Oltre 100 i migranti aiutati dal progetto “Cas. Integrarsi a Vicchio”, il bilancio
VICCHIO – Sabato pomeriggio, con un evento al locale teatro Giotto, si è fatto il punto sul progetto “Cas. Integrarsi a Vicchio”, dall’attivazione a settembre 2023 ad oggi. Finanziato da ITAS Mutua e Core Onlus, è stato proposto dall’associazione Oltre-Ponti fra i Mondi e condiviso dal Comune di Vicchio, con la collaborazione operativa delle associazioni Il Mulino, Caritas, Parrocchia, Misericordia, e associazione Comunità Africana Mugello, si pone l’obiettivo di sostenere i migranti nei processi di mantenimento o recupero della salute psico-fisica, di regolarizzazione amministrativa e di inserimento sociale e lavorativo nel tessuto sociale locale.
Il progetto ha riguardato nel 2023/24 circa 100 migranti, tra quelli ospitati nei Cas di Vicchio, Dicomano e Borgo San Lorenzo, nelle comunità per minori non accompagnati, nelle strutture Sai, e quelli invece che abitano in Mugello da un po’ più di tempo. Vari gli ambiti nei quali ci si è mossi: insegnamento della lingua italiana, sostegno per l’assistenza sanitaria, mediazione linguistica e culturale, sostegno nello svolgimento delle pratiche burocratiche e nell’inserimento sociale e lavorativo. Ma vediamo nel dettaglio alcuni dei risultati conseguiti dai volontari del progetto.
Se quella linguistica è spesso la principale barriera all’integrazione, chiaramente l’attività non poteva che iniziare da qui. In corso fin da arile 2023 gli incontri, individuali e di gruppo, di alfabetizzazione in italiano per la preparazione dei livelli A1 e A2. E grazie alla sinergia con i corsi Pubblici al CPIA di Borgo S. Lorenzo, 9 persone hanno conseguito la licenza media. Inoltre sono stati seguiti regolarmente per il rafforzamento linguistico, fin dalla primavera, 12 ragazzi, minori non accompagnati ospitati in case famiglia di Vicchio e Borgo San Lorenzo. E grazie all’ opera di due giovani volontarie fino alla conclusione dell’anno scolastico è stato attivato un servizio (richiesto dalla scuola elementare) di sostegno linguistico ai bimbi non italiani direttamente nelle classi.
Ma quello linguistico, come detto, è solo un aspetto del progetto. I partecipanti, infatti, hanno sostenuto gli ospiti dei Cas e altri migranti nelle prenotazione di visite mediche urgenti, accompagnandoli e coprendo le spese, ad esempio in caso di interventi dentistici urgenti, un’attività che, ad esempio, ha permesso di risolvere problematiche sanitarie a sette persone.
Decine di persone sono state poi assistite nei contatti con gli uffici comunali e con la prefettura al fine di regolarizzare le loro posizione ed ottenere i documenti (sono stati 50 quelli accompagnati in Comune e 12 quelli sostenuti in vista della commissione prefettizia.
Inoltre il progetto ha coinvolto le associazioni sportive e ricreative del paese per l’inserimento, come volontari o soci di sei ospiti del CAS, nelle attività svolte: ARCI, Banco Alimentare, Oltre . E direttamente presso l’associazione Oltre diversi migranti sono stati attivi nelle attività di recupero e distribuzione di mobili e suppellettili.
Non poteva mancare, naturalmente, l’attività volta all’inserimento lavorativo e alla sicurezza sul lavoro, con corsi che hanno riguardato il primo soccorso, per 22 persone, e la Sicurezza sul Lavoro, per 14 persone.
Infine da novembre 23 a giugno 2024, si è tenuto il servizio pomeridano di baby sitting dei bimbi di donne iscritte tramite il CPIA ai corsi linguistici e per il conseguimento della licenza media (5 donne e 5 bambini coinvolti). Le attività si sono svolte, in collaborazione con Caritas e la Parrocchia, presso la sede dell’Asilo privato Beato Angelico dopo le 16.30 e fino alle 18.30/19, coinvolgendo a rotazione 6 baby sitter (2 incaricate con contratto occasionale, e 4 volontarie. “L’ottimo clima che si è creato tra operatrici, bimbi e famiglie e i legami successivi – spiegano i responsabili – sono sicuramente il risultato più bello di tutto il progetto, e attualmente si stanno studiando le possibilità per replicare almeno in parte questa esperienza”.
“Una reale accoglienza e integrazione si fa mettendo al centro il valore della vita umana e questa esperienza ne è stata un esempio. Un’esperienza che ha messo assieme associazioni, Comune, partner privati e cittadini intervenendo concretamente sui bisogni. E così dovrebbe essere a tutti i livelli” – sottolineano il sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri e l’assessore alle Politiche sociali Elena Marsili.
L’esperienza, al suo secondo anno di vita, riesce a dare sostegno concreto ai beneficiari del progetto instaurando relazioni che vanno oltre al progetto stesso. Gli operatori, i beneficiari e i volontari, riportano il loro vissuto che si riassume in un concetto semplice ma fondamentale: questo progetto, calato sulle esigenze delle persone, è riuscito a far sì che si instaurassero relazioni durature, dando vita ad un processo di integrazione reciproca. Insomma, un progetto sicuramente da continuare.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 Novembre 2024