Borgo. Venerdì la presentazione del libro “La Chiesa in trincea”
Venerdì 30 ottobre 2015 alle ore 21.00 presso la saletta comunale Pio La Torre a Borgo San Lorenzo, la presentazione del libro “La Chiesa in trincea – I preti nella Grande Guerra” di don Bruno Bignami, teologo e presidente della Fondazione don Primo Mazzolari. Intervengono, oltre l’autore, l’assessore alla Cultura di Borgo Cristina Becchi e Antonio Margheri, presidente del Centro per la Storia Mugellana.
Tema centrale de “La Chiesa in trincea” -edito da Salerno (142 pagine, 12 euro)- è come si sviluppò il rapporto Chiesa e mondo dopo la prima grande guerra. Scrive nella premessa don Bignami:”Allo scoppio della Prima guerra mondiale, la Chiesa era già in guerra. Lo era, a suo modo, con la modernità. Da decenni e senza esclusione di colpi si stava consumando uno scontro frontale con le differenti correnti del pensiero moderno. Prima il protestantesimo, poi il liberalismo, l’indifferentismo, il socialismo e la massoneria diventarono oggetto di una contrapposizione sempre più dura attraverso documenti, condanne, sospensioni a divinis, scomuniche, accuse, sospetti di eresia, elenchi di libri proibiti. Il solco tra Chiesa e modernità si era fatto così profondo che il linguaggio bellico sembrava essere quello più confacente a descrivere la situazione …”
Aggiunge Don Bignami: “Nel conflitto, l’incontro scontro con la cruda realtà fece emergere potenzialità di evangelizzazione inattese, ma soprattutto un senso profondo di condivisione verso l’umanità sofferente”. Basti citare don Peppino Tedeschi che definì quella guerra, anche se fu deportato in un lager, come “la parte migliore della sua vita”, perché poté “fare del bene”, o leggere quanto scrive il cappellano militare e futuro papa don Roncalli: “tutto il bene che il Signore vuole da noi sacerdoti ottenere attraverso questo generale sconvolgimento degli uomini”.
Ne “l’inutile strage” di quel conflitto, che Benedetto XV aveva tanto inutilmente cercato di evitare, si consuma quindi, parafrasando don Bignami, il divorzio tra la Chiesa e la guerra mentre si celebra – in maniera inattesa- il matrimonio tra la Chiesa e il mondo, inteso come luogo su cui riversare l’amore, sancendo il fallimento del concetto della “guerra giusta” perché “difensiva”, teorema sostenuto anche da un certo episcopato italiano influenzato dall’ascendente nazionalista. Sull’argomento storico volentieri si cita quanto scrive Avvenire: “Singolare paradosso questo di una Chiesa in guerra con il mondo, che facendo esperienza del mondo in trincea, finì in larga parte per riconciliarsi con esso”.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 ottobre 2015