Pochi medici al Pronto Soccorso dell’ospedale del Mugello: l’appello del primario dott. Vannini a Regione e USL
BORGO SAN LORENZO – Di recente il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si è recato in visita all’ospedale del Mugello, e ha incontrato i medici della struttura. Dando spazio anche alla voce dei sanitari. Tra questi, è intervento il primario del Pronto Soccorso, dottor Roberto Vannini, che ha evidenziato i problemi del servizio legati alla carenza del personale.
Ha detto infatti Vannini a Giani e al direttore generale dell’Azienda USL Paolo Morello: “Devo rappresentare una particolare, recente criticità per il pronto soccorso, che riguarda la dotazione di personale”.
Poi dopo aver ricordato la positiva situazione del passato, “perché fino allo scorso anno, proprio agli esordi dell’emergenza sanitaria, noi abbiamo avuto la fortuna di avere collaboratori validi professionalmente motivati e attaccati alla struttura”, ha illustrato la condizione odierna del servizio: “Il nostro è un organico di 10 medici, e all’inizio dell’emergenza eravamo dieci medici strutturati più due del percorso regionale per i neo laureati, brillante iniziativa della precedente amministrazione regionale che ci ha dato la possibilità di formare una parte di giovani neolaureati. Poi l’emergenza ha investito la struttura del Mugello in sua quota parte, il pronto soccorso in particolare e tutto l’ospedale, così come gli altri presidi, e abbiamo dovuto riadattare il nostro modo di operare, apportando d’urgenza delle variazioni strutturali, che quando andranno a regime miglioreranno il livello assistenziale e di sicurezza di tutti.”
“Ma da questo momento -ha continuato il dottor Vannini- si è avvertito un problema, iniziato per tutta una serie di motivi, che sono anche quelli che io chiamo la crisi vocazionale della medicina d’urgenza. Personalmente ritengo, e lo dico anche se sono di parte, la medicina d’urgenza come la migliore disciplina della medicina, la più interessante per tanti versi; però sta diventando la più onerosa , più difficile e per tanti versi quella che induce più timore nei laureati medici. Fatto sta che in questi mesi siamo andati progressivamente perdendo i nostri professionisti. Da dieci più due col mese prossimo noi rimarremo ufficialmente con cinque medici strutturati più uno del percorso regionale. In questi mesi la direzione e in particolare il mio capo area hanno fatto i salti mortali per cercare di ovviare a questa problematica. Ci arrivano a supporto alcuni medici, ci arriva al momento purtroppo un solo specializzando, arriveranno in questi giorni due professionisti di livello, ma con tutto questo il mese prossimo noi saremo sempre in carenza di almeno due medici.
Per dare un numero, io dovrò come gli altri fare tra i sette e gli otto turni notturni ogni mese. Questo non è sostenibile, per una medicina d’urgenza, per la sicurezza degli operatori e anche dei pazienti. Noi continuiamo a dare il massimo: non riesco a dare ferie da quelle estive dello scorso anno. Siamo quindi in un momento di vera criticità, sul quale – ha concluso il primario rivolgendosi al presidente Giani e al direttore generale Paolo Morello- richiamiamo la vostra attenzione e sensibilità, consapevoli che questa adesso non è un momento semplice per trovare operatori e professionisti e medici d’urgenza”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 febbraio 2021
Dopo UN ANNO di emergenza continua che ha devastato le nostre vite e le nostre attività, scopriamo che il Potere che ci sta scaricando addosso ininterrottamente da mesi la COLPA dell’emergenza, criminalizzando e vietando ogni aspetto della nostra Vita che non sia legato alla Produzione e al Commercio su larga scala, ecco che scopriamo questo: i medici del nostro Pronto Soccorso vengono dimezzati, notizia che unita al fatto che NON è STATO ABOLITO IL NUMERO CHIUSO nelle Facoltà di Medicina e Infermieristica, ci fa pensare che qualcuno stia lavorando perchè questa emergenza non finisca mai e se possibile peggiori pure, per poi dare a NOI la colpa di tutto, vittime due volte.