Barberino, il giorno dopo il terremoto. Parla il sindaco Mongatti
BARBERINO DI MUGELLO – La notte è passata. Lo sciame delle scosse si è ancora fatto sentire, sia pure in modo assai più lieve e con episodi diradati, ma le ore notturne per molti sono state ancora cariche di angoscia per il ricordo della notte precedente. Tanto che anche stanotte qualcuno ha preferito dormire in auto. Altri, e non pochi, hanno invece accettato il letto proposto dalla Protezione Civile. A Barberino quasi 150 hanno dormito in palestra, 50 nella scuola di Galliano, mentre un centinaio erano all’Autodromo di Scarperia. “Per stanotte stiamo qui -dice Ilaria-, insieme ad altri…nella palestra, sulle brandine blu, con le coperte marroni, con tanta provvidenza, con angeli delle Misericordie, della Protezione Civile, che si prodigano, e spero così che la paura si distenda…su questa brandina, e forse riposi insieme alle paure di altri…io non me la sento di farla stare sola la mia paura…insieme ad altri è più serena questa mia paura”.
Nella sala operativa del Comune il sindaco Mongatti, stamani, ed è ancora buio, pensa alla giornata che verrà. “Intanto -dice- voglio ringraziare tutti i protagonisti di questa lunga giornata, la protezione civile, i volontari, i dipendenti comunali, le forze dell’0rdine. Ed è stato molto positivo anche il comportamento dei cittadini che hanno reagito bene, con grande senso di responsabilità a quella grande paura che tutti abbiamo avuto nella notte. Così come è positivo essere riusciti a dare ricovero a tutte le persone che lo hanno richiesto”.
Ora però c’è da ripartire. E i problemi non mancano. Anzitutto la “zona rossa”, il perimetro entro il quale sono racchiusi gli immobili lesionati e non agibili. E’ parte del centro storico di Barberino, e ieri in tarda serata i Vigili del Fuoco la “zona rossa” l’hanno ampliata e questo ha provocato nuove evacuazioni. In tutto sono oltre 300 i cittadini rimasti senza casa, in corso Corsini, in via Trento, in via Leonardo da Vinci e in via San Francesco, in via Ferrucci e via della Repubblica. E in zona rossa c’è la pieve, c’è la Misericordia, che pure non sembra aver subito danni particolari, le Poste hanno dovuto trasferire l’attività a Cavallina, e anche l’ufficio tecnico comunale, pur agibile, è all’interno della zona rossa e quindi non utilizzabile.
“Per questo -dice Mongatti- dobbiamo rapidamente monitorare la situazione, verificando casa per casa l’agibilità, in modo da circoscrivere le situazioni di inagibilità nel modo piu veritiero possibile, per capire con esattezza quante persone non potranno al momento rientrare nelle loro abitazioni. E per chi è fuori di casa dare ricovero e vitto”.
L’urgenza di verificare la sicurezza degli edifici vale anche per le strutture pubbliche, a cominciare dal Municipio, ora chiuso per i danni subiti. E questo sta creando gravi problemi all’attività comunale, paralizzata. “Stiamo cercando spazi alternativi per trasferire al più presto i servizi, a cominciare dall’anagrafe e Stato civile”, dice Mongatti.
Il sindaco, infine, parla di due preoccupazioni: “sulla prima non possiamo farci niente, e sono gli eventi sismici: nessuno può prevdere cosa accadrà. Ma la preoccupazione maggiore è quella di riportare il paese a un funzionamento normale, a cominciare dai servizi pubblici”.
E la ricostruzione? “Le verifiche che dicevo servono per far rientrare in casa chi può rientrare, ma servono anche a passare al più presto all’attività ricostruttiva. Dovrà essere fatta la stima dei danni, e dovremo coordinarci con la Regione Toscana, per attivare e favorire interventi concreti nel minor tempo possibile. Consapevoli che si tratta di situazioni complesse, che richiedono l’impegno di tutti”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 dicembre 2019