Il sindaco di Vaglia Borchi contro i sindaci del Mugello, per l’ordinanza che vieta di uscire dal confine comunale per gli acquisti
VAGLIA – Già il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi aveva eccepito. E ora che la nuova ordinanza di tutti i sindaci degli otto comuni del Mugello fissa in modo chiaro, tra le altre cose, di limitare gli acquisti commerciali all’interno del comune di residenza o domicilio, Borchi affida a Facebook il suo pensiero, ipotizzando che la scelta dei colleghi sia incostituzionale:
“I sindaci dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello ( Borgo, Barberino, Scarperia-San Piero, Firenzuola, Palazzuolo, Dicomano, Vicchio, Marradi) -scrive gelido Borchi- hanno, ciascuno per il proprio comune, emanato oggi un’ordinanza(in allegato quella di Scarperia) con cui, ai fini del contenimento del contagio del coronavirus, restringono le libertà personali. In particolare vietano ai cittadini residenti o domiciliati in un comune diverso di potersi recare, entro il loro comune, per fare acquisti di necessità, compresi generi alimentari e farmaci”. E chiude con una minaccia: “Stiamo valutando la legittimità costituzionale di tali provvedimenti”.
È stata emanata ieri la nuova ordinanza del ministro della sanità che in alcuni punti differisce da quella dei sindaci del Mugello.
A quale delle due dobbiamo attenerci?
Concordo con il sindaco Borghi che ci sono probabili aspetti incostituzionali e di competenza in questa vicenda.
Caro Sindaco, condivido e appoggio la sua battaglia, spero che la Corte Costituzionale vi dia ragione. Trovo che le misure adottate dai sindaci del Mugello siano di una gravità e di una insensatezza senza precedenti e voglio esprimere la mia vicinanza a tutti gli abitanti di Vaglia che da oggi dovranno fare affidamento solo alle botteghe di paese. Faccio una considerazione: se nei grandi supermercati riforniti ogni giorno da tir di derrate alimentari, gli scaffali si svuotano ad una velocità impressionante, non oso immaginare cosa resterà nelle piccole botteghe di Paese dopo un quarto d’ora dall’apertura. All’inizio credevo che saremmo usciti da questa emergenza più forti e uniti. Mi sbagliavo. Credo che invece ne usciremo ancora più divisi, gli uni contro gli altri. Mi fa paura quello che leggo sui social, la rabbia che emerge nei confronti delle altre persone, una sete di giustiziare il prossimo che non si vedeva da quando erano in voga le esecuzioni nelle piazze. Peggio, siamo tornati ai tempi delle caverne, in cui l’unica legge vigente era quella di uccidere l’altro per non soccombere. Mors tua vita mea. Allo stesso modo molti si sono scagliati sui cittadini di Vaglia colpevoli di cercare cibo all’interno dei loro confini: il cibo di Borgo appartiene a Borgo, gli altri possono tutti morire di fame. Troppo forte? Credo però sia proprio quello che è successo. E purtroppo le ordinanze dei sindaci del Mugello hanno soddisfatto questi sentimenti bestiali, gli istinti più primitivi delle persone. Se avete bisogno, chiedete aiuto e vi sarà dato (almeno da parte mia, per il poco che posso fare).
Sta roba dei paesi del Mugello e’ ridicola. Per dimensioni siete grandi come un solo quartiere di Milano. Son tutte scuse per esercitare poteri e farsi notare. Per lavorare a Borgo ci posso andare. Per la spesa no. Cosi ho il doppio dei contatti. Nei supermercati non e’ garantita la distanza che ricordo essere solo un minimo. Ordinando online questo non succede. Peccato che solo i cittadini di Borgo possono usufruirne. Roba da matti
Lo prevede una norma dell’art. 35 del decreto legge 2 marzo 2020 n. 9 “l’adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 non possono essere adottate e sono inefficaci – recita la norma – le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali”.
Nonostante la risposta del prefetto di Firenze richiamo i carabinieri e si evince che l opinione del prefetto non modifica di fatto l ordinanza. quindi non capisco il senso di aver scritto al prefetto se tanto poi tutti sindaci fanno quello che gli pare