“Ritarderemo nel pagare lo stipendio”, un messaggio whatsapp ai dipendenti dell’ex-Forteto in liquidazione
VICCHIO – Sabato sera, ai dipendenti della cooperativa Forte Mugello (ex-Forteto), posta di recente in liquidazione è arrivato un messaggino sul cellulare. Un messaggio che ha provocato rabbia e agitazione.
Lo ha scritto il presidente-liquidatore Maurizio Izzo. Per annunciare che lo stipendio di settembre non arriverà nei tempi dovuti. Si legge nel messaggio: “Pagare gli stipendi è una priorità e ogni risorsa utile sarà spesa in questo ma realisticamente quelli di settembre non potranno essere pagati prima di novembre ovvero quanto cominceremo a incassare le vendite del magazzino.”
Scrive Izzo ai dipendenti: “Come sapete dal 1° ottobre la produzione del caseificio è ferma e il 3 ottobre l’assemblea dei soci ha deliberato la messa in liquidazione della Cooperativa. Stiamo valutando le offerte di acquisto per i vari rami dell’azienda, offerte che possono anche essere anticipate da un affitto di ramo d’azienda (sempre finalizzato all’acquisto) in modo da garantire la continuità aziendale e la salvaguardia dei posti di lavoro. Dal 6 ottobre è attiva la cassa integrazione speciale per i lavoratori a cui non è richiesto di essere presenti in azienda. Purtroppo, la messa in liquidazione della cooperativa ha reso ancora più complicata la situazione finanziaria, le banche hanno revocato gli anticipi fatture per cui al momento le uniche entrate disponibili sono quelle relative alla vendita delle scorte di magazzino, la cui riscossione però avviene in un tempo medio tra 30 e 45 giorni, e le vendite della bottega, ristoro e serra.”
“Ma come? – protesta un dipendente – Ci scrivi queste cose di sabato sera, con un messaggino? Come minimo dovevamo essere convocati e ci doveva essere spiegato e detto viso a viso. La cassa integrazione è stata richiesta ma non è ancora certa. E noi quello stipendio lo aspettavamo: c’è chi ha da pagare il mutuo, chi deve fronteggiare le spese della famiglia. Purtroppo la direzione non è mai stata trasparente nel dirci come stavano effettivamente le cose. E son rimasti vaghi anche nel dire se c’era liquidità per pagare gli stipendi”.
Di sicuro la situazione, comprensibilmente, non è tra le migliori, e tra i lavoratori c’è grande incertezza. Attualmente sono 38 persone a tempo indeterminato e sei con contratto che scade a fine dicembre. Altri undici, a tempo determinato fino al 30 settembre, hanno già perso il lavoro. Nonostante la “promessa” della cassa integrazione, molti continuano ad andare a lavorare, perché serra e bottega sono aperti, e si stanno effettuando le ultime spedizioni di formaggi, esaurendo il magazzino del caseificio, già chiuso dagli inizi di ottobre. E ora la brutta notizia del mancato pagamento della mensilità di settembre.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 ottobre 2024