Ambiti territoriali di Caccia toscani, verso un nuovo commissariamento?

(Foto di repertorio: un cacciatore e il suo cane)
FIRENZUOLA – E’ caos negli Atc, gli Ambiti Territoriali di Caccia, che gestiscono l’attività venatoria in Toscana. Commissariamenti, accorpamenti, deficit, polemiche, dimissioni rendono da tempo travagliato il cammino di questi organismi.
Andrea Bartoletti, consigliere comunale con delega alla Caccia del Comune di Firenzuola nonché Consigliere del Comitato di Gestione dell’ATC4 Firenze Nord – Prato (un comitato dove siedono diversi mugellani, a cominciare dal presidente Adriano Borgioli, ai consiglieri, oltre a Bartoletti, Piero Galeotti, firenzuolino, e al sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti) ha scritto un articolo per denunciare una situazione sempre più grave e aggrovigliata.
Prima del 2014 gli Atc (Ambiti Territoriali di caccia) erano in carico alle Province, 18 in tutto il territorio toscano. Poi la Regione Toscana ha avocato a sé le competenze degli Atc, accorpandoli, talché da 18 sono diventati 9. L’intenzione avrebbe potuto essere, forse, quella lodevole delle economie di scala in quanto alcuni degli Atc presentavano bilanci cronicamente in passivo.
Difficile, infatti, essere in attivo quando su gli Atc gravano passività pesanti da sostenere, come importanti spese di gestione ed oneri di rifusione dei danni prodotti alle colture agricole dagli ungulati: come se i cacciatori che, per definizione, “cacciano” le prede fossero anche responsabili dei danni che quelle sfuggite alla loro mira producono. Le quote, infatti, versate dai cacciatori dovrebbero essere destinate al ripopolamento e al mantenimento dell’ambiente di caccia, per quanto la caccia può modificarlo, e non certo per la rifusione dei danni da “calamità” naturale, in quanto gli animali sono naturalmente presenti nell’ambiente e il loro soprannumero non è certo nella responsabilità dei cacciatori. Tali costi dovrebbero essere addebitati a centri di costo specifici, fino a disponibilità dei fondi: forse, però, la redazione dei bilanci per centro di costo non è ancora l’arma vincente delle nostre Amministrazioni. Dall’”accorpamento” dell’Atc Firenze Nord e Prato (Atc4) e dell’Atc Firenze Sud (Atc5) è derivato un unico Atc che la Regione Toscana ha commissariato per il risanamento del bilancio.
Le sorprese però non sono finite. Il Governo ha promosso questione di legittimità costituzionale della norma regionale che ha stabilito gli accorpamenti degli Atc. E la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge di modifica degli ambiti di caccia in quanto lesiva della competenza esclusiva dello Stato in materia di “tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”. La Regione Toscana, quindi, che ha avuto torto nel procedimento intentato contro di lei dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 21/08/2017, ha dovuto suddividere nuovamente gli ambiti di caccia, che attualmente sono 15. L’Atc Firenze è ritornato ad essere Atc4 Firenze Nord e Prato e Atc5 Firenze Sud, con un unico bilancio derivante dall’attività del commissariamento istituito dalla Regione, bilancio risultato poco trasparente e difficilmente attribuibile nelle singole poste.
Si è reso così necessario dividere il bilancio, ovvero suddividere gli elementi attivi e passivi tra Atc4 e Atc5 e per far questo è stata appositamente indetta una riunione per il giorno 25/01/2018. In quella sede però il Presidente dell’Atc5 ha reso note le avvenute dimissioni della Presidenza e della maggioranza del comitato di gestione da lui presieduto, per accertato dissesto finanziario.
Il comportamento irresponsabile dell’Atc5 nei confronti dell’Atc4 ha reso impossibile stabilire i criteri di divisione dei bilanci, aprendo la strada al commissariamento dell’Atc4 come del resto prossimamente di altri Atc toscani.
La Regione Toscana, che si è già dimostrata incapace di promulgare una legge-obiettivo efficace ed efficiente per il contenimento degli ungulati e soprattutto per l’armonizzazione dei mondi agricolo e venatorio, si dimostra parimenti incapace di organizzare efficacemente il sistema economico-finanziario degli Atc e in particolar modo di riportare l’attribuzione dei costi a criteri reali di economicità e di competenza, tutelando la sopravvivenza economica degli Atc e, di conseguenza, quello che essi rappresentano per l’equilibrio della fauna selvatica in relazione ai territori agricoli.
Andrea Bartoletti
consigliere comunale con delega alla Caccia di Firenzuola
consigliere del Comitato di Gestione dell’Atc4 Firenze Nord – Prato
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 febbraio 2018