NOTE PER LA RINASCITA – 18 / Massimo Principe
l’incredibile complessità della realtà che stiamo vivendo non può essere rappresentata in una semplice lettera, in una riflessione che forse nasce anche dal desiderio di andare a zonzo con la mente. Desiderio di collegare le nostre esistenze a piccole cose o ad un progetto, ad un’ancora che ci sostiene contro i marosi di questa pandemia. La base da cui partire, alla vigilia della fase 2 di una riapertura pressata da indubbie esigenze vitali, richiamando il bellissimo commento che avete pubblicato di Mauro Magatti “Non andrà tutto bene”, è che l’ottimismo superficiale è per noi pericoloso, forse ancora di più del sentirsi in un fortino sicuro ma assediati dalla paura. Occorre,ora con maggiore intensità, avere il coraggio di guardare la realtà nella sua durezza, solo affievolita, perché il virus maledettamente infido, estremamente efficace nel passare da una persona all’altra, continuerà a circolare tra noi, per cui, come ci dicono gli esperti, la Protezione civile, sono probabili nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno tempestivamente contenuti.
Dovremo quindi coniugare nel futuro prossimo realismo e visione, mediare tra due civiltà quella, ormai da noi consolidata, della mobilità e quella recentissima dell’immobilità, entrambe con Internet ago di una bilancia mal tarata. Ne sarà conseguenza puntare sulla propositività delle singole zone, metterne in campo la complessiva capacità organizzativa e di controllo del territorio con l’identificazione rapidissima dei focolai.
Ed è questa la suggestione, che deve interpellare una Comunità.
Il Mugello nella sua interezza, come già avvenuto in passato per altre sperimentazioni positive, anche se raramente celebrate, potrebbe proporsi come un modello regionale e nazionale della ripresa.
In estrema sintesi, perché presenta due caratteristiche oggettive che, oltre al dato conclamato del limitato contagio, possono essere determinanti nella graduale riapertura del Paese.
Una limitata, ma con qualità ed eccellenze, densità produttiva ,umana ed abitativa, in cui è un dato oggettivo l’assenza di un frenetico pendolarismo. Se a ciò aggiungiamo il concreto richiamo ad un radicato, forse fin troppo pudico, senso d’identità, ad una cultura di prossimità istintiva dalle nostre parti, che può rendere più agevoli le misure d’adottare quali gli scaglionamenti ed i controlli anche sociali, abbiamo tutti irequisiti per proporci.
Per dare un senso forte di cambiamento, per guardare avanti, perché non dare il segnale, noi per primi, di essere coesi, di voler stipulare nel Mugello, ciascuno di noi a prescindere dal Comune di appartenenza,un identico patto? Quello di rimanere saldi, coerenti, responsabili rispetto – ed è il paradosso principale di questa pandemia che sta buttando all’aria, oltre a globalizzazioni e confini, tanti nostri“sicuri” stili di vita –alle poche, rigorose misure comportamentali che ci sono affidate.
Di aderire quindi, senza se e senza ma, alle indagini epidemiologiche validate, alle campagne di screening ed infine di scaricare l’applicazione italiana per tracciare con garanzia di anonimatole persone positive al Covid-19. Ciò al fine di identificare tempestivamente, tanto più pronti di prima, i contagiati e consentire alle strutture sanitarie, anche attraverso il diario clinico, i fondamentali interventi mirati. Lo dobbiamo al nostro futuro, ai tanti che hanno perso la vita, a coloro che in prima persona si battono per aiutarci.
Su questo presupposto, costruire insieme il modo di essere attori, di avanzare proposte che riguardino tutti gli aspetti da affrontare, lavoro, salute, sicurezza, scuola, famiglie. Con la consapevolezza che viviamo in un tessuto sociale che ha sostanzialmente retto al primo terribile impatto con il Coronavirus.
Abbiamo visto tanti magnifici esempi di dedizione, ed iniziative di vicinanza, vera solidarietà. Tuttavia per la ricostruzione così complessa che ci attende, per recuperare gli aspetti migliori della nostra vita precedente, c’è bisogno dello sforzo di una collettività. Con la premura, la voglia, senza retorica, di provare a non lasciare solo nessuno e quindi anche esercitando quel controllo sociale che da noi è possibile.
Troviamo subito il modo per ragionarne, soprattutto guardando, almeno in prima battuta, i diversi fenomeni con l’ottica della competenza nelle nostre diverse esperienze?
Ciò che ci aspetta è l’attraversamento di un fiume in piena con rapide e sabbie mobili. Alle Istituzioni, utilizzando ancora di più il previsto dialogo sociale, il gravoso compito di costruire il ponte necessario al nostro approdo. Possiamo tuttavia dare un contributo decisivo nel disegnarlo perché, dobbiamo esserne consci,quel ponte per non franarci addosso dovrà appoggiarsi innanzitutto sul coinvolgimento effettivo di tanti uomini e donne disposti a sostenerlo.
Proviamo insieme a farlo, con orgoglio, fianco a fianco anche se a due metri di distanza?
Massimo Principe – Vicchio
già Direttore della ASL e Società della Salute Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Aprile 2020
Il Dottor Principe ha scritto un bellissimo articolo che riflette la sua cultura, la capacità di analisi, la conoscenza del nostro territorio e dei suoi abitanti, la grande umanità.
Inoltre, pur con la sua consueta pacatezza, Massimo Principe non dà ragione a tutti per non scontentare nessuno.
Prende invece posizione e non ci regala una delle solite liste qualunquiste di critiche alle istituzioni, ma configura un progetto organico e dettagliato di ripartenza.
Complimenti Dottore.
Lei è esattamente come la ricordavo.
Anche in questi giorni di estrema difficoltà, l’amico Massimo dimostra ancora una volta, se mai Ve ne fosse stata la necessità; l’attaccamento e l’amore per il nostro territorio. Le sue riflessioni e le sue proposte, che condivido pienamentese, spingono noi Mugellani a riflettere profondamente sul nostro futuro, approfitttando di questo periodo di estrema difficoltà, che però ha fatto riscoprire a tutti noi valori che avevamo completamente dimenticato. Grazie Massimo
Giuliano Biancalani
Completamente d’accordo con il contenuto della lettera scritta con chiarezza e onestà. Credo che ancora di più,da oggi in poi,ognuno debba fare la propria parte perché è arrivato il momento dove contano solo poche cose che veramente sono essenziali e importanti: la salute,solidarieta e il senso di appartenenza.
Viviamo in una terra,il Mugello,dove ci conosciamo tutti e credo sia piu facile aiutare con quello che abbiamo a disposizione chi ha bisogno e chi è piu debole. Ringrazio il signor massimo principe per quello che ha scritto.
Giacomo verdi.