Petrona, biomasse. Il Comitato: “Perché concessi 30 giorni quando la legge ne prevede solo 10?”
MUGELLO – Pubblichiamo integralmente il comunicato del Comitato contro la centrale a biomasse di Petrona che commenta l’avvio del procedimento di revoca dell’Autorizzazione Unica (articolo qui) da parte della Città Metropolitana di Firenze (atto scaricabile qui)
“Il Comitato contro la centrale a biomasse di Petrona accoglie con soddisfazione la notizia che la Città Metropolitana di Firenze ha avviato il procedimento di revoca dell’autorizzazione rilasciata a Renovo Bioenergy Scarperia s.r.l.. Rimaniamo, tuttavia, di nuovo amareggiati dall’atteggiamento della Città Metropolitana stessa e della politica locale.
A fronte delle inadempienze per le prescrizioni imposte a Renovo durante l’iter autorizzativo, la Città Metropolitana ha concesso all’azienda il diritto di presentare osservazioni scritte entro trenta giorni. Il Comitato teme, e intravede, in questo procedimento l’ennesimo salvagente e l’ennesima proroga. Sembra di voler dare un’altra possibilità all’azienda proponente in modo da consentirle di rimediare alle irregolarità contestate. Quando viene applicato, come in questo caso, l’art 10 bis L. 241/90 è prassi concedere dieci giorni e non trenta. Perché consentire questa ulteriore lunga proroga a chi ha ricevuto l’autorizzazione il 28 giugno 2014? Perché dare ancora credito a questo progetto?
Sembra valere la regola dei due pesi e due misure. Se un cittadino presenta domanda per un concorso pubblico dopo la scadenza prevista dal bando, è automaticamente escluso. In questo caso, invece, un’azienda si permette di ritirare l’autorizzazione dopo sei mesi dal rilascio, ottiene quindi un anno e mezzo per preparare la documentazione e, a tempi scaduti, un ulteriore mese di proroga. Inoltre, non sono solo questioni formali, ma anche di sostanza, infatti la Città Metropolitana asserisce che la documentazione relativa agli accordi per il reperimento della biomassa locale, da presentare prima dell’inizio dei lavori, è incompleta. Ci lascia perplessi e sgomenti anche l’atteggiamento dell’azienda proponente il progetto, che ha inviato operai il 29 dicembre sebbene la Città Metropolitana avesse notificato il 28 dicembre la diffida ad iniziare i lavori.
Nel mentre la politica locale, in primis il Comune di Scarperia e San Piero, non prende le distanze dal progetto chiudendosi in un silenzio assordante. Il Comitato chiederà chiarimenti alla Città Metropolitana, vigilerà su tutto l’iter e continuerà, ancora, a portare avanti questa battaglia su tutti i fronti, compreso il ricorso al T.A.R.. La raccolta fondi per sostenere le spese legali sta andando avanti con successo: a tre settimane dall’inizio sono stati già raccolti 4.830,00 euro. Un tale risultato testimonia l’impegno della popolazione e la forte avversità dei cittadini a questo progetto. Un ringraziamento va anche alle varie aziende limitrofe alla zona per le loro donazioni. La loro risposta è un segnale di come l’opposizione a questo progetto riceva appoggio da tutta la società. Rinnoviamo, dunque, il nostro appello per la campagna di raccolta fondi: obiettivo 10.000,00 euro.
Come avevamo già detto, la partita non è chiusa e noi difenderemo i nostri diritti, la nostra salute e il futuro dei nostri figli con tutte le nostre forze.
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© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 dicembre 2015