Cambio al vertice dell’Unione Montana. Il sindaco di Borgo presidente pro-tempore. E si annuncia bagarre
MUGELLO – Sembrava scontato che il successore di Federico Ignesti alla presidenza dell’Unione montana dei Comuni del Mugello fosse … Federico Ignesti. Dopo la modifica dello Statuto dell’Unione che ha rimosso l’obbligo della rotazione per la presidenza a metà mandato -due anni e mezzo-, e la disponibilità data dallo stesso sindaco di Scarperia e San Piero a concludere il quinquennio, i giochi sembravano fatti. Del resto, nel “risiko” del potere mugellano, al borghigiano Omoboni di recente era stata assegnata la presidenza del GAL Start, la società che gestisce i fondi europei ed è presente nell’Autorità Idrica Toscana, Vicchio, con il sindaco Izzo, ha la presidenza della Società della Salute, il sindaco di Barberino Mongatti ha un importante incarico nella Città Metropolitana, e il sindaco di Scarperia e San Piero Ignesti guidava l’Unione.
E invece pare proprio che i giochi siano ancora tutti da fare.
Il Partito Democratico di Borgo San Lorenzo, nel quale di recente Omoboni è entrato, lasciando il PSI, ha infatti rivendicato un maggior ruolo all’interno dell’Unione montana. Tradotto in parole povere, Omoboni vuol fare il presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello.
Ancora niente è stato deciso, e il segretario del PD Marco Recati organizzerà per la settimana prossima una riunione di tutti i segretari pd della zona, e dei sindaci pd. E lì si deciderà il da farsi. Non sarà sicuramente una riunione tranquilla, anche perché visto che Ignesti di fatto si è ricandidato, ed è il presidente uscente, una sua sostituzione potrebbe apparire come una bocciatura.
Intanto da un paio di settimane Ignesti è decaduto da presidente -perché durava in carica 2 anni e mezzo e poi occorre procedere alla nuova elezione-, e la funzione temporanea di guida dell’Unione, è svolta proprio dal sindaco di Borgo San Lorenzo, in quanto la norma prevede che sia il sindaco del comune più grande, in fase di interregno, ad assumere i poteri. Omoboni così -che peraltro è anche dipendente dell’Unione, in aspettativa-, è già presidente, e sta lavorando per cercare i sostegni politici al mantenimento di questo ruolo. Che tre anni fa gli venne negato, perché non era del PD.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 gennaio 2017