“Egregio Onorevole Minniti…”, la lettera aperta di una donna dopo l’incontro alla Festa dell’Unità
BORGO SAN LORENZO – Giovedì 12 luglio, durante l’incontro con l’Onorevole Minniti, alla festa dell’Unità di Borgo, diversi cittadini mugellani avrebbero voluto confrontarsi con lui, ma ci è stato impedito dicendo che si trattava solo di un’intervista e perciò era impossibile un confronto con i cittadini. Ecco cosa avrebbe voluto dirgli una cittadina:
“Onorevole Minniti,
sono una donna di sinistra. Alle ultime elezioni avrei voluto avere la possibilità di votare PD come unico partito numericamente consistente in grado di arginare la deriva a destra della nostra politica.
Ma non ho votato PD.
Non l’ho fatto perché, al di là dell’auto-definizione di partito di centrosinistra, il suo governo ha fatto in realtà politiche di destra che hanno spianato la strada alla Lega.
Mi rendo conto, dai risultati delle ultime elezioni politiche e amministrative, che non sono l’unica ad aver preso questa decisione.
Non voglio parlare sulle politiche del lavoro o della scuola, che non erano di sua competenza. Voglio invece parlare delle scelte che lei e il suo partito avete fatto in tema di immigrazione.
Avete fatto credere, in primo luogo ai vostri elettori, e di riflesso a tutti gli italiani, che i migranti, in particolare i richiedenti asilo, erano un grosso problema per noi, che ci stavano invadendo, che erano pericolosi, pensando che questo fosse il pensiero degli italiani, pensando quindi di raccogliere così consensi. Ma questo pensiero è stato lei e il suo partito a confermarlo agli italiani, perché se tutti i maggiori partiti (PD, Lega, 5stelle, Forza Italia) dicono che i richiedenti asilo sono un enorme problema la gente alla fine ci crede per forza. Ed in questo modo avete spianato la strada al successo della Lega.
Nel 2016 ci sono state 123.000 domande di asilo e nel 2017 ce ne sono state 130.000. Se anche fosse stato concesso l’asilo a tutti loro si tratterebbe di 253.000 persone su una popolazione di oltre 60 milioni di persone. Si tratta di 4 persone ogni mille abitanti. Come possono essere un problema?E di queste 253.000 solo il 40% ha ottenuto l’asilo e molti di quelli che lo hanno ottenuto hanno lasciato l’Italia. 4 gatti sono un problema?
Lei e il suo partito ci avete fatto credere che persone come Mussa, costretto a lasciare il suo paese dopo aver visto morire lentamente la sua mandria di 200 mucche a causa della siccità ed essere rimasto solo con un campo che può sfamare la sua famiglia di 12 persone solo per tre mesi l’anno, fosse un pericolo per noi e non una persona da aiutare, una persona che, per aiutare la famiglia, si è sobbarcata un viaggio di un anno dove ha visto morire persone di fame e disidratazione ed ha rischiato più volte lui stesso la vita.
Lei e il suo partito ci avete fatto credere che Al Hadji, meccanico affermato nel suo paese e costretto a fuggire per non essere catturato dalle milizie islamiste che rapivano ogni uomo giovane nella sua zona, fosse un pericolo per noi.
Lei e il suo partito ci avete fatto credere che Hassan, costretto a fuggire dalla feroce dittatura del suo paese e rimasto in carcere il Libia per un anno dove è stato torturato ogni giorno perché non aveva soldi da pagare e costretto a vivere come un animale per ottenere un po’ di cibo, che ha visto persone accanto a sé morire di fame, ha visto persone suicidarsi, ha visto donne violentate ogni giorno, lei ci ha fatto credere che Hassan fosse un pericolo per noi.
Potrei andare avanti con una miriade di storie che queste persone mi hanno raccontato, ma lei le conosce bene, sono nei verbali delle commissioni delle Prefetture.
