Preoccupazione e angoscia, sollievo e felicità: il sindaco Omoboni racconta la ricerca della donna scomparsa
BORGO SAN LORENZO – Fare il sindaco non significa solo pensare ai mille problemi amministrativi, prendere decisioni, ascoltare le richieste della gente, beccarsi critiche e cattiverie. Fare il sindaco significa, ogni tanto, trovarsi improvvisamente davanti a un’emergenza da gestire. E’ capitato a Mongatti e Ignesti per il terremoto del 2019 a Barberino e Scarperia e San Piero, è capitato a Moschetti per il bambino smarrito tra i monti di Palazzuolo, un anno fa. Ed ora è toccato a Paolo Omoboni, con la donna che non era rientrata a casa e che non si riusciva a rintracciare.
Adesso, tirato un sospiro di sollievo per l’esito positivo, Omoboni può ripensare a quello che è accaduto: “Non si dimenticano questi momenti. Non si dimentica la notte in bianco, la preoccupazione nel pensare a una donna sola, spaesata nella notte, che non si sa dove sia finita. Non si dimentica la chiamata al figlio che si sente in colpa per quanto è successo.”
Poi sono scattate subito le operazioni di ricerca: “La macchina si è messa rapidamente in moto, coordinata dai vigili del fuoco: le squadre, i turni, l’arrivo dei volontari, l’utilizzo dei droni, gli elicotteri, e la ricerca di notizie, perché ogni notizia può essere decisiva. Così l’arma dei Carabinieri visiona telecamere, organizza indagini, e intanto facciamo un manifesto con la foto della signora da diffondere, fotocopie e social.”
La donna era uscita per andare alla Conad. Ma non ci era mai arrivata, come mostrano le telecamere. Invece la Polizia Municipale trova le sue immagini, con la donna che passa davanti al Municipio, sabato pomeriggio. E la tensione cresce, a cominciare, da quella, ben comprensibile, della famiglia.
“Non dimentico – dice il sindaco – le lacrime dei familiari, spaesati, che non riescono a stare fermi, e che girano ogni via di Borgo per dare una mano, e per provare a non pensare.”
Ma la preoccupazione e la partecipazione sono di tanti: “Penso al gruppo di ragazze e ragazzi del Direttivo del Palio che corrono di prima mattina ad aprire il bar al Foro Boario per dare acqua caffè e il pranzo ai Vigili del fuoco e ai volontari e che annullano i giochi previsti nel pomeriggio in segno di rispetto. Cristina, Alessandro, Caterina, Irene presidiano con me la base delle ricerche, Luca e Giorgia in bici girano per le zone di Borgo, per dare una mano alle ricerche. Molti amici passano a trovarci, per darci supporto. Ma passano le ore, e aumenta la preoccupazione”.
Poi la svolta: “Arriva una segnalazione di un cittadino che presume di aver Francesca sabato alle 16.30 sulla strada Borgo – Luco. Sono le 15 di domenica. Sarà la segnalazione decisiva. Le perlustrazioni dell’elicottero dei Vigili del Fuoco si concentrano in quell’area. E individuano la zona. Si alza un drone, alle Pergole, fa le foto, e arriva la notizia, Francesca è stata trovata. Il cuore batte fortissimo. La domanda che batte dentro è una sola: sarà ancora viva? Parte l’elicottero, partiamo noi con i carabinieri e la Polizia Municipale. Scendiamo il campo coltivato, in pendenza estrema, Francesca è lì, nascosta tra i rovi, ma non sappiamo in che condizioni. Il rumore dell’elicottero, il personale di soccorso, il pensiero fisso ai familiari”.
Omoboni si ferma un attimo e torna a quei momenti. Poi continua il racconto: “Fulvio Gagliardo si avvicina, si volta, ha gli occhi lucidi. È viva, mi sussurra. La tensione si scioglie e arrivano le lacrime. Francesca è viva, sta bene. L’elicottero la porta all’ospedale di Borgo. Torniamo al Foro Boario. Gli abbracci con i Vigili del Fuoco e i volontari. Chiamo il figlio Salvatore. È felice. Francesca sta bene. Partita vinta. Quella più importante. Salvare una vita”.
A.P.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 giugno 2022
Buonasera a tutti sono Salvatore il figlio della Francesca volevo ringraziare naturalmente tutti sindaco, vigili del fuoco, polizia municipale, carabinieri, cinofili, protezione civile,i ragazzi del chiosco ed ogni singolo cittadino, volontari e scusate se dimenticato qualcuno un particolare ringraziamento va al sindaco Omoboni: oltre al lavoro svolto era con noi familiari ad darci supporto ed soffrire insieme a noi e lo dico con tutta onestà trovare dei sindaci che svolgono queste attenzioni ai propri cittadini non se ne trovano ma si sento di dire che nel Mugello siamo fortunati ed io personalmente sono orgoglioso grazie mille di tutto a tutti