“Un vero Politico, con la P maiuscola”: Marzia Gentilini ricorda Beppe Matulli e il suo amore per Marradi
MARRADI – Marzia Gentilini ha collaborato a lungo, fianco a fianco, con Beppe Matulli. L’aveva chiamata come assessore quando era sindaco di Marradi. E poi, quando fu nominato vicesindaco di Firenze, volle che fosse lei a guidare, in Palazzo Vecchio, la propria segreteria.
Per questo abbiamo chiesto a Gentilini un ricordo di Matulli . Del suo lavorare accanto a lui. “Lavorare con Beppe non significava lavorare per Beppe, ma con Beppe. Tutta la nostra segreteria lavorava con Beppe. Accettai di fare questa nuova esperienza fiorentina, dopo essere stata con lui assessore a Marradi, e furono sette anni in Palazzo Vecchio, un’esperienza incredibile, insieme agli altri tre della segreteria: eravamo una squadra che lavorava col vicesindaco, per progetti che l’amministrazione Domenici gli aveva affidato, prima fra tutti quello della tranvia. Con tutto quello che significò in quel momento. Un progetto contestato, e ancora mi ricordo quelle infuocate assemblee notturne, dove volava di tutto dalle accuse agli insulti e alle sedie. Ed è in questi momenti che scopri il politico, il vero politico con la P maiuscola, l’amministratore, colui che si fa carico delle scelte che ritiene, insieme al gruppo politico a cui appartiene, importanti per la città . Lavorare insieme a lui significava imparare, più che dalle parole dal comportamento; e ti rendevi conto che chi si impegna in questo ambito politico lo fa sicuramente per passione, perché in da Beppe la passione per la polita era ventiquattr’ore su ventiquattro. Però la passione non fine a se stessa, ma che deve tradursi in concretezza. E ciò voleva dire trovare le soluzioni migliori per risolvere i problemi di tutti, ma con uno sguardo di visione al futuro. Lui diceva sempre “Sì, teniamo gli occhi sul presente perché per fare le cose, pensa alla tranvia, bisogna stare sul presente, sui bisogni delle persone, su quello che succede nei tratti dove passa la tranvia, ma la tranvia serve perché è il futuro”. Quindi c’era sempre questa doppia visione, la concretezza dell’oggi ma con una logica proiettata, verso il futuro”.
Di Matulli Marzia Gentilini ricorda un altro aspetto che ben descrive lo spessore di Matulli: “Una volta accadde un episodio spiacevole, in Palazzo Vecchio, con un politico che ebbe un comportamento non molto corretto. In segreteria eravamo parecchio arrabbiati. Ma quando Beppe arrivò e mi sentì dire, “E’ l’ora di finirla, ora bisogna fare..”, mi interruppe e lui, che non alzava mai la voce ed era sempre gentile con le persone, quella volta mi fece una bella paternale, e mi disse: ‘ ricordati bene che la politica non si può fare mai con il rancore o per una rivalsa personale, perché i personalismi in politica sono il danno della politica”. Ed ecco, proprio ieri ripensavo a queste parole per alcune cose successe in questi giorni a firenze, e dicevo che se è vero quanto mi ha detto, io mi guardo intorno e mi sembra di capire che ci sia un danno notevole. Con quelle parole mi ripresi. Lui era sempre molto gentile con le persone”.
Poi Gentilini ricorda Matulli a Marradi. “Come sindaco di Marradi era sicuramente la persona che si caricava sulle spalle tutto. Tutto l’impegno, tutta la responsabilità che chiunque amministra dovrebbe avere, la responsabilità delle scelte. Lui infatti sottolineava sempre che la politica ascolta, rispetta le opinioni, ma poi chi amministra si deve assumere la responsabilità di decidere. Di più, lui si assumeva la responsabilità di tutto quello che capita in Comune: responsabile non era l’impiegato che si era dimenticato di mandare via la delibera o l’assessore che aveva toppato una cosa, ma era lui. È una qualità umana straordinaria, prima che politica: io sono il primo, a me gli onori ma anche gli oneri. E questo l’ha sempre fatto. Beppe aveva un rapporto bellissimo con tutti i dipendenti del comune. Io credo che non ci fosse una persona che non lo stimasse, non lo apprezzasse, non lo rispettasse. Quando ha difeso Don Nilo e la comunità di Sasso in un teatro gremito di persone… tra la gente c’era una paura, anche legittima, che potessero esservi problemi. E lui affrontò al teatro degli Animosi una platea intera di persone e riuscì a dialogare con tutti. Aveva uno spessore difficile da trovare, soprattutto oggi”.
Ed era innamorato di Marradi: “Se c’era bisogno Beppe c’è sempre stato per Marradi. Se avevi un problema, se dovevi capire come muoverti, se c’era qualcuno da contattare, lui è sempre stato disponibile. Con qualsiasi sindaco. E ha sempre portato Marradi nel cuore. A suo ‘paesello’ ha sempre pensato, anche nei suoi ultimi giorni di vita”.
Le esequie si sono tenute a Firenze, il 13 febbraio nella chiesa di San Miniato. Poi verrà a Marradi, perché ha scelto di essere sepolto nel cimitero di Biforco. Alle 16.00 la comunità di Marradi gli darà l’ultimo saluto.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 febbraio 2024
Le parole di Marzia Gentilini raccontano e descrivono,nel suo stile, con dolce asciuttezza,Beppe Matulli.Le rare occasioni in cui ebbi modo di incontrarlo mi restituirono effettivamente la netta sensazione dell’essere in rapporto con un ” Vero politico “.Caratteristiche: il clima di squadra che si respirava nelle persone che lavoravano con lui,la concretezza dell’oggi e la visione sul futuro,l’esempio dei comportamenti,l’assunzione delle responsabilità,oneri e onori.Per ultime,quelle forse ancora più a lui vicine,la passione per la propria terra,per le nostre radici e una gentilezza non formale. In tempi urlati in cui l’approssimazione e il finto rispetto verso le persone ci appaiono la norma,questa vita e queste parole una luce che ci fa compagnia
Massimo Principe