MUGELLO – Qualche giorno fa Stefano Passiatore, sindaco di Dicomano, del Partito Democratico, è stato eletto nuovo presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello. Lo ha eletto il Consiglio dell’Unione, formato dai rappresentanti degli otto comuni della zona, e lo ha eletto a maggioranza, con il voto del gruppo del centrosinistra.
Così per due anni e mezzo, fino alla scadenza dell’amministrazione, Passiatore, che succede a Philip Moschetti, sindaco di Palazzuolo sul Senio, guiderà l’ente che raccoglie tutti i comuni del Mugello. Lo abbiamo intervistato.
Presidente nuovo, ma anche preoccupato? Nell’Unione montana i problemi non mancano. Tensioni nel personale, peraltro ridotto ai minimi termini, tensioni tra qualche sindaco. Non sembra un momento molto tranquillo…Non è un momento tranquillo come non lo è da molti mesi a questa parte. Siamo abituati a vivere situazioni in tensione. Eviterei però di farne un dramma. Chi dipinge l’Unione come un thriller, con scontri fratricidi e complotti, penso che dovrebbe guardare meno certe serie TV. E’ vero, ci sono stati momenti di tensione ma piano piano tutte le cose si sistemeranno se avremo la capacita di mettere in primo piano le necessità del territorio.
Che obiettivi ti poni, in questi due anni e mezzo di mandato? Ancora è un po’ presto per dirlo, stiamo mettendo a punto il programma dei prossimi due anni. Ma una cosa voglio già evidenziarla: l’Unione deve tornare ad essere non solo il luogo in cui si erogano alcuni servizi, dalla Polizia Municipale al Suap ad altri, ma soprattutto il centro di elaborazione politica delle strategie del territorio; anche se poi non sarà l’Unione ad effettuare quelle strategie essa dev’essere il luogo in cui i rappresentanti politici dei comuni si confrontano.
Quale è, a tuo giudizio, il freno maggiore per l’Unione dei Comuni? Di sicuro a volte soffriamo di troppo campanilismo, e lo dico a tutti senza pensare a qualcuno in particolare, perdendo di vista la prospettiva. Questo penso sia il problema più grande. E’ assolutamente legittimo che un sindaco pensi al proprio territorio, ma bisogna avere sempre di più la capacità di coniugare le necessità e le aspettative legittime dei singoli comuni con una visione d’insieme.
Ma a tuo giudizio l’attuale impostazione dell’Unione, guidata a turno da uno dei sindaci, è funzionale? Credo che sia l’ora di dire che i sindaci non possono fare tutto. Non possono fare il sindaco e insieme il presidente di un ente come l’Unione, il presidente della Società della Salute, il rappresentante in Città metropolitana. Credo si debba dire, e mi pare che il momento sia finalmente maturo, che ci debbano essere rappresentanti dei comuni deputati a gestire questi enti, a dedicare con più tempo di quello che vi può dedicare un sindaco le necessarie attenzioni a queste strutture. Fino a quando ciò non sarà, l’attuale organizzazione sì è funzionale, due anni e mezzo sono un tempo importante, ma certo è che dovremo tornare a una modalità diversa
E’ noto che diversi sindaci mugellani erano piuttosto critici sulla presidenza Moschetti. Il tuo giudizio qual è? Eri nel gruppo dei critici? Ci sono state delle tensioni, è indubbio ed è inutile negarlo. Abbiamo vissuto anni difficili che ci hanno messo a dura prova, anni nei quali ci siamo molto concentrati sulle necessità dei nostri comuni e abbiamo rischiato di perdere un po’ di vista l’obiettivo comune. Ripeto però, non dipingerei l’Unione come la stanza dei complotti, non è così. Poi, come sempre è nelle relazioni umane possono esservi anche delle tensioni che comunque, con la responsabilità di tutti, si superano.
Nel dibattito prima della tua elezione, il sindaco di Firenzuola ha avuto parole piuttosto dure, in merito all’atteggiamento dei comuni più grandi. In che modo intendi impostare i rapporti con l’unico comune non omogeneo politicamente, e più in generale con l’Alto Mugello, che ha le proprie particolarità? Da quando sono in Unione, quindi da 7 anni e mezzo, non sono mai state assunte deliberazioni che discriminassero qualcuno sulla base dell’appartenenza politica, su questo bisogna essere molto chiari. Nella scorsa legislatura, e quasi sempre anche in questa, abbiamo votato all’unanimità gli atti, anche quando c’erano sensibilità politiche diverse. Proprio perché gli atti sono atti istituzionali e non di partito, non siamo qua a penalizzare o a premiare qualcuno. Certo bisogna ricordarci che in un’Unione ci si sta se ci si crede e se si è disposti a scommetterci. Uno dei problemi dell’Unione è che abbiamo troppe geometrie variabili. Le funzioni dovrebbero essere partecipate da tutti, e penso ad esempio all’importanza che avrebbe l’ingresso del comune di Firenzuola all’interno della Polizia Municipale. Dopo di che non c’è alcuna pregiudiziale nei confronti dell’Alto Mugello. L’Alto Mugello per due anni e mezzo ha avuto la presidenza dell’Unione, ha tuttora, con il sindaco Triberti, il rappresentante in città metropolitana, e non era mai successo. Questi sono fatti e non chiacchiere. No, assolutamente nessun problema con l’Alto Mugello.
In cima all’agenda cosa hai scritto? Ovvero quali saranno le prime cose che farai come presidente? Intanto devono essere ascoltati gli uffici e i sindaci per predisporre il programma di mandato, e non penso sia importante una cosa specifica – certo tante lo saranno, penso a tutti fondi del PNRR-. Piuttosto sarà importante un metodo che ci dovremo dare, quello di coniugare gli interessi legittimi dei singoli comuni, dei singoli sindaci, con una visione unitaria di territorio. Questo è l’aspetto sul quale dovremo impegnarci di più.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 Dicembre 2021