Una lapide in ricordo dei deportati firenzuolini in occasione dell’anniversario del rastrellamento

Il sindaco Claudio Scarpelli, il presidente della Sezione di Firenze dell’Associazione Nazione ex Internati Militari Marco Grassi, Luciano Ardiccioni di Cittadini per il Santerno di fronte al Monumento ai deportati ancora coperto dalla bandiera dell’Europa, “per non dimenticare – come ha detto Scarpelli – che la deportazione fu una tragedia europea”.
FIRENZUOLA – Domenica 28 maggio in occasione del 73° anniversario del rastrellamento di Firenzuola si è svolta una giornata di ricordo “molto toccante – ha detto il sindaco Claudio Scarpelli – che ha visto una folta presenza di tanti nostri concittadini”. Presso la Cappella ex Seminario, messa a disposizione dal Banco Fiorentino, con il presidente del Museo della Deportazione di Prato Aurora Castellani, Marco Grassi dell’Anei, Enrico Bozzelli dell’Aned, si è tenuta la commemorazione in ricordo dei drammatici avvenimenti che 73 anni fa sconvolsero la comunità firenzuolina. “Voglio ringraziare tutti coloro che con le loro testimonianze dirette e indirette – ha detto Scarpelli – hanno fatto rivivere quei tragici eventi, come Fosco Romano Casini, Ilio Brunelli, Luciano Bellini, Nadia Farné, Carlo Badini, in particolare Pier Carlo Tagliaferri e Giorgio Ballini per l’impegno a mantenerne vivo il ricordo. Ringrazio anche coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa manifestazione, i consiglieri comunali che nel 2016 hanno approvato all’unanimità la mozione proposta dal gruppo Firenzuola Futura, i gruppi Alpini e Carabinieri in congedo, la stazione Carabinieri di Firenzuola, don Carlo, Alfredo Ferretti, i dipendenti comunali e i cittadini intervenuti, Luciano Ardiglioni e l’associazione Cittadini per il Santerno per l’organizzazione e il grande lavoro di ricerca”.

Il monumento in ferro con la lapide in pietra serena: “Giardino della Memoria per la Pace in ricordo dei Firenzuolini deportati nei Lager Nazisti”.
La cerimonia si è conclusa con l’intitolazione dei giardini di piazza Trento ai deportarti firenzuolini. “Una scelta non casuale – conclude Scarpelli – in quanto abbiamo ritenuto i giardini dove tutti i nostri bambini, assieme ai loro nonni e genitori, iniziano a socializzare, luogo ideale per trasmettere alle future generazioni la memoria e il ricordo di tali avvenimenti”.

Dopo la Benedizione di dron Carlo Giorgi, Giuditta (5^ elementare) ed Elisa (3^ media) leggono l’elenco dei nomi dei firenzuolini morti nei Lager.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 maggio 2017