Quello che voglio dire è che lei ci ha bendato gli occhi di fronte a queste sofferenze e ci ha tolto umanità.
E non voglio sentirmi chiamare buonista, perché in verità sono cattivista, perché sono arrabbiata di quello che ci avete fatto come italiani, sono indignata, sono schifata.
Per quale motivo ci avete raccontato storie non vere?
Davvero questo pugno di persone sofferenti sono un problema per noi?
Arriveremo poi a dire che ogni persona che soffre ci costa troppi soldi ed è un problema per noi?
Sono un problema i soldi spesi in accoglienza? Soldi che, per esempio, nella mia zona hanno dato lavoro a diverse persone che il lavoro lo avevano perso, che hanno rimesso in piedi agriturismi che erano prossimi alla chiusura.
I soldi dell’accoglienza sono un problema? Ma non sono un problema i soldi, i soldi di noi italiani, dati alla Libia, che alimentano il sistema dei lager. E per favore non mi venga a dire che le carceri libiche sono migliorate perché controllate dall’UNHCR. Gli operatori per la Libia dell’UNHCR non risiedono in Libia ma in Tunisia, perché per loro la Libia è troppo pericolosa. La Libia è pericolosa per gli operatori di un’istituzione internazionale come l’UNHCR ma improvvisamente diventa un paese sicuro per chi l’attraversa senza mezzi.
Come mi ha detto Hassan, quando nel carcere dove era rinchiuso sono venuti gli operatori dell’UNHCR per verificarne le condizioni, tutti i prigionieri hanno detto che lì stavano benissimo, che non c’erano problemi, ben consapevoli delle ritorsioni che avrebbero potuto subire se avessero detto diversamente.
Ma davvero preferiamo che i nostri soldi siano usati per alimentare dei campi di concentramento invece che per usarli per l’accoglienza? Vogliamo davvero che i futuri libri di storia ci ricordino per questo?
E per chi non riesce più a vedere le cose da un punto di vista umano, allora vorrei ricordare che nel 2016 hanno lasciato l’Italia per risiedere all’estero 285mila italiani (Centro studi IDOS) più del doppio dei 123.000 richiedenti asilo arrivati sulle nostre coste nello stesso anno. E’ presumibile che la gran parte degli italiani che si sono trasferiti all’estero siano in età lavorativa.
Come lei ben sa, Onorevole Minniti, siamo una popolazione vecchia. Come ci ha ricordato Tito Boeri, presidente dell’INPS pochi giorni fa, se vogliamo che il nostro sistema, non solo quello pensionistico, ma anche quello economico, possa ancora reggere abbiamo bisogno dell’arrivo di molte più persone. Tra pochi anni arriverà all’età della pensione la generazione del baby boom degli anni ’60.
Abbiamo bisogno di queste persone ed andrebbero accolte con il tappeto rosso. Andrebbe istituita un’accoglienza ben organizzata che preveda la formazione al lavoro ed invece si preferisce fare come fa la Regione Toscana che non ammette ai corsi di formazione chi non ha ottenuto la terza media in Italia con il risultato che numerosi corsi di formazione al lavoro non partono per carenza di iscritti.
I suoi ragionamenti da ministro dell’Interno, sostenuti dal suo partito, non hanno mai accennato a tutto questo.
Perché?
Forse perché è più facile dire alle famiglie italiane in difficoltà che i loro problemi derivano da un pugno di persone arrivate sulle nostre coste invece che avviare politiche serie a sostegno del lavoro, della crescita e della lotta alla povertà?
Il mio desiderio profondo è che gli italiani riescano a rendersi conto di quanto vengono presi in giro, che riescano a capire quali sono i veri problemi della crisi italiana, le ragioni del nostro impoverimento (corruzione, mafia, burocrazia, grandi evasori, strapotere dei grandi gruppi economici) in modo da individuare i veri responsabili di tutto questo“.
Paola Chelazzi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 luglio 2018