Sofia poteva essere salvata?
VICCHIO – Nell’assurda tragedia che ha visto morire per una caduta da un’altalena una giovane di 22 anni, Sofia Salomoni di Londa, vi sono ancora degli interrogativi sotto la lente del magistrato, che ha disposto l’autopsia.
Perché nella dinamica dell’incidente e dei soccorsi non mancano aspetti da chiarire. In particolare ci si chiede se i soccorritori abbiano accertato nel modo corretto le reali condizioni della ragazza. Che recuperata cosciente dal dirupo nel quale era precipitata, è morta di lì a poco. Ci si era resi conto della gravità delle sue condizioni? C’era un medico a bordo dell’ambulanza del 118 intervenuto nel primo soccorso? Perché non è intervenuto l’elisoccorso? Domande che sono emerse subito dopo il decesso della ragazza.
Secondo il servizio 118 l’intervento dell’elicottero non è stato possibile sia perché i mezzi erano impiegati altrove, sia perché la zona dell’incidente non consentiva un atterraggio. Ma c’è chi si è domandato se comunque far atterrare l’elicottero sul primo prato vicino, pur non nelle immediate vicinanze, non avrebbe potuto salvarle la vita. E su cosa sia accaduto nelle modalità di soccorso non vi sono ancora risposte precise.
Sarà l’inchiesta, che sta valutando anche la posizione dell’altalena e cosa abbia provocato la caduta -su questo hanno raccolto tutti gli elementi i Carabinieri-, a dare qualche risposta in più.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 gennaio 2018