21 profughi sono arrivati stamani a Mucciano
Proprio oggi -mercoledì 30 settembre- sono giunti a Mucciano (articolo qui) una ventina di migranti richiedenti asilo. Sono tutti giovani maschi adulti poco più che ventenni, provenienti dall’Africa. Abbiamo intervistato Luigi Andreini, presidente del Progetto Accoglienza, per avere qualche dato di questa nuova operazione di accoglienza triangolata da Caritas, Progetto Accoglienza e Prefettura di Firenze
Quanti sono questi ragazzi?
Sono 21. L’assegnazione d’urgenza da parte della Prefettura era fatta per 22 persone, ma un migrante non stava bene ed è quindi stato ricoverato -lo è attualmente- all’ospedale a Firenze. Dovrebbe comunque essere dimesso abbastanza alla svelta.
Ecco, hanno già fatto tutti quanti uno screening sanitario?
Lo stanno facendo stamani perché sono arrivati ieri sera esattamente. L’ASL ha già mandato un medico che li sta visitando proprio in questo momento. Comunque avevano avuto una prima visita, anche se sommaria, al momento dello sbarco.
Da dove vengono e quale è stato il loro viaggio dal momento dello sbarco?
I ragazzi che ospitiamo a Mucciano con la Caritas Diocesana e la nostra associazione sono arrivati in Italia con la Marina Militare a Reggio Calabria ieri l’altro sera. Sono stati trasferiti durante la notte in pullman a Firenze e da lì sono stati smistati dai vari mezzi e quindi questi ragazzi sono arrivati qui. Le provenienze e le cittadinanze sono dagli stati dell’Africa subshariana: 6 dalla Nigeria, 6 del Gambia, 4 del Senegal, 4 del Ghana, 1 dalla Costa d’Avorio, uno dalla Guinea.
Chi gestirà la loro permanenza?
La nostra associazione (Progetto Accoglienza, ndr) con l’accordo con la Caritas Diocesana che è titolare del progetto presso la Prefettura.
E’ iniziata oggi, ma finora quali sono state le criticità che avete dovuto superare? Intendo con la gente locale, anche…
Nessuna in particolare. Abbiamo fatto diversi incontri con gli abitanti della frazione e a Panicaglia. Ci sono state chiaramente alcune domande e qualche preoccupazione, più dovute diciamo ad un’informazione che a volte arriva non corretta da parte dei grandi mass media. Abbiamo tuttavia al contrario riscontrato reazioni estremamente positive: si è attivato un gruppo di volontari che non immaginavamo, che affiancherà i nostri operatori.
Un gruppo consistente quanto, dammi qualche numero…
Sono una ventina di volontari, qui della frazione e di Panicaglia, a cui si aggiungono di nuovi da Borgo che già erano impegnati nelle altre strutture che gestiamo e che, ripeto, affiancheranno i tre operatori che si alterneranno qui a Mucciano. Inoltre è scattata una forma di solidarietà che potrei dire quasi contagiosa: alcuni insegnanti a scuola hanno coinvolto i ragazzi delle superiori. Finalmente si sta facendo cronaca bianca invece che nera. Si sta rendendo consapevoli le persone che questi ragazzi sono come noi, non c’è da avere paura, ma da fare un supplemento di disponibilità e di attenzione verso questi uomini che hanno avuto esperienze e un percorso difficile.
Ecco questa disponibilità e attenzione sarà nelle ore diurne, immagino. E in quelle notturne?
Nella notte questi ragazzi fanno quello che facciamo noi, ossia dormono. Tuttavia abbiamo provveduto anche all’aspetto notturno: uno degli operatori risiede qui e quindi rimane all’interno della canonica anche nella notte. Se un ragazzo si sente male o per qualsiasi altra emergenza, la gestione avviene in maniera immediata e tempestiva.
Sono arrivati una ventina di ragazzi africani, cosa li aspetta ora?
Da quando sono entrati in territorio nazionale hanno ricevuto un attestato da parte della Questura di Reggio Calabria. Ora faranno il Modello C3 presso la Questura di Firenze. Già stamani, oltre alle visite mediche, si stanno prendendo delle precisazioni per quanto riguarda i loro dati. Faremo le pratiche in Questura per la domanda di asilo che loro hanno già espresso al momento dello sbarco. D’altronde in Italia non ci sono altre possibilità di ingresso se non quella della domanda di asilo. Cè un iter di attesa di risposta da parte della Commissione, e in base all’esito di questa ci sarà il proseguimento del progetto. Nel frattempo studieranno l’Italiano come lingua, potranno accedere a laboratori che organizzeremo e, essendo entrato in vigore proprio oggi il nuovo decreto sull’immigrazione, avranno dopo due mesi anche la possibilità di accesso ad un lavoro o a tirocini formativi autorizzati e riconosciuti. Questo aiuterà, anche se occorrerà un po’ di tempo per la lingua italiana, anche perché possa decantare il vissuto di questi mesi e il viaggio che hanno dovuto affrontare.
