PALAZZUOLO SUL SENIO – Quando, un anno fa Lorenzo Naldoni, 31 anni, ha rilevato dallo zio il “Bar Gentilini”, nel centro di Palazzuolo, la prima cosa che ha deciso di fare è stato far piazza pulita delle slot machine. “Per me -spiega- la ludopatia è una malattia grave e pericolosa, che fa male alle persone e alle loro famiglie. Per questo non volevo sentirmi complice”.
Così Lorenzo ha chiamato la ditta “Romagna Giochi”, proprietaria degli impianti, e ha annullato il contratto. E al posto dello slot ha messo scaffali con i libri, e anche giochi di società. Libri da leggere lì nel bar e anche da portare a casa, per poi riconsegnare dopo aver letto. Così nel bar Gentilini trovi avventori al tavolo, che bevono il loro caffè e leggono un libro. Poi mettono il segnalibro, e se ne vanno, per tornare il giorno dopo.

Novità apprezzata in paese? “In genere ho ricevuto molti complimenti. Magari qualche cliente ha smesso di venire e ha cambiato bar: venivano solo per giocare. Li ricordo, prendevano una birra, e cominciavano a giocare, scambiavano cinquanta euro, e magari si facevano prendere il posto da un amico perché alla macchinetta non ci andasse qualcun altro quando dovevano andare al bancomat a rifornirsi di soldi. Ho visto gente, capace di giocarsi 300, 400, 500 euro al giorno, e perfino perdere la casa. Così ho tolto tutto, perché così le persone si rovinano. Non le giudico, ma mi dispiace tanto, perché è una brutta malattia, e molto diffusa anche nel mio paese”.
E’ stato calcolato che a Palazzuolo sul Senio in un anno se ne vanno qualcosa come 850 mila euro, con scommesse e giochi d’azzardo, 740 euro ad abitante.
Per Lorenzo togliere le macchinette mangiasoldi è stato un sacrificio economico: “Il ricavo ci sarebbe stato, sarebbe stato uno stipendio in più. Ma non mi sembrava giusto”. Così meglio far caffè e vendere gelati. Anche perché la coerenza ha un valore. Sicuramente molto maggiore di una slot.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Agosto 2020