Più difficile per le associazioni ottenere contributi e attrezzature. Ecco il nuovo regolamento
BORGO SAN LORENZO – Ora il Comune ha il suo nuovo regolamento per la concessione di patrocini, benefici e contributi alle associazioni e privati. Ben 29 articoli, scritti con linguaggio di non facile lettura, per determinare in modo del tutto nuovo le modalità di concessione del patrocinio comunale, contributi economici, ovvero la concessione di attrezzature e locali comunali, e contributi finanziari. Lo ha approvato, a maggioranza, il consiglio comunale.
Finora il Comune di Borgo aveva concesso parecchio alla buona. A chi chiedeva solitamente veniva dato, senza particolari criteri, e molto a discrezione degli amministratori. Ora, almeno sulla carta, si fissano regole più nette. E questo è sicuramente un fatto positivo, per allontanare dubbi di favoritismi e di soddisfazione di piccole clientele.
Ma probabilmente, quando le associazioni borghigiane busseranno alla porta del Comune per avere un aiuto o un sostegno per le loro attività, si troveranno di fronte a qualche brutta sorpresa. Perché non solo il testo è ostico. Ma prevede una serie di adempimenti piuttosto pesanti.
Basti dire che la gestazione di questo regolamento, redatto dal segretario generale del Comune, è stata particolarmente difficile: il segretario aveva presentato due testi che perfino alla giunta comunale erano sembrati eccessivi: la giunta -scrive lo stesso segretario nella sua relazione, nella quale discetta di piani nazionali anticorruzione e ricorda che l’attività di contribuzione pubblica è stata classificata “tra le aree ad elevato rischio di corruzione ed illegalità”- “ha rilevato un certo rigore disciplinare, paventando difficoltà applicative e limitazioni operative”, incaricandolo così di rivedere il testo. Alla terza stesura, il regolamento è stato accettato. Ma l’impianto rigido è rimasto.
Si diceva del linguaggio ostico: ecco cosa deve leggersi ad esempio un presidente di una società sportiva o di un’associazione borghigiana:
“Sono esclusi dall’applicazione del presente Regolamento, salvo per quanto non diversamente disciplinato ed in quanto compatibile, le seguenti fattispecie: (…)
d) attribuzione di benefici di natura corrispettiva di prestazioni a favore dell’Ente, privi di discrezionalità nell’an e nel quantum;
e) attribuzione di benefici che, benché non costituenti corrispettivo, siano espressamente previsti nell’an e nel quantum in atti convenzionali previgenti”….
Chiaro, vero?
Ma la sostanza è quella legata alle modalità per richiedere ogni tipo di beneficio.
Intanto si prevedono dei bandi pubblici per la concessione.
Si legge nel regolamento:
1. La contribuzione economica è oggetto di programma periodico, di norma semestrale.
2. Le iniziative di contribuzione economica possono essere precedute da appositi atti di programmazione dell’Organo di governo competente, in cui siano stabiliti:
a) diversi periodi di riferimento per la programmazione;
b) le utilità economiche da mettere a disposizione delle iniziative di terzi;
c) ulteriori e specifiche modalità, criteri e priorità di attribuzione dei benefici.
4. Ai suddetti scopi gli Uffici comunali competenti approvano e pubblicano, con congruo
anticipo, un avviso pubblico, in cui sono stabiliti:
a- il periodo di programmazione considerato;
b- il termine specifico e le modalità con le quali presentare le richieste;
c- la documentazione da presentare a corredo delle richieste;
d- modalità, criteri comparativi e priorità di attribuzione dei benefici;
e- eventuali garanzie (cauzioni) da prestare per la concessione in uso di beni comunali che abbiano un valore economico di mercato.
Ciò potrebbe produrre una migliore programmazione, un maggior ordine nel calendario, ma anche difficoltà per iniziative più estemporanee, o meno programmabili ma comunque meritevoli.
Ulteriore difficoltà verrà senza dubbio dalla mole di documenti che il Comune richiede. In pratica, per richiedere la concessione di transenne e palchi si dovrà presentare “la seguente documentazione:
a) la relazione illustrativa dell’iniziativa;
b) il quadro economico-finanziario dell’iniziativa, reso in forma di dichiarazione sostitutiva
di atto di notorietà, sotto la responsabilità del rappresentante legale del richiedente.
