Un passo avanti per l’Ortofrutticola, ma la partita continua
MARRADI – Un passo avanti, sicuramente. Ma ancora da verificare nei suoi dettagli. Che poi dettagli non sono.
La notizia più importante è che al “tavolo di crisi” convocato dalla Regione l’azienda proprietaria dell’Ortofrutticola, la Italcanditi, è venuta al massimo livello, ovvero con l’amministratore delegato Maurizio Goffi e con lui il presidente di Ortofrutticola del Mugello Carlo Parmoli, ed ha messo sul tavolo una decisione sollecitata da due settimane: non ci sarà chiusura per la “fabbrica dei marroni”, non ci sarà il trasferimento di tutta l’attività da Marradi a Bergamo.
Fin qui le buone notizie. Per l’azienda dolciaria è una conversione ad U, dettata con ogni probabilità dal putiferio che l’idea di portar via da Marradi la fabbrica che è il cuore del paese, ha subito suscitato. I vertici hanno dovuto quindi fare un passo indietro.
Ma non tutto è a posto, e infatti il “tavolo di crisi” dovrà riunirsi di nuovo. Perché la proposta ha suscitato anche diverse perplessità, che il sindaco di Marradi, presente all’incontro insieme alla sua vice Vittoria Mercatali, condensa in una breve dichiarazione: “La proprietà non parla più di chiusura, e questo è molto positivo, ma di riorganizzazione. E qui dobbiamo approfondire e capire meglio. Anche perché le preoccupazioni restano, anzitutto sui livelli occupazionali, che si vogliono ridurre, ed anche sulle nuove produzioni, che vorremmo comprendere cosa significhino in termini di prospettiva futura”.
Perché a Marradi Italcanditi non vuol più produrre marron glacé, e propone di sostituire questa linea con tre diverse produzioni, due legate al fresco e la terza al marrone congelato. A loro dire il marron glacé prodotto a Marradi costa troppo, per i macchinari che ci sono. C’è comunque l’impegno ad assorbire i medesimi quantitativi del passato, dai castanicoltori locali. E da Bergamo filtrano anche i numeri del personale: si fa presente che ad oggi gli addetti stagionali operativi sarebbero 64 e il progetto dell’azienda partirebbe da una base di 55 addetti.
E questo mette in allarme il sindacato: la Cisl è critica (articolo qui) e altrettanto lo è la Cgil: “15 giorni di presidio davanti ai cancelli – si legge in una nota della Flai Cgil Firenze e Toscana-, e tutte le mobilitazioni istituzionali, politiche e della cittadinanza marradese hanno costretto Italcanditi a rivedere la sua posizione rispetto alla chiusura dello stabilimento dell’Ortofrutticola del Mugello a Marradi. Riteniamo comunque che le informazioni oggi date dall’azienda al tavolo siano insufficienti per valutare il piano proposto rispetto al mantenimento del presidio alla “fabbrica dei marroni” Marradi. Quindi valuteremo domani con l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori il mantenimento del presidio permanente, che noi riteniamo necessario fino a che non avremo le rassicurazioni e il piano industriale dettagliato rispetto al futuro del sito Marradese. Il piano industriale dovrà essere particolarmente convincente, essendo trascorsi nemmeno 18 mesi dall’acquisizione di Ortofrutticola”.
Domani i dipendenti diranno la loro. In una partita che segna un loro punto a favore, ma che ancora non è certo conclusa.
I.DV.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 gennaio 2022