Borgo San Lorenzo, la ripresa del settore edilizio frenata dal Covid. Ecco numeri e interventi
BORGO SAN LORENZO – Dopo la ripresa, l’improvvisa gelata. Anche l’attività edilizia, dopo un lunghissimo periodo di crisi -con tanti fallimenti di aziende anche in Mugello- si è ammalata di Covid, e i numeri parlano chiaro.
Vediamo la situazione di Borgo San Lorenzo. Se nel 2015, in un intero anno, erano stati cinque i permessi di costruzione, ovvero le nuove edificazioni, nel 2016 passarono a dodici, poi ventitré nel 2017, diciotto nel 2018, per salire a trentadue nel 2019. E adesso siamo scesi a dieci, soltanto dieci.
Anche gli interventi minori sono in calo: quelli di ristrutturazione erano 97 nel 2015, 89 nel 2016, poi 84 nel 2017, 94 nel 2018, 105 nel 2019, mentre adesso, per il 2020, siamo a 69. Infine in forte discesa anche le manutenzioni straordinarie o le ristrutturazioni più semplici (quelle senza interventi strutturali o cambiamenti di destinazione d’uso): 214 erano nel 2015, poi 218, poi 230, nel 2018 223, nel 2019 216 ed ora 135.
La ripresa però la si era vista: diversi cantieri aperti, interventi anche di rilievo, gru al lavoro.
Citiamone alcuni: il recupero e la ristrutturazione dell’ex-Cellini in corso Matteotti, lo stabile che apparteneva alla Fondazione Umberto I, l’ultimazione del primo blocco dell’intervento Aiazzi davanti all’ospedale e l’avvio del secondo edificio (inizialmente ne erano previsti quattro, ma è probabile che ci si fermerà a due). Si è ripreso a lavorare, con un intervento di Lucherini, nell’area edificabile accanto alla Conad, e sta ripartendo l’intervento sulla cosiddetta “Collinetta”, all’ingresso di Borgo area Soterna. Dopo il fallimento Panchetti i lotti sono andati all’asta, e una prima parte sarà realizzata, acquistata dall’azienda che ha ristrutturato l’ex-Chini.
Più problematica la situazione nell’area Falcucci (vicino al viale di circonvallazione): dopo cartelli e pubblicità, a parte la recinzione e interventi di ripulitura dell’area è tutto fermo. Il piano attuativo c’è, ma nessuno si è ancora presentato a firmare la convenzione, e a giugno scade tutto. Altri interventi sono previsti, come un piano di recupero ad opera della ditta Malaj in via Caiani, dove sorgeranno quattro nuove unità abitative. E ci sono interventi in corso di completamento nelle frazioni: un paio di interventi a Luco, nella proprietà Lapini, e nella zona di via don Dino Margheri, dove c’è da tempo un’altra lottizzazione oggetto di fallimento, e che ora è stata acquistata per completarla, mentre nei pressi delle scuole sta lavorando l’impresa Paladini, per costruire almeno una ventina di appartamenti. Un intervento di rilievo c’è anche a Ronta, dove è in fase di approvazione il piano di recupero ex-Artilet.
” Nel 2020 -sottolinea il sindaco Paolo Omoboni-, anche se non ancora concluso, il periodo di lockdown ha inciso significativamente sull’attività edilizia riducendola di un 20-30%. L’approvazione di alcuni Piani Attuativi e di varianti da parte del consiglio Consiglio Comunale nell’ultimo anno sono stati segnali importanti, e sono comunque sintomo di un mercato che sta ripartendo, prova ne è anche la vendita dell’ex scuola Don Minzoni”.
Omoboni già si prepara alla ripresa: “L’approvazione del Piano Strutturale Intercomunale a fine mese -dice- ci premetterà di avviare il nuovo Piano Operativo – è il nuovo nome del Regolamento Urbanistico-, che scade a giugno 2021. Accanto al Piano Operativo studieremo un nuovo regolamento sugli oneri che stimoli la ripresa economica, favorendo la riqualificazione e conversione dell’esistente, in particolare su zone specifiche da riqualificare. E’ un dibattito che stiamo affrontando anche a livello regionale, sulle rigenerazioni urbane non servono incentivi di volumi aggiuntivi da costruire, ma semplificazione delle procedure e minori costi sugli oneri. Certo il contributo dei privati in termini di idee e proposte, con una connotazione di interesse generale e pubblico, sarà fondamentale”.
Il sindaco conclude facendo un accenno ad alcune situazioni problematiche: “Sulle lottizzazioni vittime di “fallimenti”, in termini di opere di urbanizzazione: risolta Villa Martini, ora da sistemare con il progetto per nuova strada di collegamento alla strada provinciale, e Via dei Cappuccini, con l’escussione delle polizza a garanzia, restano le due situazioni critiche: La Torre e Rimorelli. Su quest’ultimo intervento la convenzioni, che sarebbero scadute a ottobre, è stata prorogata dalle norme nazionali di ulteriori tre anni, ma con il liquidatore, che ha richiesto autorizzazione al Ministero per l’asta dell’invenduto, siamo fiduciosi che si arriverà ad una soluzione per sbloccare la situazione”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 novembre 2020