Schiacciati da concorrenza sleale e carico fiscale. Lettera aperta di un commerciante barberinese
BARBERINO DI MUGELLO – Un commerciante di Barberino indirizza una riflessione, che è anche una lettera aperta agli amministratori locali. Per chiedere dialogo e attenzione verso i problemi del piccolo commercio, che vede tanti negozi schiacciati dalla grande distribuzione, dalla concorrenza sleale, dal carico fiscale. L’esercente barberinese non polemizza, ma testimonia una crescente difficoltà. Facendo esempi concreti. E’ una voce da ascoltare…
In questi giorni mi viene spesso in mente la storia di Davide e Golia e devo ammettere di provare per Davide, un ragazzo giovane, inesperto, ma intelligente, una sorta di ammirazione, quasi di invidia.
Gli eventi che sovente fanno riaffiorare alla mia memoria i personaggi sopracitati sono i giochi sleali che la grande distribuzione compie attualmente, senza alcun rispetto per i piccoli commercianti. Sono giochi del mercato, di natura economica. Premetto di non aver nulla contro la concorrenza, se essa mira ad offrire il prodotto migliore e a prezzi competitivi. In questo caso è stimolante, genera creatività, consente di esercitare una certa libertà individuale anche in fatto di prodotti da immettere sul mercato. Ma deve avere questi obiettivi e deve essere onesta. Dobbiamo giocare alla pari, attenersi alle stesse regole, tenere in considerazione il contesto in cui si agisce, da un punto di vista culturale, storico, … E con ciò voglio coinvolgere l’amministrazione comunale a vigilare sulle attività commerciali del paese, sui servizi che esse rendono da un punto di vista anche sociale. L’ente locale, se ha a cuore il paese ed i suoi abitanti, non può star affacciato alla finestra ed aspettare che la corrente porti via tutto. Anche i piccoli negozi sono l’anima del paese: accolgono le persone, offrono i loro prodotti e i loro servizi, sono spesso luoghi di aggregazione, sono riferimenti nella storia di ognuno di noi.
In una realtà come Barberino Mugello, i piccoli commercianti sono letteralmente schiacciati dalla grande distribuzione (da sabato 16 aprile sono tre i supermercati attivi) e sono costretti a chiudere, sia per il carico fiscale a cui sono sottoposti, sia per l’esigua forza individuale che possono esercitare.
Coloro a cui sono concesse agevolazioni fiscali, possono permettersi di abbassare sostanzialmente i prezzi dei prodotti, creando una concorrenza forte e scorretta nei confronti dei negozi locali. Non molto tempo fa infatti erano presenti in paese tre fiorai, ma purtroppo hanno dovuto cessare l’attività. Risultato, non abbiamo più un negozio di fiori in paese.
Poi è stata la volta del pane sottocosto, anche se si tratta per lo più di un pane precotto e in molti casi proveniente da paesi stranieri e anche di qualità inferiore al nostro, ma purtroppo vendibile. Anche questo ha causato non pochi problemi ad alcuni nostri fornai. Poco tempo fa è toccato al pesce (nel fine settimana chiaramente), che è stato offerto ai clienti ad un prezzo molto inferiore a quello del pescivendolo del mercato. Infine c’è stata la vendita dei prodotti di pasticceria, presentati alla clientela prevalentemente di domenica mattina e in modo molto insistente. A questo proposito, intendo sottolineare che l’apertura domenicale (fatto recente) non è nata per rispondere alle esigenze del cittadino. Fa parte di una lotta spietata, finalizzata ad eliminare qualsiasi concorrenza.
È giusto che un’attività commerciale possa assorbire ogni tipologia di prodotto, senza nessuna considerazione del tempo e del luogo in cui opera? È giusto che possa dettare in piena autonomia le leggi del mercato? È giusto che l’amministrazione comunale non possa intervenire, ponendo dei limiti a tale monopolio? Spesso si parla della possibile creazione di un centro commerciale naturale. È davvero realizzabile in un paese come il nostro?
Queste mie riflessioni, che scaturiscono da un’amara costatazione di certi eventi, non hanno l’intenzione di provocare una sterile polemica tra gli operatori del settore o tra essi e le amministrazioni. Caso mai invitare al dialogo per una possibile e migliore convivenza.
LETTERA FIRMATA – Barberino di Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 aprile 2016
Concordo appieno. Inoltre, questi grandi distributori a volte mascherano dei veri e propri saldi con fantomatiche promozioni. Oltre ad aver contribuito alla rovina dei contratti di lavoro. Il bello è che siamo bombardati da guru vegani, salutisti e promotori della teoria del chilometro zero e poi si permette di far chiudere la bottega sotto casa…