MUGELLO – Nel report “Scacco matto alle rinnovabili 2025”, che fotografa lo stato delle rinnovabili in Italia e in Toscana, Legambiente torna ad esprimersi in favore dell’impianto eolico del Monte Giogo di Villore, in Mugello. L’intervento è infatti è stato inserito tra le buone pratiche, segnalando come i lavori siano stati sbloccati nel Settembre 2022 grazie alla Presidenza del Consiglio dei ministri presieduta da Draghi. Viene inoltre ricordato che la potenza installabile prevista dell’impianto sarà di 29,6 MW, pari a una produzione di 80 GWh/anno, capaci di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica ad uso civile di circa 100 mila persone.
La presentazione del report è stata occasione per scattare una fotografia sulle rinnovabili in Toscana, rimandando all’Osservatorio Aree Idonee e Regioni (consultabile con mappa interattiva sul sito di Legambiente) e ad un’analisi puntuale sui ritardi dell’Italia, sui blocchi alle rinnovabili e sulla questione aree idonee. Nel report sono state mappate 92 storie di blocchi alle rinnovabili, censite dal 2022 ad oggi in Italia, tre delle quali nella nostra regione: a Capalbio e Badia Tedalda, tra il grossetano e l’aretino, e nel Comune di Casole D’Elsa. E casi considerati invece positivi, come quello mugellano.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 marzo 2025
5 commenti
Penso sia arrivato il momento che chi ama devastare o veder devastato la superstite bellezza agroambientale italiana, consumando ulteriore prezioso suolo e immiserendo natura,agricoltura, paesaggio identitario, cultura…eviti almeno di farsi chiamare
“ambientalista” o, in subordine, tolga la l e metta la n
Mi dispiace pensare che l’ignoranza dell’ecologia e dello studio reale delle problematiche consenta di parlare con slogan a sfregio di chi ha passato tutta la vita da volontario a difendere l’ambiente, con buona pace dei produttori di energia fossile che stanno portando il mondo a un futuro che sarà sempre più difficile
I DANNI IN GRAN BRETAGNA PER IL BLOCCO DELLE CENTRALI EOLICHE.
Ho già evidenziato nel post ”ANALISI FUNZIONALE DI UNA TORRE EOLICA.” del 7 settembre 2024 che quando la velocità del vento supera i 90 km/h (figura 2) le torri eoliche ”devono” essere bloccate per tutelarne la sicurezza. Ma la situazione non è molto migliore nei periodi di vento forte anche se non raggiunge i 90 km/h, perché i parchi eolici possono produrre un’energia elevata che potrebbe non essere consigliabile nella rete elettrica se questa non è in grado di assorbirla. Anche in questa situazione, quindi, le torri eoliche non possono produrre energia nonostante le condizioni ventose particolarmente favorevoli. Ma famiglie e imprese pagano il costo di questa politica industriale nelle loro bollette. Un costo che, secondo il Telegraph, che ha analisizzato i dati di mercato di Octopus Energy riportati da Bloomberg, nel 2024 in Inghilterra ha raggiunto per i contribuenti britannici la cifra “l’assurda” cifra di 1 miliardo di sterline. Ma non si tratta di un caso isolato, infatti si tratta di una cifra superiore ai 779 milioni di sterline spesi nel 2023 e ai 945 milioni di sterline spesi nel 2022, ma anche in questi due anni i contribuenti britannici hanno dovuto spendere cifre ”assurde” per ”risarcire” le società che gestiscono i parchi eolici. E succede pure a noi contribuenti italiani, anche se non ne conosco gli importi.
Secondo i dati ufficiali, la quantità di energia eolica “tagliata” nei primi 11 mesi del 2024 è stata di circa 6,6 TWh (terawattora: milione di megawattora), in aumento rispetto ai 3,8 TWh dell’intero anno scorso.
Oltretutto l’aumento dei ”risarcimenti” cresce inevitabilmente con l’apertura di nuovi parchi eolici, in un periodo in cui la Gran Bretagna Come l’Italia e le altre nazioni) non dispone ancora (come ha evidenziato Jason Mann, esperto di mercati dell’energia elettrica presso FTI Consulting) delle infrastrutture necessarie per trasportare tutta l’elettricità generata nei periodi di punta, ma nemmeno di popolazione e industrie in grado di assorbire l’eccesso di energia prodotta.
Clem Cowton, direttore degli Affari esterni di Octopus Energy, ha aggiunto: “Le regole obsolete del nostro sistema energetico fanno sì che vaste quantità di energia verde a basso costo vadano sprecate. Ed è assurdo che la Gran Bretagna paghi le centrali eoliche scozzesi per spegnersi quando c’è vento, mentre contemporaneamente paga le centrali a gas del Sud per restare accese. Dobbiamo cambiare le regole che governano il nostro sistema per sfruttare al meglio l’energia prodotta in casa e ridurre le bollette per le famiglie e le imprese britanniche”, ma… evidentemente Clem Cowton, sicuramente ”esperto” di energia eolica, non sa che una centrale elettrica tradizionale non può essere accesa e spenta ogni dieci minuti, perché occorrono circa due giorni perché possa arrivare a regime. E se le centrali tradizionali venissero chiuse la popolazione resterebbe senza energia elettrica con vento <10 km/h e/o in assenza di un irraggiamento solare sufficiente.
E anche Jason Mann ha dovuto ammettere che "I costi di congestione sono un problema inevitabile nell'attuale struttura del mercato britannico. L'aumento della capacità di trasmissione può alleviare il problema, ma non completamente, e rimarrà un problema persistente. A un certo punto bisogna fare qualcosa che incoraggi una maggiore domanda nel Nord, per esempio abbassare i prezzi". Jason Mann, infatti, è evidentemente convinto che sia sufficiente ridurre il costo di distribuzione… non di produzione (alla sua società non converrebbe) dell’energia elettrica per incrementarne il consumo in modo sufficiente.
Ma secondo il Naso (National Energy System Operator), i costi di decurtazione sono destinati ad aumentare fino a 6 miliardi di sterline entro il 2030 se lo ”status quo” continua.
E naturalmente i contribuenti inglesi, ma anche italiani e delle altre nazioni, pagano anche un sovracosto per tenere accese le centrali elettriche tradizionali, sempre (per il motivo indicato sopra) non solo nelle giornate senza vento e/o Sole.
Come vedete, le energie rinnovabili vanno benissimo, ma solo per chi riesce a installarle e gestirle, non per i contribuenti! Domenico Salimbeni
Questi non sono mai stati ambientalisti… anche perchè la maggior parte di loro devastava con i loro comportamenti andando a sciare in montagna o possedendo seconde terze case al mare tutto… questi di lega ambiente sono solo personaggi ignoranti e villani che come quelli che negli anni cinquanta e sessanta hanno distrutto tutto non pagheranno mai per le loro colpe… .
Buongiorno Ho visto quanto sopra e vorrei avere notizie della ditta che pianta questi impianti eolici perché sono interessate alla forza Andrea Paccagnini