Premio Innovazione della Regione Toscana, c’è anche un’azienda di Marradi. Che ha brevettato il riciclaggio del Tetra Pak
FIRENZE – Sono nove quest’anno le aziende toscane che hanno ricevuto il “Premio Innovazione Toscana”, il progetto istituito con legge nel 2015 per promuovere idee ed esperienze imprenditoriali di successo per il rafforzamento delle radici e delle filiere locali, promosso da Consiglio regionale, Confindustria Toscana e organizzato da Digital Innovation Hub Toscana.
Un premio che sempre più è all’insegna della sostenibilità ambientale. E tra i premiati c’è anche, al secondo posto nella categoria Premio Brevetti, la Coalchry Green Srl, una nuova azienda di Marradi, che ha aperto accanto ad Acquainbrick. Sono due realtà diverse anche se la fondatrice della Coalchry, Alice Garau, è tra i promotori anche dell’azienda che ormai da un paio d’anni a Marradi produce acqua nei contenitori in Tetra Pak.
Della Coalchry Green Garau è direttore tecnico scientifico. “Le due aziende sono separate – spiega -, anche se hanno sede l’una accanto all’altra: la Coalchry sarà costruita entro gennaio a fianco dello stabilimento dell’Acquainbrick, sempre nell’area Gentilini. A Marradi impianteremo il laboratorio di ricerca e sviluppo, mentre l’impianto produttivo è previsto, nei prossimi anni a Porcari. Per il momento, non avendo ancora la sede, abbiamo un solo dipendente, Giuseppe, chimico industriale, ma contiamo di ampliare in seguito l’organico”.
L’idea base della Coalchry Green è comunque legata ad Acquainbrick: “Quest’ultima – dice Garau – mette sul mercato un prodotto in contenitori ai quali la Coalchry ora vuol dare una seconda vita. Ci lavoriamo da quattro anni, per dare piena sostenibilità ad Acquainbrick. E ora ci siamo riusciti e abbiamo brevettato un metodo per riciclare i nostri contenitori e tutto quello che è poliaccopiato e recuperare cellulosa e polietilene e dar così a questi prodotti una seconda vita”.
La nuova azienda marradese collabora con le cartiere Lucart di Porcari e con Saci di Verona, e sta partecipando al bando Life Horizon. L’obiettivo è quello di realizzare il primo impianto pilota sostenibile per riciclare i contenitori in Tetra Pak. “Attualmente, a parte una quota di carta riciclata dalle cartiere Lucart e in piccolissima parte dalla Saci – spiega Garau – sono contenitori che non sono riciclabili. Noi invece abbiamo trovato il modo per renderlo possibile, per dare una seconda vita sostenibile dei contenitori per alimenti in policarbonato”.
Nello specifico, da tre anni è allo studio una tecnologia biologica, con processi di macerazione enzimatica che permettono di rompere i legami covalenti e agire sui substrati di adesione dei diversi materiali responsabili dell’unione dei diversi fogli, attraverso un’azione che separa i legami che tengono uniti i diversi strati. C’è infatti un problema nel riciclaggio dei prodotti laminati in cartone-alluminio-polietilene, o imballaggi che abbiano almeno uno strato di materiale plastico e uno di carta, poiché la separazione dei diversi composti è complicata, costosa e genera un impatto climatico molto elevato.
E’ una questione di grande rilievo ambientale: ogni anno vengono prodotti più di 450.000 milioni di contenitori in polilaminato (non solo i contenitori per alimenti e bevande tipo Tetra Pak, ma anche confezioni di biscotti, imballaggi per salumi freschi e cibo per animali) realizzati con materie prime di base che ad oggi diventano rifiuti post consumo ma che potrebbero diventare materie prime seconde da reimmettere sul mercato, ovvero se potessero essere completamente separati con un sistema economico, semplice ed ecologico, il riutilizzo e la rinnovabilità delle loro materie prime sarebbero chiaramente riciclabili, rendendo questi contenitori i più sostenibili sul mercato sia in termini di impronta di carbonio che di riciclabilità, generando filiere virtuose di “ vera economia circolare” che generano profitti sia economici che ambientali. E a questo mira la nuova azienda con sede a Marradi, premiata in Consiglio Regionale.
“La spinta all’innovazione, al cambiamento, al disegno visionario del futuro che ci attende è la cifra di questo Progetto, e lo collega strettamente al filo rosso che ho scelto come traccia essenziale della mia presidenza del Consiglio regionale: impegnare le istituzioni non solo nella gestione sicuramente complessa e decisiva del presente, ma anche ad anticipare il futuro possibile e atteso per essere protagonisti della sua costruzione”, ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa della Toscana, Antonio Mazzeo. “Il Premio Innovazione ‘Amerigo Vespucci’ 2022 si è mosso in questa direzione e con questa coerenza. E lo ha fatto raggiungendo il successo di partecipazione delle edizioni passate, con 48 progetti presentati, e soprattutto con la qualità di quei progetti che nelle diverse sezioni del premio hanno messo in evidenza la propensione all’innovazione presente nel nostro tessuto produttivo e soprattutto nella progettualità dei giovani toscani”.
“Il nostro futuro dipenderà da quanto seriamente prenderemo in considerazione le innovazioni tecnologiche per arrivare a modelli di produzione sostenibile – ha spiegato Antonella Mansi, presidente della commissione giudicatrice. – Un tema ricorrente dei progetti che la Commissione ha valutato con attenzione e impegno e che dimostrano le eccellenze della Toscana e quanto l’economia regionale sia ancora altamente competitiva se si decide di scommettere sulle capacità delle imprese.”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 dicembre 2022