Tanti libri mugellani per l’editore fiorentino Pagliai
MUGELLO – Nel panorama delle pubblicazioni mugellane degli ultimi anni c’è un nome ricorrente di un editore: quello di Mauro Pagliai, e delle sue Polistampa e Sarnus. L’editore fiorentino, sulla breccia ormai da oltre 50 anni, e ora affiancato dal figlio Antonio, ha sempre dimostrato per il Mugello un’attenzione particolare. E su questo rapporto speciale con la nostra zona abbiamo rivolto ad Antonio Pagliai un paio di domande.
Pagliai, negli ultimi tempi, è stato un po’ l’editore del Mugello… frase che mi lusinga e riempie di orgoglio. Certo non la vedo come una definizione, in quanto sono anche l’editore di Prato, di Firenze, del Chianti… Però c’è una lunga storia tra questa casa e quel territorio, che comincia dalla pubblicazione nella prima metà degli anni ’90 dei libri di Sauro Albisani, Ivo Guasti, Franco Manescalchi. E prosegue tutt’oggi: mentre scrivo stiamo impaginando un saggio che ho trovato subito molto interessante e “necessario”: la storia del lago di Bilancino dalla concezione del bacino idrico ad oggi, con belle immagini a colori, scritto da Gian Piero Luchi.
Ha pubblicato diverse cose, di vario genere, dalle poesie del Guasti, al libro del Cocchi, ai libri di Lorini… Molti di questi preziosi libri sono stati seguiti da mio padre, ma ciò non mi ha impedito di conoscerli, promuoverli, distribuirli e amarli perdutamente. Anzi dal 2007 sono stato proprio io a fondare la sigla editoriale Sarnus, oggi la più diffusa: avevo compreso il valore dell’editoria legata al territorio, uno spazio vergine e sconfinato, in cui il libro è davvero insostituibile. Mentre sulla Torre Eiffel troveremo sempre materiale infinito in biblioteca e sul web, per intendersi, sulla parlata del Mugello, sulla fabbrica di ‘mattoni sodi’ di Borgo San Lorenzo, sul partigiano Giuseppe Tarchiani non avremmo conservato testimonianza senza i preziosi libri di Maria Luisa Vallomy Bettarini, Felice Bifulco, Adriano Gasparrini. Uno dei protagonisti, secondo me, di questa scoperta del territorio, un vero e proprio amante del territorio, è Tebaldo Lorini, legato a noi dal ’95 quando curò un’ampia monografia sul pittore Arrigo Dreoni. È molto varia la sua produzione: saggi di storia dell’arte, cucina, tradizioni, narrativa, ma l’unico vero protagonista è sempre il Mugello. Quando pubblicammo il suo Ricette proibite nel 2012, nonostante il provocatorio sottotitolo parlasse chiaramente di “tradizione”, questo aspetto fu certamente sottovalutato dagli animalisti e dai vegani, che minacciarono l’autore e assaltarono i nostri centri di distribuzione a Bologna, Milano, Roma con una protesta che mi fece tremare. Dopo hanno letto il libro!
Ma ci sono tantissimi altri libri e scrittori: ne ho contati 66. C’è Riccardo Nencini, che scrive di Oriana Fallaci in piccoli grandi best seller e che ha pubblicato anche romanzi storici di successo, c’è Paolo Cocchi con il suo La bilancia smarrita, ennesima riprova dei problemi della giustizia in Italia, c’è il più giovane Riccardo Bellandi, autore de I Signori dell’Appennino, Lia Brunori, autrice nel 2011 di un’interessante monografia su Sant’Agata (Una santa, una pieve, una comunità del Mugello), David Tarallo, Leonardo Cerbai, Luciana Cambi Schmitter, Adriano Bimbi, Gino Pulidori, Lorella Baggiani, Carlo Adini, Marco Pinelli, Luigi Tagliaferri, Marco Bini, Elisabetta Pieri, Leonardo Maretti, Leonardo Pieri, Marco Sagrestani… potrei continuare ore.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 febbraio 2017