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RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Lo Spirito Santo e lo spirito del mondo
Giotto, Pentecoste
BARBERINO DI MUGELLO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta di don Stefano Ulivi, pievano di Barberino di Mugello.
Con la solennità della Pentecoste si chiude il Tempo di Pasqua e si apre il Tempo Ordinario; tempo in cui, in maniera ordinaria, noi cristiani dovremmo vivere la novità della Pasqua che abbiamo celebrato in questi cinquanta giorni. Dovremmo iniziare una vita nuova, pur facendo le stesse cose buone, allontanando le cose cattive, ma con spirito rinnovato.
Vorrei riflettere su “La vita secondo lo “Spirito Santo” contrapposta a “La vita secondo lo “spirito del mondo” o lo “spirito mondano”, come lo chiama spesso Papa Francesco.
Citando papa Francesco, prenderò alcuni spunti da una significativa omelia da lui tenuta a S. Marta il 7 Gennaio 2020 quando la liturgia offriva come prima lettura un testo dalla prima lettera di san Giovanni (1 Gv 3,21 – 4,6). In questo brano l’evangelista riprende il consiglio di Gesù ai suoi discepoli: “rimanete in Dio”. Omelia tenuta poco tempo prima che iniziasse il funesto periodo della pandemia da Covid 19.
La vita cristiana è un rimanere in Dio. Lo Spirito Santo “è la garanzia che Dio rimane in noi”, mentre la “mondanità”, cioè vivere secondo lo spirito del mondo ci rende incoscienti, al punto da non distinguere il bene dal male. Ed è “anche peggio di fare un peccato”.
La Sacra Scrittura ci dice di non prestare fede a ogni spirito (1Gv 4,1), a quello che sentiamo a livello emozionale, ma di metterlo alla prova. E così “sapremo cosa succede nel nostro cuore”. Perché, tante volte abbiamo il cuore “come una strada e non sappiamo su questa strada quali pensieri, emozioni e sentimenti vanno e vengono a caso, e perdiamo la facoltà di esaminare cosa succede dentro di noi”.
Per questo Papa Francesco si raccomanda “tutti i giorni, prendete un po’ di tempo, prima di andare a letto o a mezzogiorno – quando voi volete – e chiedetevi: cosa è passato nel mio cuore oggi? Cosa mi è venuto voglia di fare, di pensare? Qual è lo spirito che si è mosso nel mio cuore? Lo Spirito di Dio, il dono di Dio, lo Spirito Santo che mi porta sempre avanti all’incontro con il Signore o lo spirito del mondo che mi allontana dal Signore soavemente, lentamente; è una scivolata lenta, lenta, lenta”.
Lo Spirito Santo è quello che ci fa rimanere nel Signore, è la garanzia, la forza per rimanere nel Signore.
Lo spirito del mondo, invece, è contrario allo Spirito Santo. “Gesù, nell’Ultima Cena – ha ricordato il Papa – non chiede al Padre di togliere i discepoli dal mondo”, perché la vita cristiana è nel mondo, “ma di proteggerli dallo spirito del mondo, che è il contrario”.
È un’atmosfera – dice il Papa – che ti rende incosciente, ti porta ad un punto che tu non sai riconoscere il bene dal male”. Invece, per rimanere in Dio, dobbiamo chiedere questo dono dello Spirito santo.
Da questo conosciamo che rimaniamo nel Signore. “In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito” (1Gv 4,13)
Ma come possiamo sapere se abbiamo lo Spirito Santo o lo spirito del mondo? San Paolo ci dà un consiglio: “Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione” (Ef 4,30) Quando noi andiamo verso lo spirito del mondo rattristiamo lo Spirito Santo e lo ignoriamo, lo lasciamo da parte e la nostra vita va per un’altra strada. Non riflettiamo più, non meditiamo su ciò che è bene e ciò che è male, ma mettiamo il “pilota automatico” nel vivere tutto spontaneamente senza attenzione alla coscienza.
Lo Spirito Santo porta verso Dio e se pecchiamo ci protegge e ci aiuta a rialzarci, ma lo spirito del mondo ci porta verso la corruzione, al punto tale che non si distingue cosa è bene e cosa è male: è tutto lo stesso, tutto è uguale.
Lo spirito del mondo è “dimenticare”: il peccato non ci allontana da Dio, se ce ne accorgiamo e chiediamo perdono, ma lo spirito del mondo ci fa dimenticare cosa è il peccato: così si può fare tutto. Tutto quello che sentiamo spontaneamente.
Lo spirito del mondo è “perdere la consapevolezza, perdere la coscienza”: non si distingue più il peccato. E come possiamo sapere se siamo sulla strada della mondanità, dello spirito del mondo, o seguiamo lo Spirito di Dio? L’apostolo Giovanni ci dà il consiglio di mettere alla prova i pensieri, le emozioni, i sentimenti: non prestiamo fede ad ogni spirito, cioè a ogni sentimento, a ogni ispirazione, a ogni idea, ma mettiamo alla prova tutto ciò, per saggiare se proviene veramente da Dio o dal mondo. (Cfr 1Gv 4,1)
Il Papa invita a domandarsi “una volta, due volte al giorno, o quando tu senti qualcosa che ti viene in mente”: questa cosa che sento, che voglio fare, da dove viene? “Dallo spirito del mondo o dallo Spirito di Dio? Questo mi farà buono o mi butta verso quella strada della mondanità che è un’incoscienza?”.
Quante volte agiamo semplicemente “perché lo sento”, “perché tutti lo fanno”, “perché si sempre fatto così” oppure, secondo la moda, “perché siamo nel 2024 e non nell’ottocento”… chissà perché si dice sempre male dell’ottocento. Mah?
Come Chiesa fiorentina abbiamo meditato nella catechesi degli adulti sulla lettera di Giacomo che ci ha ricordato: di “non lasciarsi contaminare da questo mondo” (Gc 1,27) e “Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Gc 4,4)
Chiediamo la grazia di rimanere nel Signore e invochiamo lo Spirito Santo in questa solennità di Pentecoste, affinché, ci faccia rimanere nel Signore e ci dia la grazia di distinguere gli spiriti, cioè cosa si muove dentro di noi, affinchè non siamo guidati dallo spirito del mondo.
Che il nostro cuore non sia una strada dove tutto passa e forma la coscienza, ma che sia il punto di incontro fra noi e Dio, fra il nostro spirito e lo Spirito Santo per proteggerci dallo spirito del mondo che è dimenticanza di Dio e perdita di consapevolezza.
Don Stefano Ulivi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 maggio 2024
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