Agenzia Casa: perchè un servizio utile è rimasto nell’ombra?
Dal 2002 un progetto con fondi pubblici.
Ora l’emergenza abitativa, anche nella nostra zona, ha raggiunto livelli mai toccati prima, con tante famiglie che non ce la fanno a pagare l’affitto, e una crescente difficoltà a trovare alloggi in locazione.
Gli strumenti per mitigare queste situazioni problematici diventano sempre più importanti. E vanno usati al meglio.
Accanto ai fondi per l’emergenza sfratti e ai sussidi per gli affitti onerosi, c’è uno strumento particolare, un’iniziativa locale, attiva già da ben dodici anni, promossa e finanziata dagli enti pubblici, sulla quale vorremmo soffermarci. Anche perché è sempre rimasta piuttosto nascosta e poco conosciuta.
Si tratta dell’”Agenzia Casa”, gestita dall’associazione Progetto Accoglienza di Borgo San Lorenzo, e finanziata prima dai Comuni e dalla Comunità Montana del Mugello, e adesso dalla Società della Salute.
Accanto raccontiamo numeri e funzionamento di questa iniziativa. Mentre qui evidenziamo un dubbio sulla stessa. Perché, in tutti questi anni, è rimasta sostanzialmente nell’ombra?
Se essa doveva servire a coloro che sono alla ricerca di un’abitazione e magari hanno difficoltà a versare le mensilità anticipate, forse dove esser data una maggiore pubblicità a questa opportunità. Anche perché sono fondi pubblici, e come fondi pubblici andrebbe utilizzati con trasparenza e in maniera “pubblica”. Altrimenti il rischio è quello di gestirli in proprio, all’interno delle proprie cerchie, non dando a tutti l’opportunità di accedervi. E non a caso, le risposte date ai bisogni, in quasi tredici anni, ovvero i contributi erogati, riguardano un numero di famiglie molto basso. Sicuramente assai più basso rispetto ai tanti che potevano aver bisogno di questo servizio.
Che cos’è l’Agenzia Casa
Nel 2001 la Comunità montana Mugello affida al Progetto Accoglienza –che lo gestisce il collaborazione con la “Casa d’Accoglienza” e il “Punto di collegamento” della Misericordia di Scarperia- un fondo di dotazione, inizialmente 40.750 euro, per “favorire, attraverso l’intervento nel settore abitativo, l’accesso alla casa di quelle fasce di popolazione, soprattutto quelle migranti che, pur essendo di pagare un ragionevole corrispettivo trovano estrema difficoltà nel mercato privato a ricevere concrete risposte al bisogno abitativo a causa della condizione di marginalità civile n cui, spesso, vengono collocate da pregiudizi di natura sociale, culturale ed etica”.
In seguito, nei progetti successivi, si mette l’accento non soltanto sugli extracomunitari ma anche sulle esigenze delle famiglie italiane. “Il problema dell’alloggio –si legge in un documento più recente della Società della Salute è stato e continua ad essere il più importante e urgente per ogni famiglia. Particolarmente difficile da risolvere per le fasce più deboli (giovani coppie, famiglie monoreddito con figli minori, stranieri, persone con difficoltà lavorative e gravi patologie).” E nella convezione approvata nel 2013 si individuano come destinatari del progetto “soggetti/famiglie italiane e straniere, con priorità ai nuclei/soggetti portatori di una specifica tutela, in grave situazione di marginalità e di emergenza abitativa e comunque non in grado di offrire garanzie ai proprietari per l’affitto. Tali soggetti saranno segnalati ai servizi sociali o individuati direttamente dall’associazione”.
Come funziona
In pratica l’agenzia eroga dei prestiti –da restituire senza interessi-, per le cauzioni richieste dai proprietari degli immobili, o per la prima mensilità, o per mantenere contratti di locazione in essere, svolge attività di garanzia nei confronti dei proprietari degli alloggi e offre sostegno nella ricerca di una casa sul mercato privato.
La convenzione prevede l’attivazione di sportelli informativi (due, a Borgo e a Scarperia), la gestione di uno schedario di richieste, l’intermediazione immobiliare, il prestito da fondi di garanzia e il sostegno nella stipula dei contratti, la gestione e la rendicontazione delle locazioni. I comuni interessati sono sette.