7. Il quadro economico-finanziario deve essere:
– completo (comprensivo di ogni reale voce di costo e di ricavo);
– attendibile e congruo rispetto alle condizioni economiche del/i mercato/i di riferimento;
– corredato da idonei documenti giustificativi (tariffe prezzi, tabelle costo lavoro, preventivi
di servizi/forniture, contratti stipulati, ecc.), specificamente inerenti il progetto promosso.
E poi si chiede una rendicontazione minuziosissima:
“In ogni caso, entro i termini previsti dall’avviso, deve essere presentato:
a- relazione a consuntivo sull’attività/iniziativa svolta e sui risultati conseguiti;
b- rendiconto dettagliato delle spese sostenute e delle entrate realizzate, con allegata la necessaria documentazione giustificativa. Non sono ammessi costi non documentati.
Tutto molto giusto sulla carta, forse problematico sul piano operativo, con le associazioni che dovranno dotarsi di qualche esperto legale per leggere il regolamento e di qualche commercialista per fare la richiesta. Anche perché è prevista una deroga, ma solo sotto la soglia di 50 euro di contributo economico (concessione di beni e attrezzature). Per fare qualche esempio con gli ultimi benefici concessi, all’Istituto buddista Soka Gakkai il Comune ha garantito l’uso gratuito delle sale di villa Pecori Giraldi per un’iniziativa, quantificando in 1894 euro il beneficio concesso. Per la Maratona del Mugello si sono concesse attrezzature per un valore di 4645 euro. Per una corsa ciclistica a Luco, al CC Appenninico sono state concesse e installate le transenne, per un valore di 876 euro di contributo. Bene, in tutti questi casi, i richiedenti col nuovo regolamento sarebbero stati soggetti agli adempimenti e rendiconti previsti.
In Consiglio hanno votato tutti a favore, salvo Margheri della Lista Civica e Masini di Rifondazione, che si sono astenuti. E naturalmente il sindaco difende il nuovo regolamento: “Trasparenza, programmazione e merito sono i tre pilastri di questo regolamento – sottolinea Paolo Omoboni – uno strumento fondamentale per gestire al meglio le tante manifestazioni ed iniziative che abbiamo sul nostro territorio. Sarà cura della Giunta fare una campagna informativa sul nuovo regolamento per permettere a tutte le associazioni ed enti del nostro Comune di sfruttare le opportunità offerte. Garantire a tutti l’accesso a contributi con regole e tempi chiari è davvero un tassello importante per una buona amministrazione”.
Purché la forma e le regole in eccesso non frenino le attività sociali, culturali e sportive. Vedremo, nella pratica, cosa accadrà con queste nuove regole, che entreranno in vigore nel 2017.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 ottobre 2016
Dal testo dell’ articolo si denota che poco o niente sia cambiato quando si tratta di burocrazia. L’Ufficio Complicazioni Affari Semplici è sempre attivo. Certo che in uno stato che ha avuto Calderoli ministro per la semplificazione ci si può aspettare di tutto. Mi viene il dubbio che molte piccole associazioni sbatteranno contro un muro di gomma. Sembra che sul territorio, escludendo le Associazioni sportive, ci siano circa 150 associazioni. Pensare di finanziarle tutte è certamente impossibile, Ma con regole incomprensibili molte potrebbero rinunciare anche solo a programmare eventi. E, secondo me, ogni occasione lasciata è persa. A proposito di Associazioni: a che punto stiamo col MULTI +? la struttura costata centinaia di migliaia di euro (nostri) sta andando al macero e stanno iniziando a sparire pezzi (l’altro giorno ho notato che mancano delle griglie, sul davanti). Doveva essere la base per l’associazionismo borghigiano. Le associazioni sono senza sede, e chi ha buttato i nostri soldi è ancora al suo posto, col sedere al caldo sulla sua poltrona. Ricordate che anche se andasse bene (la struttura passasse in mano al comune) più passa il tempo e più euro (sempre nostri)i ci vorranno per riparare i danni alla struttura.