SCARPERIA E SAN PIERO – Tema importante, e anche controverso, quello della formazione professionale. E lo si è visto anche in occasione dell’incontro tenutosi nella sede di Temera, a Pianvallico, con l’organizzazione e la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, e con le conclusioni dell’assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana Cristina Grieco.
Perché da una parte si è illustrata la situazione economica e occupazionale della Toscana e dell’area, con la relazione del Direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti, che ha fornito un quadro per certi versi anche sorprendente, visto che ha qualificato il Mugello come uno dei migliori distretti per quanto riguarda la tenuta occupazionale. Pur specificando che la crisi economica – “la più dura e la più lunga degli ultimi settanta anni, con la perdita nel nostro Paese di 3 miliardi di ore di lavoro e di 1500 miliardi di investimenti” – ha colpito dappertutto, con conseguenze pesanti -”come se dal 2008 ognuno di noi avesse perso 200 euro al mese” -.
Ma il sistema produttivo toscano, quello che esporta all’estero, ha retto ed è perfino cresciuto. E ha retto il Mugello, grazie soprattutto a un manifatturiero “vario”, come ha sottolineato il presidente dei Confindustria Mugello – Val di Sieve Mauro Toccafondi: “Il Mugello -ha detto-ha una forte varietà merceologica, ed è stata la nostra fortuna”.
Dall’altra parte si sono illustrati, con la responsabile del settore formazione della Regione Maria Chiara Montomoli, gli interventi regionali nel campo della formazione professionale. Interventi e finanziamenti consistenti, che però sarebbe stato interessante capire in quale misura si sono riversati in Mugello.
Ma sono stati gli interventi di Adriano Gabellini, del direttivo CNA Mugello, di Toccafondi e di Rudy Moscato, responsabile area sviluppo della cooperativa Proforma a portare elementi interessanti ed anche “scomodi”. In particolare Gabellini ha criticato apertamente il sistema scolastico locale, con riferimento al “Chino Chini”, giudicato insufficiente e inadeguato: “I livelli di competenza per le aziende valgono sempre più. Non possiamo più accontentarci del ragazzo che ha fatto solo il triennio. Occorre un’iniezione di competenze che le nostre scuole non sono in grado di dare. Come imprese e come CNA abbiamo cercato anche di dare una mano ma la collaborazione è stata discontinua. Abbiamo bisogno delle scuole, ma purtroppo lo standard qualitativo e quantitativo non è mai stato sufficiente”. Gabellini ha posto anche il problema della scelta degli indirizzi scolastici. “Ci vuole un intervento anche verso le famiglie, affinché capiscano meglio il contesto e le opportunità che dà scegliere un indirizzo anziché un altro. In certi anni l’istituto ha diplomato 6-7 persone, troppo poche: avevamo il lavoro, i soldi da investire, ma mancava il personale. Ed è la storia degli ultimi 20-25 anni”, ha concluso amaro il rappresentante del CNA.
Il presidente di Confindustria ha condiviso queste critiche, “E’ inutile che tutti vadano a fare informatica se qui ci sono poche aziende di informatica”, ha esemplificato Toccafondi, che ha aggiunto: “Dove si faceva formazione prima? Nelle aziende. Ora questo è diventato molto difficile. Aiutate le aziende -ha concluso rivolto all’assessore regionale- a fare i formatori”. Mentre Moscato, di Proforma, ha difeso l’istituto “Chino Chini”, sottolineadone le attuali carenze strutturali -“in queste condizioni -ha detto- fanno miracoli”, indicando la necessità di trovare sinergie e rapporti più stretti tra agenzie formative e imprese per proporre progetti che rispondano davvero alle esigenze del mercato del lavoro.
Per il “Giotto Ulivi” è intervenuto il prof. Carlo Bergesio, che ha espresso la soddisfazione per il lavoro svolto col progetto dell’Agribusiness, esempio virtuoso e positivo di sinergia tra scuole del territorio e imprese, nel settore dell’agroalimentare, esempio che potrebbe essere esteso anche ad altri settori, come la meccanica.
Nei saluti iniziali Fiammetta Capirossi, ha evidenziato che il Mugello è la seconda area industriale della provincia di Firenze, e che è necessario portare all’interno delle imprese la formazione, per dare risposte alla necessità di accrescere la professionalità degli addetti, Federico Ignesti ha ricordato che la manifattura in Mugello ha creato almeno 2500 posti di lavoro, e 1300 sono concentrati in Pianvallico, Passiatore, sindaco di Dicomano, e assessore alla formazione per l’Unione pur ricordando che il tema del migliore raccordo tra mondo del lavoro e quello dell’istruzione è “un mantra infinito”, ha detto che “noi ci vogliamo provare ancora, annunciando un tavolo di lavoro per mirare a questo obiettivo, per avvicinare i luoghi dove si decidono le politiche formative e le esigenze delle imprese e dei territori.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 febbraio 2020