#Siriparte – Alternalab: “Ce la faremo!”
MUGELLO – Il lockdown, causato dall’emergenza sanitaria, non ha bloccato soltanto ristoranti e negozi; ma anche aziende e fabbriche. Tra queste c’è Alternalab, una società con sede a Firenze ma il cui presidente è mugellano. L’impresa, che ad oggi conta 25 dipendenti, si occupa di consulenza ingegneristica ma anche di prodotti interni come essiccatori per la sansa, forni per il recupero di materiali preziosi e progettazione elettrica per grandi aziende come la locale Marzocco. Abbiamo parlato con il socio e presidente, il borghigiano Giacomo Volpi che ci ha illustrato la situazione.
Quale è stata la difficoltà più grande in questi due mesi? Devo premettere che noi non abbiamo subito un grossissimo danno: abbiamo perso circa il 20% del lavoro, che non è poco ma neanche tanto rispetto a molte altre aziende. Il problema è che il mondo si è fermato e, di conseguenza, il mercato. Noi abbiamo continuato a lavorare in smartworking e, quindi, siamo riusciti a portare avanti i lavori in essere ma purtroppo alcuni settori si sono fermati e questo ha comportato una perdita di lavoro e, di conseguenza, la cassa integrazione per alcuni dipendenti.
Quali sono le sue personali previsioni? Bisogna prendere atto che tutto il Paese è stato fermo per due mesi e quindi la ripartenza sarà lenta. Penso, però, che a luglio si riesca a tornare alla normalità. Alternalab, fortunatamente, ha una grossa diversificazione di lavoro: in parole povere lavoriamo su diversi canali e settori. E, negli anni, li abbiamo visti calare e salire. Ad esempio: in questo momento, paradossalmente, è “sceso il lavoro” nel settore biomedicale ed è salito in quello dell’industria. In ogni caso noi siamo molto positivi: è vero che questa è la crisi più grossa che, come azienda, abbiamo vissuto; ma non è la più grave. Al momento, almeno, considero peggiore quella del 2015 durante la quale alcuni settori sono letteralmente “morti”. È anche vero che chiuderanno molte aziende, ma credo che si tratterà di quelle che non si sono sapute gestire; piccole strutture che fino ad ora hanno lavorato a prezzo di costo.
Quali idee ha sviluppato per la sua attività? Siamo seri, mica te lo dico! Posso sbilanciarmi dicendo che abbiamo visto che il lavoro in remoto non solo è fattibile, ma è anche ugualmente produttivo e questo può darci uno spunto. Inoltre, sicuramente apriremo presto a nuovi mercati.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 Giugno 2020