Tre ricordi di Sandro Bertieri, musicista mugellano
BORGO SAN LORENZO – Lo scorso dicembre è venuto a mancare Sandro Bertieri, chitarrista, compositore e docente di musica (articolo qui). Lo ricordano Riccardo Innocenti, Benedetta Manfriani e Sandra Bertieri.
L’estate scorsa, tirando a sorte un pomeriggio ancora allegro di convivialità – cercata e ritrovata – ho invitato Sandro a scendere giù da me (stesso palazzo, 3 piani sotto) per riascoltare insieme qualche nostra vecchia cassetta dove ancora vi si potevano trovare delle bozze di idee, armonie e melodie prive ancora di un testo, registrate alla buona in cucina o in salotto tra il caffè del dopo pranzo o l’immancabile ritardo sulla cena.
Spesso nascevano così i nostri brani, negli ormai lontani anni ’90, alcuni dei quali realizzati poi in studio, (coinvolgendo nell’arrangiamento sempre qualche caro amico e lasciando impreziosire il testo dalla sensibilità di Simona Conforti) e addirittura portati a qualche concorso o esibizioni varie, in duo, o con gruppi di amici musicisti con i quali, in seguito ci siamo divertiti anche a fare qualche concerto. Era bello e senza-tempo lo stare insieme in questa passione che ci accumunava da sempre: già dall’allegra esperienza, ancora adolescenti, nella giovanissima Banda dei Canarini di Dicomano (in cui Sandro suonava il Flicorno Tenore ed io il mio primo sax soprano), o dal gruppo La Nuova Compagnia in cui uno sgangherato Ford Transit ci portava tra locali da ballo e feste all’aperto permettendoci di guadagnare i primi soldini divertendosi in allegre combriccole.
È un Universo di ricordi quello vissuto con mio fratello e, limitando l’orizzonte al solo Pianeta Musica, già non basterebbe un libro intero di aneddoti e vissuti vari. Da più grandi e più maturi, ognuno con le proprie strade ed esperienze musicali intraprese, ci ritrovammo dunque nuovamente nella realizzazione di vari inediti (Messaggio, Inevitabile, Il senso della follia, Cerco un Sogno, Pensieri Pirati, La leggenda dell’Uomo e del Vento ecc.) e addirittura nella non facile impresa di metter su uno Studio di registrazione (“Architetture Sonore”, insieme a Alessio Vallotti e Marzio Benelli) che nel decennio degli anni 2000 ha ospitato innumerevoli musicisti e gruppi del Mugello e non, e realizzato molti progetti, e produzioni; per citarne solo uno, una rassegna teatrale, sotto la direzione artistica di Carlina Torta, che vide rinascere a nuova vita gli Ex-Macelli di Dicomano, portando sul palco attrici come la stessa Angela Finocchiaro e molti altri valenti attori.
Ecco dunque un’altra anima di Sandro, sempre alla ricerca di nuovi stimoli ed esperienze in cui ha sempre portato non solo la valenza delle sue opere ma anche il suo carisma animico e profondo, arricchendo chiunque si fosse trovato nel suo cammino.
Ritorno con il ricordo di quel frame estivo, a quel non-tempo, a quel prezioso fermo immagine, dove riuscì ancora – e ancora – a scovare, ritrovare e a regalare generosamente il suo bellissimo sorriso, a disperdere nell’immanenza di quel Presente, l’amara sua consapevolezza; riprese la chitarra e provò a ricordare quel tal brano rimasto incompiuto e magari sì, ci saremmo ritrovati ancora a trovarne un finale…o a farne uno nuovo. Ci eravamo persi di vista da un bel po’ ma lì sperimentammo che la voglia di fare musica, di stare in musica, rendeva tutto più naturale – Armonico – e quasi intatto come allora. Sandro ha trasmesso il senso della forza di una grande dignità di guardare avanti sempre, di dare importanza ad ogni momento della vita, nell’intento, fino all’ultima delle sue forze, di creare, regalare o condividere sempre qualcosa di bello e indelebile.
Sandra Bertieri
Scrivere qualcosa su Sandro non mi è molto facile semplicemente perché, come lui, ho scelto di esprimermi con il linguaggio musicale. Negli anni ci siamo trovati, persi e ritrovati: questo succede con la Musica…
Nel 2020 ci siamo rincontrati, complice il mio lavoro di tecnico del suono, insieme a Benedetta Manfriani per lavorare al disco “Eva” e successivamente per incidere, con gli alunni delle scuole medie di Scarperia (dove Sandro insegnava), le colonne sonore di due cortometraggi.
Musicisti molto diversi ma per questo stimolati da quanto avevamo da dire, ormai adulti, ci eravamo trovati bene, ognuno, nei propri ruoli anche a suggerirci qualcosa a vicenda. Mi mancherà ma il suo esempio nella vita e nella Musica non sarà mai cancellato!
Riccardo Innocenti
Ho conosciuto Sandro alla scuola di musica di Fiesole nel 1995, durante un seminario su Musica e handicap. Presto abbiamo cominciato a collaborare nell’ambito della musicoterapia, ma il nostro sodalizio artistico è iniziato diversi anni dopo, quando abbiamo iniziato a confrontarci come duo con lo sterminato repertorio della musica ebraica, nelle sue declinazioni sefardita, ashkenazita, israeliana e statunitense.
Abbiamo collaborato per oltre 20 anni esplorando sia musiche di culture lontane, che pezzi pop e jazz. Abbiamo inciso due album, uno dedicato interamente alla musica ebraica e l’altro alla musica popolare italiana rivisitata in chiave contemporanea. Suonare e cantare insieme era una grande gioia, un nutrimento che abbiamo coltivato a prescindere dai numerosi eventi in cui ci siamo esibiti pubblicamente, e con lui ho condiviso momenti di grande intensità e bellezza. Gli sono molto grata per i concerti in cui ha accompagnato il mio coro CONfusion, che lo ricorda con affetto sincero. Sandro era un esecutore sensibilissimo e un vero poeta, capace anche di scrivere pezzi delicati e profondi. Il suo suono era allo stesso tempo raffinato e appassionato.
È stato una persona gentile e generosa, e un amico caro. Mi mancherà come amico e come artista, ma mi accompagnerà per sempre il ricordo della sua musica.
Benedetta Manfriani
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 Gennaio 2025