Un grande dipinto di Fernando Lombardi donato al Comune e lasciato a marcire in un magazzino
BORGO SAN LORENZO – Fernando Lombardi è un pittore novecentesco. Un artista mugellano, nato a Borgo San Lorenzo nel 1913 e morto a Firenze nel 1986. I critici d’arte riconoscono il valore della sua pittura, e nel suo curriculum ci sono tante mostre, sia personali che collettive, a livello locale, regionale, nazionale, e anche all’estero.
Le sue opere oggi si trovano, oltre che in numerose collezioni private in Italia e in altri paesi europei, anche presso importanti Musei e Centri Espositivi (tra cui la Galleria d’Arte Moderna e al gabinetto dei disegni degli Uffizi a Firenze). Persona schiva, più attenta alla creazione artistica che ai mercati d’arte, Lombardi è stato nominato accademico da diverse prestigiose Scuole e Accademie d’arte ed è figura che ha un suo posto nella storia della pittura fiorentina del Novecento.
Se lo si ricorda qui non è però per raccontare la sua figura e il suo valore artistico, ma per un fatto molto concreto e anche piuttosto triste.
Il pittore borghigiano, pur vivendo a Firenze, tantissime volte ha dipinto il proprio paese. Ma il culmine fu una grande, bellissima opera, di una larghezza di circa dieci metri e alta 2 metri e 40, che gli fu commissionata negli anni ’70 dal circolo La Torraccia, per ornare il proprio grande salone in piazza Dante. Poi la Torraccia chiuse nel 2013 e il dipinto fu donato al comune di Borgo San Lorenzo, che ne accettò la donazione.
Che fine ha fatto questa opera? E’ stata esposta da qualche parte? Purtroppo no. Sono passati quasi dieci anni e non solo non è stata né esposta né minimamente valorizzata, ma abbandonata in un magazzino, nel capannone del Foro Boario. Ci è piovuto sopra deteriorando il dipinto, ed ora, chi vuol ammirare la “cura” con cui il dipinto dell’artista borghigiano è custodito dal comune basta che passi davanti allo stesso capannone. Ne scorgerà la parte superiore, appoggiata alla vetrata, col sole che batte direttamente sull’opera, continuando così l’azione di degrado già iniziata con la pioggia.
E’ troppo chiedere all’assessore alla cultura di occuparsi della questione? Peraltro, in passato, in Comune, anni fa, si era assicurato che il dipinto avrebbe trovato posto nella sala consiliare, al posto di una fila di vecchi armadi. Gli armadi sono ancora lì, la tela è a sbiadire e a sciuparsi irrimediabilmente – se non si interverrà subito – nel capannone del Foro Boario. E non sarebbe davvero una bella cosa.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 aprile 2022