San Piero: una tavola imbandita ed un ramoscello di olivo nel cammino verso la Pasqua
SCARPERIA E SAN PIERO – “Aggiungi un pasto a tavola e un po’ di olivo in più!”
Potrebbe riadattarsi così il titolo di una nota commedia musicale, per sintetizzare l’azione in due tempi, organizzata dalle Parrocchie di San Piero a Sieve e Santo Stefano a Campomigliaio, in questi primi giorni di primavera, scorcio finale di Quaresima.
L’intenzione di riproporre, nell’imminenza delle festività pasquali, l’iniziativa dei bigliettini di auguri natalizi recapitati a dicembre ad ogni famiglia del paese, al parroco Don Daniele era venuta in mente sin da subito. Non solo per l’apprezzamento ricevuto dai destinatari, ma anche per la mobilitazione che la preparazione di quell’attività aveva suscitato tra le diverse generazioni della comunità.
Ma questa volta il campanello di qualche abitazione è suonato non una ma due volte, in giorni diversi.
La prima delle quali, ad una trentina famiglie, per imbandire le loro tavole.
L’idea è nata dalla disponibilità che un ristorante sampierino ha dato al parroco, al termine del primo incontro di conoscenza, per preparare gratuitamente un pasto caldo, con un menù da asporto, da recapitare alle famiglia in difficoltà del paese. Una generosità che doveva rimanere riservata. “Quello che si fa si fa, non per pubblicità…” avevano detto i gestori dell’esercizio di ristorazione che ha sede nel centro storico di San Piero.
Ma era ben difficile che la cosa in paese rimanesse segreta. Anche perché domenica scorsa alle 19.00, davanti allo sporto del ristorante “Icche c’è c’è” in Piazza Colonna, c’era una insolita, ordinata fila di varie decine di persone in attesa del proprio turno. Erano i volontari per una sera, “reclutati” dal gruppo Caritas parrocchiale che ha coordinato gli aspetti organizzativi e logistici della consegna porta a porta, in modo discreto e in completa sicurezza.
Ognuno ha ricevuto una confezione chiusa con dentro un menù di tutto rispetto per ciascuna famiglia beneficiaria: lasagne, arista e patate arrosto. Ad ogni “dinner rider”, a cui era stata precedentemente abbinata una delle famiglie bisognose, è stata affidata una busta con pietanze appena sfornate, da far pervenire in pochi minuti, ancora calde, sulla mensa.
Tra le famiglie destinatarie qualcuna era stata avvertita, altre hanno avuto una vera e propria sorpresa. Per tutte è stato un regalo gradito e l’occasione di riunirsi, almeno per una sera, condividendo un’ottima cena “da ristorante”.
Archiviato il primo tempo dell’iniziativa quaresimale, da lunedì scorso si è partiti di gran lena per completare, in questo fine settimana, che si conclude con la Domenica delle Palme, l’operazione olivo benedetto.
Il rametto di olivo benedetto da portare a casa, si sa, è un simbolo della Pasqua, distribuito tradizionalmente durante le Messe della Domenica delle Palme.
La situazione legata alla pandemia ha suggerito di pensare anche nuove modalità per far arrivare in tutte le case questo segno.
Perciò lo storico gruppo sampierino di Mani di Donna, per l’occasione in composizione allargata, e quello gemello ancora da battezzare di Campomigliaio, integrato da una operosa ed efficiente quota azzurra, sono stati impegnati vari giorni nella preparazione dei rametti di olivo, che, trattati per una migliore conservazione, sono stati dipinti d’oro o d’argento e confezionati in tanti piccoli sacchettini: oltre milletrecento, uno per nucleo familiare! Al contempo i bambini e i ragazzi del catechismo hanno colorato e personalizzato dei disegni pasquali prestampati; mentre lo Studio Noferini di Borgo San Lorenzo, si è adoperato, con la consueta generosità, per integrare, con la propria produzione, i biglietti mancanti al numero sufficiente per raggiungere tutte le famiglie.
Infine il parroco Don Centorbi, a nome della comunità parrocchiale, ha scritto un breve pensiero indirizzato ad ogni persona del paese. “A Natale abbiamo inviato un biglietto di auguri – ha spiegato il Pievano – il messaggio recapitato in questi giorni è invece una benedizione. Quel ramoscello di olivo portato dalla colomba di rientro sull’arca, nel racconto biblico annuncia la fine del diluvio e una terra nuovamente abitabile. Quello che oggi arriva nel case del nostro paese vuole essere un segno di attesa fiduciosa per la fine della pandemia e di speranza che, nella Resurrezione di Gesù, la vita rifiorisca nuovamente in noi e tra noi.”
Portatori di questo messaggio, contenuto nel sacchetto con l’olivo benedetto e con il disegno pasquale, sono ancora una volta, i giovani delle due parrocchie. Le consegne saranno ultimate nei prossimi giorni, perché all’inizio del Triduo Pasquale ogni famiglia abbia questo segno pasquale nella propria casa e l’annuncio che esso reca. “Che rimanga con testimonianza di una vicinanza reciproca tra la Parrocchia e ciascuna famiglia” termina Don Daniele.
Perché, come conclude la canzone che dà il titolo a quella nota commedia musicale, la compagnia di amici raddoppia ciò che condivide: “il fuoco è sempre vivo, la mano sempre tesa, la porta sempre aperta, la luce sempre accesa”.
Fabio Berti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 Marzo 2021
Questa bella notizia che racconta di solidarietà e mobilitazione generosa di una comunità in modo semplice ma molto ‘forte’ ci rincuora e fa davvero sperare in un futuro migliore!