solo l’ennesimo bel progetto rimasto sulla carta. E comunque è importante che intanto i primi lavori di consolidamento e di tutela della struttura vengano al più presto iniziati.
A.P.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 dicembre 2021
Prendiamo atto della nuova boutade (propagandistica?) sull’ex ospedale di Luco, questa volta a firma Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, della quale ci ha dato notizia il Sindaco Omoboni, non senza farci la doverosa domanda di shakespeariana memoria: sarà veramente la volta buona per il ritorno finalmente a nuova vita di uno dei gioielli monumentali del Mugello e per l’auspicato sviluppo della frazione e dell’intero territorio, oppure sarà come al solito altro fumo negli occhi dei cittadini (propaganda appunto), la cui fiducia nell’operazione è arrivata al punto di non ritorno?
Nel frattempo, nell’attesa dei tempi biblici per le autorizzazioni della Sovrintendenza e per l’assegnazione dei primi (e speriamo non unici) “lavori di conservazione”, auguriamoci tutti che madre natura, eventi atmosferici o di altro tipo, non infieriscano più di tanto su questo prezioso manufatto così già tanto martoriato dalla mancanza di volontà della politica.