Ultima domanda: questo progetto di Mucciano è stato una triangolazione tra Caritas, Progetto Accoglienza e Prefettura di Firenze. All’inizio lo stesso sindaco pare che non ne avesse saputo nulla. Come è ora il rapporto con l’amministrazione borghigiana?
Il rapporto è sempre stato ottimo. Non è esatta la formulazione della domanda. Il sindaco sapeva fin dall’inizio, ma non dalla Prefettura direttamente. Lui intendeva questo quando l’ha dichiarato. Perché l’ha saputo in pratica in differita di poche ore rispetto alla proposta che abbiamo avuto noi dalla Caritas. La collaborazione è sempre stretta. A volte, purtroppo l’emergenza fa sì che tra organi dello stato ed enti locali non si parlino. Però con l’amministrazione comunale ci siamo visti già diverse volte come con il Progetto Sprar o al Tavolo dell’Immigrazione della Società della Salute. Siamo in perfetta sintonia, ma non solo: abbiamo programmato insieme l’intervento.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 settembre 2015
Alcune cose non sono esatte, il Sindaco non ha subito passivamente le decisioni della Prefettura ma ha ammesso in un’assemblea pubblica sull’argomento di aver scelto “per motivi politici” di accettare l’assegnazione dei migranti.Non è vero che ci sono state solo domande da parte degli abitanti della frazione, sono state manifestate perplessità e preoccupazione oltre che paura per se e per i propri cari. Chi non le avrebbe se vicino a casa sua si trasferissero più di venti persone senza passato? Ammise lo stesso Andreini, nella riunione dove informò gli abitanti di Mucciano a cose fatte che per un periodo che varia da sei mesi a un anno non si hanno certezze su chi siano relamente queste persone. Sicuramente brava gente ma ci potrebbero essere criminali che hanno approfittato dei disordini nei loro paesi per scappare, militari delle fazioni perdenti o peggio infiltrati dell’ISIS. Comunque sta di fatto che li hanno spediti a noi, se erano così convinti delle loro idee perchè non li hanno alloggiati vicino a casa loro.
Sono stata a Mucciano a dare il benvenuto a questi ragazzi ed è stata una bellissima esperienza che consiglio a tutti, soprattutto a quelli che hanno “paura per i propri cari”… Quando ai numeri si sostituiscono volti, sguardi, parole, le paure si ridimensionano in un attimo, almeno questo è quanto è accaduto a me.
Vi sembrerà strano ma dopo aver parlato con alcuni di loro mi sono sentita contenta del fatto che il mondo col suo carico di complessità, sofferenza, umanità, ricchezza culturale, sia piombato a Mucciano, proprio davanti a casa mia.
Penso e sento che questo tanto temuto arrivo potrebbe trasformarsi in una grande occasione di crescita per noi e i nostri cari, viviamola.
Sono un abitante di Mucciano e leggendo questa intervista e’ doveroso precisare alcune cose.
1) Da quel che si deduce e’ stato fatto un controllo sanitario sommario e solo con un medico dell’Asl senza opportuni esami per stabilire eventuali patologie.
2)Non metto in dubbio che ci siano tanti volontari ma che la popolazione abbia manifestato solo qualche perplessita’ e’ bugia allo stato puro, basta aver partecipato alle riunioni o parlare con chi abita in queste zone per capire che c’e’ molta preoccupazione al riguardo e che non siamo piu’ tranquilli.
3)il fatto che ci sia un volontario anche di notte non mi rassicura, visto che proprio ieri, tarda serata, ne ho incontrati tre che gironzolavano da soli nella zona, e, immagino che per chi ha moglie o figlie che devono transitare in quelle strade non sia il massimo della serenita’. Qualcuno puo’ pensare che sia qualunquismo ma basta leggere i giornali per vedere che sono zeppi di cronaca nera che riguarda queste persone, forse il Sig. Andreini vive su Marte e non se ne e’ accorto. Capisco che questo signore e le Autorita’ comunali ci stiano facendo un quadro tutto rose e fiori, forse perche’ qualcosa ci guadagnano a farli venire, ma questa e’ la verita’ per i boccaloni che ci credono. Ovviamente speriamo tutti che vada sempre tutto liscio anche se di certo la tranquillita’ che avevamo e’ stata comunque intoccata, di certo, dovesse succedere qualcosa, credo che chi ha deciso tutto questo dovra’ assumersi tutte le responsabilita’