A Marradi si lotta col sorriso e, soprattutto, tutti insieme. La testimonianza di Walter Scarpi
MARRADI – Non ci sono feste, non c’è riposo. Si lotta. Si lotta per i diritti, per IL diritto a lavorare, ad una dignità ed anche ad una tradizione. Perché l’Ortofrutticola Mugello è la fabbrica di Marradi e per questo protetta da tutti i marradesi, non solo dai lavoratori.
E allora la Messa domenicale si sposta davanti alla fabbrica e tutti, anche chi di solito la domenica ama dormire, hanno partecipato. E si fa festa, si mangia, si canta perché è così che si affrontano le ingiustizie, facendo capire a chi di dovere che sì, siamo feriti, ma non abbattuti e che al di là di tutte le parole di tutti i politici, alla fine chi resta al freddo, davanti alla fabbrica non è la destra o la sinistra, è l’uomo. Come Walter Scarpi, portavoce del pensiero di tutti quegli uomini e quelle donne marradesi che ogni giorno e ogni notte proteggono la loro fabbrica. Il loro passato ed il loro futuro.
“Me lo chiedete in tanti, ne approfitto per dirlo qui a tutti – scrive Scarpi – Nel badge di riconoscimento sul mio giubbotto vedete il ruolo che ricopro: nessuno. Non sono un dipendente dell’Ortofrutticola del Mugello minacciata di chiusura. Non sono un sindacalista e neppure un amministratore pubblico. Non sono nemmeno l’organizzatore ufficiale di manifestazioni, incontri, appuntamenti dedicati. Sono un marradese. Ecco perché sono qui a fare quel poco che posso per difendere la fabbrica, per evitare che i macchinari vengano portati via, per scambiare un sorriso d’incoraggiamento con gli operai che fanno i turni di sorveglianza passando la notte in roulotte e nella tenda della protezione civile”.
Scarpi incita i suoi: “Fate tutto, tutti, il possibile con la massima convinzione. Questi dieci giorni sono decisivi. Il Presidio ha da ieri una sua pagina Facebook: iscrivetevi per seguirne le attività. Volete fare qualcosa al presidio, organizzare un momento di socialità, una partita a calcetto, un Dj set, offrire un pranzo ai presenti? C’è un incaricato che si occupa di gestire il calendario, tanto per evitare sovrapposizioni: è Matteo Guidotti, contattatelo al 3337661324”.
E sono diversi gli appuntamenti previsti per sostenere “La fabbrica dei marroni”. Domani, il cinque gennaio, alle 18.00, si terrà una polenta di solidarietà con gli alpini e la ProLoco al mercato coperto, il cui ricavato andrà interamente devoluto per sostenere il presidio.
Il giorno successivo, il 6 gennaio, alle 11.00 si terrà il concerto della Banda di Popolano davanti ai cancelli.
Il 7 gennaioè in programma un pranzo offerto dai commercianti marradesi che effettueranno anche una visita in delegazione in quanto la chiusura avrebbe effetti devastanti anche sul commercio locale. A seguire, alle 17.00, il regista Stefano Mordini sarà presente alla proiezione del suo documentario “L’allievo modello”, girato in Argentina nel 2001 nel quale sarà possibile vedere le testimonianze dei lavoratori licenziati durante la crisi con le stesse modalità: approfittando della chiusura per ferie.
Sabato 8 gennaio il consiglio comunale verrà convocato davanti alla fabbrica e, la sera, festa aperta con ragazzi del “Ridotto”.
Domenica 9, alle 15.00, andrà in scena lo spettacolo con Gaia Nanni e Gabriele Doria “Gli ultimi saranno gli ultimi” sul palco improvvisato dal pianale di un trattore.
La settimana seguente ci sarà un incontro con Antonio Terzi del birrificio Elav di Bergamo che porterà qualche fusto delle sue ottime birre artigianali, “perché noi – chiosa Scarpei- non ce l’abbiamo con i bergamaschi, ma con un modo folle di fare impresa”.
“Mi vedete abbastanza spesso al presidio – continua Walter – ci ho passato le ferie di Natale e adesso che ho ripreso il mio lavoro (che cambierò presto per ragioni mie) mi ci fermerò ogni volta che passerò davanti ai cancelli, dopo le 16, e il fine settimana. Perché? Perché sono marradese. In questa fabbrica ci lavorano parenti, amici. C’è passato anche mio figlio. Quando producevo birra al marrone abbiamo condiviso clienti, spedito bancali compositi con scatole di canditi, bottiglie di birra, miele di castagno locale in una sorta di consorzio istintivo, marketing territoriale puro. Questa fabbrica è nostra, ci serve.
Conosco, anche solo di vista, chi ci lavora. Parlando con loro ho capito che queste persone, quasi un centinaio, hanno subito un sopruso”.
“Nel 2020 nessuno gli ha detto che la loro azienda aveva cambiato proprietà: lo hanno saputo dai giornali, scorrendo Facebook, a vendita avvenuta. Alle loro preoccupazioni è stato risposto: ‘Sì, ma tanto a voi cosa cambia?’. Doveva essere un semplice passaggio di proprietà che prevedeva investimenti e continuità produttiva per almeno dieci anni (anche perché l’azienda ha sempre prodotto utile, non c’era ragione di fermarla). Nel 2021 la produzione è stata regolare fino quasi alla fine. Inattesa, durante le feste, il 26 dicembre arriva ai sindacati la comunicazione aziendale di chiusura dello stabilimento. Qualcuno in chissà quale ufficio deve aver cambiato idea, nel migliore dei casi. Bene, anzi male. Dobbiamo fargliela cambiare di nuovo. Portare via il Marron Glacè da Marradi è come levare il vino al Chianti o il prosciutto a Parma”.
“Non si tratta solo di Marradi: sarebbe una sconfitta per tutto il settore agroalimentare dei prodotti tipici, una bella fetta dell’economia reale italiana. Questa è l’estrema linea di confine: la finanza selvaggia non può oltrepassarla speculando perfino sulla nostra identità territoriale. La partita è molto più ampia. Stiamo andando forte, non si aspettavano una reazione così potente, immediata, corale. Siamo pronti a tutto. Da quella fabbrica non deve uscire neanche un bullone. – ha dichiarato il sindaco all’assemblea dei castanicoltori. Fate come Alex, ingegnere petrolifero olandese che vive la sua pensione a Marradi: ieri è venuto giù con la bella Ellen e si è messo a suonare la chitarra. Serve tutto, anche questo, mentre i politici lavorano sul livello che gli compete. Serve anche cantare invece di dormire. Passateci del tempo, qui. Ora o mai più. Si lotta col sorriso”.
I.DV.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 Gennaio 2022