Politica e poltrone, una guerriglia fra soci
MUGELLO – Inspiegabile. A distanza di oltre cinque mesi dalle ultime elezioni amministrative ancora non sono stati nominati gli assessori nell’Unione Montana dei Comuni del Mugello. Inaccettabile. E solo poche settimane fa, con colpevole ritardo, ne è stato eletto il nuovo presidente. Inqualificabile. Altrettanto recenti sono la nomina del delegato nella giunta della Città metropolitana di Firenze e del presidente della Società della Salute. Intollerabile. La politica che fomenta l’antipolitica.
Ormai da tempo, troppo, si fa un gran parlare di antipolitica, di populismo, di stallo della burocrazia. Quasi sempre frutto di dati oggettivi, raramente, purtroppo, di critiche ingenerose o ingiustificate. Sembra un film senza intervallo e interruzioni per stacchi pubblicitari. Lo spaccato di una politica, avviluppata nei meandri di una filiera del riciclo, incline a curare più le vicende, diciamo professionali, dei protagonisti che le esigenze degli spettatori, i cittadini. Così anche il Mugello si presta a fare da scenografia, senza ricorrere ad effetti speciali, a lotte intestine, autoreferenziali e poco politiche, per rincorrere ruoli e poltrone annesse. Insomma all’apparenza, una querelle combattuta per il primato del pronome personale: l’io.
Già perché sono passati oltre cinque mesi dalle recenti elezioni amministrative e ancora non sono stati nominati gli assessori della Unione Montana dei Comuni del Mugello (UMCM). Inspiegabile, in quanto sono proprio gli stessi sindaci che tessono le lodi di questo ente sovracomunale, definito strategico, fondamentale per una corretta gestione del territorio, correlandolo ad una strategia di crescita e sviluppo. Inaccettabile, poiché queste mancate nomine generano incertezza negli stessi uffici dell’ente, con ripercussioni sul lavoro dei dipendenti. Uno stallo che ha indotto i sindacati ad annunciare lo stato di agitazione per una situazione ormai nota, stigmatizzata con queste parole: “Purtroppo ormai da anni assistiamo ad una progressiva indifferenza per le relazioni sindacali da parte dell’amministrazione, che impedisce di dare forza all’Unione.”. Nel comunicato sindacale non si usano mezzi termini, tant’è che rimarcano la mancata volontà di chiudere la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti causa l’assenza della giunta “concentrata sulla partecipazione dei sindaci al raduno Ferrari del Mugello.”.
Ridiamoci su ed aggiorniamo, ampliandola, la pagina dell’antipolitica di casa nostra. Diciamo che i sindaci, forse, erano anch’essi in stato di agitazione, preoccupati sportivamente per gli scarsi risultati del marchio corse con il cavallino rampante nello scudo giallo. La loro presenza all’autodromo era dunque per dare sostegno e vicinanza alla Ferrari. Prima la Ferrari, ultimamente a volte capita, poi il resto.
Eppure la monolitica maggioranza che dal dopoguerra amministra il Mugello, intendiamoci, democraticamente e legittimamente, anche per l’aver fatte più cose giuste che sbagliate, non doveva restare ostaggio dell’antagonismo interno. Del resto non si capisce quale altro motivo possa essere causa ostativa alla nomina di quegli assessori. Non una dialettica politica, neppure vedute diverse su strategie e modelli di crescita e sviluppo, tantomeno temi post-ideologici. Un ritardo incomprensibile fra correnti e fazioni. Una guerriglia fra soci per il controllo del pacchetto societario. Rampanti.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 novembre 2019
Credo che il bello debba ancora avvenire, quando in vista delle elezionali regionali i vari amministratori locali eletti col PD sarannoo chiamati a svelare se appoggiare Italia Viva o il PD, intanto pezzi da novanta in regione hanno fatto la loro scelta di campo…rispolveriamo il pop-corn?