I finanziamenti
Ogni anno il fondo è stato alimentato dai contributi prima della Comunità montana, poi anche dei Comuni, ed ora della Società della Salute Mugello. Il fondo poi si rigenera attraverso le restituzioni dei prestiti concessi. All’avvio il fondo è di 40.750 euro, poi ogni anno l’ente pubblico versa altre quote –non siamo in grado di elencarli tutti, perché il materiale che ci è stato fornito non lo specifica-: comunque, per capire l’ordine di grandezza, nel 2005 la Comunità Montana liquida 28.200 euro, nel 2007 14.275 euro, nel 2008 il progetto è stato finanziato con altri 29.345 euro, derivanti dal fondo sociale più 10 centesimi per abitante versati da ciascun comune. Nel 2009 vi si aggiunge un progetto ministeriale “Abitare il mondo” con la Regione che destina 38.600 euro a fondo perduto, oltre a un nuovo cofinanziamento della Società della Salute e dei Comuni per un ammontare complessivo di 64.974 euro. E nel 2013 la convenzione tra Società della Salute e Progetto Accoglienza assegna un contributo annuo di rimborso spese pari a 14 mila euro.
Dai documenti non è chiaro se e in che quote una parte delle cifre sia destinata a pagare gli operatori dell’associazione: in un progetto datato 2008 si parla di 10 mila euro per un educatore, nel primo documento sui criteri per l’utilizzo del fondo si dice che “le spese organizzative e di funzionamento del Progetto Agenzia Casa sono a carico all’associazione di gestione”.
L’andamento delle attività
Alla fine del 2012, dopo undici anni di attività i prestiti concessi sono stati in tutto 109: 16 nel 2002, 12 nel 2003, 11 nel 2004, 9 nel 2005, 8 nel 2006, 9 nel 2007, 12 nel 2008, 10 nel 2009, 4 nel 2010, 7 nel 2011, 11 nel 2012. Famiglie e soggetti di varie nazionalità, che le relazioni forniteci elencano senza specificare il numero(italo-argentina, italiana, filippina
Fino al 2012 i fondi erogati, ovvero i prestiti erogati risultano essere pari a circa 153 mila euro.
Una decina di interventi l’anno risultano essere un intervento piuttosto limitato. Causa la scarsità di fondi, rispondono dalla Società della Salute. Anche se, in passato, abbiamo raccolto osservazioni critiche in qualche ufficio comunale dei servizi sociali mugellano, che si è lamentato per lo scarso coinvolgimento e informazione, e per essere stati lasciati praticamente all’oscuro, nonostante casi di bisogno idoneo allo spirito del progetto dell’Agenzia Casa vi fossero.
Il problema delle restituzioni
Questo è un problema ben noto a tutte le associazioni che fanno prestiti sociali. Non sempre il prestito viene restituito. E’ anche il caso dell’Agenzia Casa, dove nel 2013 la situazione restituzioni vede 39 casi in elenco.
Le mancate restituzioni sono ben distribuite in tutti i comuni, sette ciascuna a Borgo, Scarperia, Vicchio, due a San Piero, nove a Barberino, tre a Dicomano. Ed è interessante dare uno sguardo anche alle nazionalità, dove il maggior numero riguarda famiglie italiane, 25 su 39, seguite a distanza dai cittadini rumeni, sette.
Tutti e trentanove i casi risultano segnalati dai servizi, e i prestiti concessi variano molto, da qualche centinaio di euro, circa la metà del numero complessivo, a poco più di 1000 euro per l’altra metà –solo due i prestiti da 1600 e 1900 euro). In totale su 34.991 euro di prestiti concessi, 655 euro sono stati restituiti nel fondo dai servizi sociali, 4.670 sono stati restituiti dal beneficiario, mentre 15.194 euro sono ancora da restituire, da 21 famiglie su 39, mentre sono dati per non recuperabili 14.471 euro, con quattordici famiglie che non hanno potuto restituire le somme concesse.
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2014