Alvaro Baglioni, fondatore de “La Fortezza”, ucciso dal Covid. “Un uomo che ha dato tanto al Mugello”
SCARPERIA E SAN PIERO – Alvaro Baglioni non ce l’ha fatta. Lo ha ucciso il Covid, e la notizia della sua scomparsa, avvenuta ieri, si è diffusa subito in Mugello. “I primi a dirmelo -nota il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti- sono stati i dipendenti della”Fortezza”. Addoloratissimi, per chi ha lavorato con lui, Alvaro non è stato solo un imprenditore ma è stato una persona di grande umanità e ha lasciato un affetto che va al di là dell’attività aziendale.”
Un’attività peraltro rilevante, per il Mugello: “Agli inizi degli anni 60, insieme a Rossano Bettini -ricorda il sindaco- dettero vita all’attività della Fortezza, quando il sindaco Gino Pieri mise a disposizione delle attività industrali le aree di Pianvallico. Il Mugello si stava impoverendo, e fu una grande occasione per creare nuove opportunità occupazionali”.
E grazie a Baglioni e Bettini l’attività metallurgica in Mugello, con questa grande fabbrica di scaffalature, diventò un elemento molto importante: “Rossano in officina e Alvaro, che era ragioniere, in ufficio, erano una coppia fortissima – ricorda Adriano Borgioli, che di Baglioni era amico-. Alvaro era una persona concreta, razionale, positiva. E ha voluto un gran bene al Mugello. Una persona sociale, presente nell’associazionismo locale, fu il fondatore dell’Accademia, uno dei primi soci del Rotary. E se doveva fare una festa la faceva in Mugello, se doveva comprare un regalo lo comprava in Mugello. Abitava a Firenze, la famiglia era fiorentina, ma aveva legami di origine con la nostra zona, e credo che Alvaro sia nato a San Martino, nel comune di Vicchio. Di lui ricordo anche la grande generosità, quando c’era qualche iniziativa filantropica non si tirava mai indietro. E poi la precisione. Rivedo come se fosse ora il suo tavolo di lavoro: aveva delle segretarie bravissime, ma aveva un ordine nelle cose davero unico: preciso, meticoloso, quando organizzava lui qualcosa potevi star tranquillo”.
Borgioli apre ancora il libro dei ricordi: “Ero spesso nella sua azienda, e c’era un clima molto bello, si sentiva che i dipendenti lo rispettavano e gli volevano bene, in fabbrica, negli uffici, i sindacalisti. Lo avevo incontrato di recente, era a fare footing a Firenze, ai Massoni. Lo salutai. Anni prima aveva avuto un infarto, al tavolo di lavoro, e lo salvò il dottor Cialdai. Da allora stava molto attento, si curava e si concedeva come strappo alla regola solo qualche cena con gli amici. Era uomo che aveva molto sofferto, per la perdita del figlio, in Africa. Ma aveva retto, cedendo l’azienda a una multinazionale svedese, la ITAB, solo pochi anni fa”.

La festa di saluto a Villa Il Palagio di Scarperia, il 28 ottobre 2016, in occasione della cessione de “La Fortezza”
“Ricordo ancora -aggiunge il sindaco Ignesti- la festa che i dipendenti gli tributarono al Palagio, nel 2016, al momento della cessione dell’azienda: fu davvero una grande manifestazione di affetto nei suoi confronti. Esprimo il mio cordoglio personale, quello di tutta l’amministrazione comunale e anche di tutti i precedenti amministratori, sia di Scarperia che di San Piero: se ne è andato un pezzo importante dello sviluppo del Mugello, una figura che ha creduto e investito nel nostro territorio, dandogli una grande opportunita di sviluppo e di crescita sociale. Alla compagna Libuse Babakova e alle figlie mando un grande abbraccio”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 dicembre 2020