NOTE PER LA RINASCITA -22/ Marco Piccardi, ristoratore
BORGO SAN LORENZO – L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta portando sicuramente anche grosse implicazioni economiche. Molte i modi per aiutare i privati al vaglio del Governo, ma anche i cittadini discutono su forme varie di aiuto economico. Tra questi c’è il pensiero di Marco Piccardi, cittadino mugellano.
Sono Marco Piccardi, abito nel Mugello fra Borgo e Vicchio. In questa situazione di particolare difficoltà sia di salute che economica, con la conseguente necessità di reperire denari per tirare avanti mi domando: perché non è possibile sbloccare gli accumuli pensionistici o TFR messi da parte con apposite polizze presso Agenzie Assicurative o Istituti Bancari?
Non parlo del classico 30% che si può richiedere per legge e che arriva dopo 4-6 mesi, ma parlo di cifre più consistenti. Del resto sono soldi miei, che ho già versato e che l’Istituto ha in cassaforte, ma che nn concede e nn fa usare neanche come garanzia per un prestito. Mi chiedo perché, visto che del resto non si chiederebbe niente che non sia già nostro. In fondo credo che vi siano molte persone in questa situazione.
Sicuramente il Governo avrà esaminato la possibilità di sblocco, sennò sarebbero proprio degli sprovveduti, ma credo che non lo decreteranno mai, perché quasi 7 conti correnti su 10 hanno queste polizze, e se anche un 50% dei milioni, e ripeto milioni di persone che le hanno, chiedessero il rimborso, salirebbe il sistema bancario. Ma decretare che si possano usare a garanzia di eventuali finanziamenti, quello lo possono fare. In fin dei conti hanno i nostri soldi già versati, che tengono a garanzia ma che comunque hanno in cassaforte. In pratica ci renderebbero i nostri capitali e si prenderebbero gli interessi.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 aprile 2020