Ragazzi e video porno. A Barberino un incontro sui pericoli della rete tra i più giovani
BARBERINO DI MUGELLO – Il web è uno strumento. E come tale dev’essere usato con delle regole, in un modo specifico, evitando che si trasformi in un’arma a doppio taglio, capace di ferire. Recentemente, ma non è certo la prima volta, un ragazzino delle medie è venuto in contatto con un video che riprendeva una ragazzina in una scena di sesso con altri ragazzi più grandi.
Dopo questo fatto il Comune di Barberino ha ritenuto che fosse necessario incontrare la popolazione per parlare non solo dei rischi della rete, ma anche delle conseguenze nelle quali si può incorrere condividendo questo tipo di materiale e di come aiutare i genitori ad affrontare queste situazioni.
All’incontro erano presenti, oltre all’assessore alle Politiche Giovanili Fulvio Giovannelli, anche Eloisa Mingione psicologa del Centro d’Ascolto dell’istituto comprensivo di Barberino, Antonella Martinucci assessore alle Politiche Educative, Giuseppe Tito dirigente scolastico dell’istituto barberinese, Sandra Mantelli coordinatrice dei progetti di prevenzione, l’avvocato Sara Salti ed il Maresciallo Francesco Fiore, comandante della locale stazione dei Carabinieri.
“Io tendo sempre ad analizzare i fatti e sdrammatizzare le situazioni – ha dichiarato l’assessore Martinucci – Questo tipo di episodi assumono una rilevanza nei media che, dal mio punto di vista, viene amplificata proprio dai media stessi. Sono importanti, quindi, serate di questo tipo in cui le persone possano avere l’occasione di confrontarsi, comunicando con il confronto diretto e sdrammatizzare la situazione, non per sminuire l’evento ma senza un’eccessiva drammatizzazione “.
Mentre il dirigente scolastico ha cercato di spiegare che la rete, oltre ad essere uno strumento è anche una ragnatela nel quale si rischia di rimanere impigliati e vittime di “ragni” velenosi quanto particolari, il Maresciallo Fiore e l’avvocato Salti hanno invece evidenziato le conseguenze di una “condivisione sbagliata” che vanno da onerose sanzioni amministrative fino al penale.
“Delle regole ed un controllo andrebbe – spiega la dottoressa Mingione – ovviamente, esercitato nei confronti di bambini e preadolescenti che utilizzano questi device in modo a volte indiscriminato. Il punto è che, con tutta la buona volontà, un controllo totale non è realistico, per la portata del fenomeno. Ed allora è necessario educare i ragazzi alla comprensione di certi fatti, alla corretta lettura del mondo che ci circonda compresa la sessualità. Controllare e prevenire è più difficile che dare strumenti per una corretta lettura di eventi che possiamo inevitabilmente incontrare nel nostro cammino”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 novembre 2018