Variante di sudicio: ci mancava solo la discarica abusiva
BARBERINO DI MUGELLO – Si tratta di una vera e propria discarica, per di più abusiva. Lo comunica Arpat al comune di Barberino di Mugello e alla Regione Toscana, e la questione riguarda i lavori di realizzazione della variante di valico e in particolare della galleria della Manganaccia (articolo qui), nel comune di Barberino.
La gestione delle terre e rocce di scavo più volte ha creato problemi, contenziosi e indagini, anche perché nel corso degli anni le normative sono mutate.
Arpat segnala così che nei pressi della galleria Manganaccia, lato Firenze sono state depositate terre e rocce escavate che contengono anche materiali, lo spritz beton, utilizzato nelle operazione di scavo. A suo tempo la Procura di Firenze aveva contestato a Società Autostrade e alle varie società appaltatrici dell’opera di avere effettuato “al fine di conseguire un ingiusto profitto” una gestione totalmente illecita di rifiuti speciali, in quanto terre e rocce di perforazione di galleria non erano solo terre e rocce di scavo ma contenevano altri rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) e sostanze pericolose, nello specifico quali oli disarmanti o oli idraulici ecc”.
Ora Arpat segnala che la società Toto spa e Autostrade per l’Italia spa, abbiano realizzato un deposito temporaneo di rifiuti –che non a caso la stessa Autostrade aveva appaltato a un’altra società, la Pavimental, l’incarico di rimuovere e smaltire-, prima del 2011 e terminando la rimozione solo a giugno 2015. Così, poiché la normativa definisce discarica “ove i rifiuti sono sottoposti a deposito temporaneo per più di un anno”, questo equivale ad aver realizzato una discarica senza la prescritta autorizzazione. E sarà quindi necessario un idoneo piano d’investigazione per la verifica del ripristino dello stato ambientale, ipotizzando anche la possibilità dell’applicazione del tributo regionale, previsto per l’esercizio delle attività di discarica.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 febbraio 2016