Parcheggi per disabili al liceo sempre occupati abusivamente. Una bella proposta educativa da una mamma
BORGO SAN LORENZO – Sono la mamma di una ragazzina che frequenta il primo anno del Liceo Linguistico. Ogni giorno, vengo a prenderla all’uscita di scuola. Di solito, mi posiziono all’altezza del bar, spesso in doppia fila ma facendo attenzione a non creare difficoltà al normale flusso delle auto. Il martedì, tuttavia, non prelevo solo mia figlia, perfettamente deambulante, ma anche mio nipote, costretto sulla sedia a rotelle, per una lesione cerebrale perinatale. Per questo, munita di tagliando per disabili, parcheggio in uno dei tre spazi adibiti, di fronte al cancello esterno della scuola. Già. Lo farei, se fossero liberi! Perché, purtroppo, in modo sfacciatamente incivile, c’è sempre qualche genitore/nonno che vi parcheggia, senza nessun tipo di diritto e di remora. Ogni volta, busso al finestrino delle varie auto, spiegando che si tratta di posti per disabili e non per ragazzi che, fortuna loro, sono perfettamente in grado di fare quattro passi per raggiungere i loro amorevoli e premurosi genitori. Mi guardano come si guarda una rompiballe e rimangono lì, assediati nei loro posti e nelle loro povere e meschine convinzioni. Da uomini piccoli, quali sono. Non si chiedono, ahimè, quale messaggio di inciviltà, maleducazione e mancanza di rispetto, veicolano ai loro figli. E quanto male, fanno loro, crescendoli così. Allora, ho fatto una riflessione. Poiché sono convinta (e vorrei ardentemente non essere costretta a cambiar idea), che i nostri ragazzi siano sensibili alle tematiche sociali come la disabilità, vorrei dar loro modo di insegnare a noi adulti – genitori in particolare – cosa sono capaci di fare, per difendere un principio di civiltà: quello del rispetto verso i più deboli e verso il prossimo, più in generale.
In breve: facciamo uscire un paio di ragazzi a classe, a rotazione, in modo che presidino i parcheggi per disabili, facendo defluire e, dunque, impedendo di far parcheggiare, i furbi di turno. Vogliamo far sì che, una volta ogni tanto, siano i ragazzi ad insegnare ai genitori quando questi, purtroppo, non adempiono al loro ruolo e si comportano da incivili maleducati?
Simona Caiani
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 marzo 2018