“Una scelta velleitaria e irrealizzabile”: l’attacco del PD al Comune di Vaglia per la nuova scuola
VAGLIA – Un “sondaggio”, quello proposto dall’amministrazione di Vaglia per coinvolgere i cittadini alla progettazione del nuovo plesso scolastico, aspramente criticato dal PD di Vaglia. Con i Dem che chiedono un ragionamento serio su progetto importante ma che rischia di rimanere un “miraggio consapevolmente irrealizzabile”.
“Campo da volley o pista di atletica?” Questi sono i soli contributi che l’Amministrazione si aspetta dal coinvolgimento dei cittadini alla progettazione del nuovo plesso scolastico, previsto sulla carta del nuovo Piano Operativo a Vaglia. Ancora una volta l’Amministrazione utilizza il miraggio della nuova struttura scolastica come paravento per nascondere l’assoluta immobilità e mancanza di investimenti significativi sul futuro del nostro Comune: basti pensare che da tre anni viene riproposto, semplicemente rinviato quasi identico di anno in anno, lo stesso Piano Triennale delle opere pubbliche. Il Piano in realtà è un libro dei sogni, dedicato quasi per intero alla realizzazione del nuovo plesso scolastico, centro della riqualificazione futura del capoluogo e “baricentro della vita di aggregazione di tutto il territorio”.
Il Partito Democratico di Vaglia ribadisce che si tratta invece di una scelta strategicamente sbagliata e assolutamente velleitaria e irrealizzabile. I costi di realizzazione dell’opera sono assolutamente sottostimati dall’Amministrazione, che nonostante prometta “strutture sportive, laboratori per le attività culturali e spazi sociali”, in realtà progetta la realizzazione di una struttura di soli 3000 mq (Consiglio Comunale del 3/4/20, risposta del Sindaco all’Interrogazione del Gruppo ScelgoVaglia) insufficienti per ospitare anche le classi già attive nelle nostre scuole dell’infanzia, primarie e secondaria (che attualmente occupano circa 4400 mq, per una superficie minima richiesta dalla normativa D.M. 18 dicembre 1975 di circa 4200 mq), e quindi assolutamente priva delle strutture aggiuntive promesse. Senza contare che il costo previsto dall’Amministrazione di 5.200.000 Euro (Consiglio Comunale del 3/4/20, risposta del Sindaco all’Interrogazione del Gruppo ScelgoVaglia) appare del tutto insufficiente per la realizzazione anche minima delle sole aule scolastiche, per le quali si prevedono almeno 8 milioni di euro, e ulteriori 5/6 milioni per le opere aggiuntive (Si veda ad esempio anche la realizzazione recente della scuola di Sassa, nel Comune de L’Aquila, di dimensioni simili).
Oltretutto, al momento anche le risorse sottostimate previste non sono disponibili (Documento Unico di Programmazione Comune di Vaglia 2021-2023), e non è dato di sapere come, quando e se queste verranno intercettate dall’Amministrazione. A queste condizioni è del tutto irresponsabile l’avvio del procedimento: solo l’esproprio del terreno (privato) per un’opera che non sapremmo come portare a termine costerebbe alla collettività mezzo milione di Euro (Agenzia delle entrate, “Relazione di stima di un’area di trasformazione ubicata nel comune di Vaglia, fra via Bolognese e via Martiri di Morlione, nella quale è prevista la realizzazione del nuovo plesso scolastico”, protocollo N. 9571/19 Comune di Vaglia), che aggiunto ai costi di progettazione e di messa in sicurezza del terreno stesso, gravato da problemi sismici e idraulici, portano a oltre un milione solo i costi preliminari. Un’enormità contro cui ci batteremo per non sperperare in questo momento così difficile, dopo aver buttato già via un milione di euro abbandonando il vecchio progetto, per tacere di tutti i finanziamenti per il recupero dell’edilizia scolastica non intercettati a differenza dei comuni a noi vicini.
La scelta di spostare a Vaglia il polo scolastico è anche strategicamente sbagliata e mette a rischio il futuro stesso del mantenimento della scuola Primaria e Secondaria nel Comune. Ricordiamo infatti che quasi 1800 persone si muovono quotidianamente verso Firenze (Matrici del pendolarismo, Censimento ISTAT 2011) e che già oggi quasi un quarto dei potenziali fruitori della scuola si rivolge altrove, anche se per converso al Barellai affluiscono una quarantina di alunni dai territori limitrofi.
Appare pertanto evidente che una soluzione in controtendenza ai flussi casa-lavoro metterebbe non solo in forte dubbio la frequenza di questi ultimi, ma potrebbe ragionevolmente stimolare un’ulteriore fuga mettendo a rischio la persistenza stessa della scuola nel nostro Comune, perché una scuola con una sola classe per anno, anche se numerosa, non regge a lungo. Senza considerare che un plesso scomodo da raggiungere renderebbe difficile mantenere, nel tempo, gli alti tassi di stabilità dei docenti che invece hanno costituito fino ad ora un elemento essenziale per la riuscita della offerta formativa. Per garantire un futuro e un’attrattiva alla nostra scuola occorrerebbero intanto non nuove mura, ma uno sforzo concreto per garantire orari compatibili con le esigenze lavorative delle famiglie e servizi accessori di qualità, come post scuola e centri estivi, da anni organizzati
in maniera sempre più inefficace o, come quest’anno di particolare emergenza, mai nemmeno partiti. Questo senza considerare quanto la scelta di Vaglia sia peggiorativa nella qualità della localizzazione, in quanto si abbandonerebbe una vasta area di notevole pregio ambientale di proprietà interamente comunale, per una molto più limitata, non di proprietà comunale, stretta fra le abitazioni PEEP e la viabilità ex regionale, per di più attraversata da un ruscello con vincolo idraulico e da pericolosità sismico/geologica elevata (Piano Operativo Comune di Vaglia, scheda TRp_01.1 e TRp*_01.1). Nessun piano serio è poi previsto per il riutilizzo dell’attuale scuola Barellai, che si candiderebbe, così come le altre strutture scolastiche esistenti, a diventare l’ennesimo edificio abbandonato in attesa di un’improbabile alienazione a poche centinaia di metri dal sanatorio Banti.
Riteniamo, al contrario di chi in questi anni ha sgretolato l’esistente in nome di un miraggio consapevolmente irrealizzabile, che le decisioni sull’edilizia scolastica non debbano sottostare a nessun altro criterio che le reali esigenze degli studenti, del personale scolastico e delle famiglie. Il futuro della nostra scuola non può essere messo a repentaglio per coprire l’incapacità di rispondere alle sfide che il nostro territorio ci pone: non si può costruire una scuola senza interesse per la scuola, per riqualificare un capoluogo che non si riesce a valorizzare altrimenti. Il capoluogo ci interessa molto, ma crediamo che la scuola a Vaglia non lo renderebbe più attrattivo né di investimenti produttivi, né di turisti. Chiediamo quindi convintamente che non si proceda assolutamente con l’avvio già annunciato della progettazione, né tantomeno all’acqusizione del terreno e alle previste opere di sistemazione, al fine di scongiurare un nuovo sperpero di danaro pubblico. Speriamo invece che si possa aprire un confronto vero con l’Istituto Comprensivo e con tutti cittadini sul futuro della scuola e dei nostri ragazzi, per lavorare seriamente alla definizione di proposte realistiche e economicamente sostenibili che possano apportare veri miglioramenti, partendo dalle strutture e dai servizi scolastici esistenti.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 ottobre 2020