“Caro don Giorgio, Sei stato un punto di riferimento fondamentale per Piancaldoli”: il ricordo di Paolo Raffini
FIRENZUOLA – Durante le esequie del parroco di Piancaldoli e Giugnola Don Giorgio Badiali, Paolo Raffini ha dato voce al dolore e ai sentimenti dei Piancaldolesi. Ecco il suo intervento.
Caro don Giorgio,
dopo il calvario durato qualche mese tra l’ospedale di Imola e l’ematologia di Ravenna con le crescenti trasfusioni che ti hanno fatto, e con tutte le braccia sforacchiate, nelle quali ormai non c’era più posto dove infilare l’ago, te ne sei andato lucido e vigile fino all’ultimo, pensando sempre a noi, alla tua Chiesa, alle tue chiese, alla tua gente, preoccupandoti sempre che avessimo garantita almeno la santa Messa domenicale come hai sempre garantito tu a tutte le parrocchie, anche con neve, ghiaccio e pioggia.
Anche quando Augusto e Ciccio ti portavano all’ospedale nel viaggio telefonavi sempre ai vari preti, per chiedere se potevano venire a dire la Messa, ad aiutarti. Proprio poche ore prima della tua scomparsa, dal letto d’ospedale di Borgo San Lorenzo, mi hai chiesto di chiamare don Francesco Alpi, perché tu non avevi ormai più voce, affinché si ricordasse di andare a dire Messa sabato a Visignano e domenica a Montalbano. E poi mi hai detto: “Per ogni bisogno chiamate don Aldo”.
Non sei stato solo un parroco, un pastore, una guida, ma sei stato molto di più: un amico, un confidente, un punto di riferimento. Eri uno di noi. Ti piaceva stare in mezzo alla gente, alla tua gente. Nelle ricorrenze ti piaceva sempre far seguire alla funzione o alla Messa un momento di socializzazione, come lo chiamavi tu, dove ti intrattenevi insieme a noi davanti a un piatto di pasta e un bicchiere di vino. Il tuo sorriso, la tua vociona, la tua allegria ci mancheranno.
Anche le tue brontolate ci mancheranno, perché non avevi un carattere facile. Però poco dopo eri di nuovo sorridente, ottimista e collaborativo come sempre.
Eri geloso delle tue chiese: le hai mantenute, ristrutturate, sistemate tutte. E appena c’era qualche lavoretto da fare intervenivi subito. Quanti lavori abbiamo fatto con Dino e i ragazzi della catechesi, non ultimo l’imbiancatura del presbiterio della nostra chiesa e la sistemazione delle vetrate. Le nostre cene in parrocchia, quandoparlavamo dei problemi attuali ma anche dove programmavamo i lavori da fare e dove decidevamo i nostri viaggi: siamo stati a Santiago de Compostela, Roma, Saturnia, all’Oktoberfest, e poi le tue irrinunciabili vacanze nella prima decade di settembre, da dove poi ci mandavi sempre una cartolina a ricordo.
Ancora, ricordiamo le tue serate culturali di agosto, per le quali ti preparavi con tanto impegno e tanta dovizia. E poi ai primi di gennaio l’appuntamento in canonica per “disfare il maiale”, e la tua raccomandazione di sempre: “Ragazzi ricordatevi che poi un salame lo devo portare al cardinale!”
Quanti bei ricordi! La tua porta era sempre aperta. E come dimenticare le riunioni della Misericordia, di cui eri governatore, nella sala del biliardo dove si parlava della confraternita e si decidevano le gite dei donatori di sangue con sempre, alla fine, le sfrappole di Luisa. E la festa di Sant’Andrea il 30 novembre con le campane in festa suonate dai campanari, come oggi.
Portiamo nel cuore la grande festa dei tuoi 50 anni in mezzo a noi, anno scorso: per la prima volta ti abbiamo visto emozionato e quasi commosso. Sì, sei stato 50 anni anzi 51 parroco di Piancaldoli e Giugnola, ininterrottamente. Quando, compiuti i 75 anni, hai rassegnato le dimissioni, in segno di obbedienza, nelle mani del cardinale, mi ricordo che una sera ci hai detto: “Ma speriamo che non mi sposti…”. E noi ti abbiamo risposto: “Ci mancherebbe, guai a chi ci tocca don Giorgio!” Meno male che ti ha lasciato fino all’ultimo qui con noi. Ripeto, eri uno di noi, noi ti sentivamo uno di noi. A tanti di noi hai somministrato tutti i sacramenti, dal Battesimo al Matrimonio, perché 51 anni sono tanti.
Hai fatto un pezzo di storia di Piancaldoli e con te se ne va un pezzo di storia delle nostre comunità e delle nostre vite. Sei stato un grande parroco, un amico, un riferimento per tutti. La luce accesa nella cucina della canonica era un segno di vita, di luce, di presenza, di speranza, di rassicurazione; e credimi, nelle ultime settimane vedere la porta chiusa e la luce spenta ci rattristava e preoccupava tutti.
Speriamo che il Signore illumini il nostro Arcivescovo, che ha voluto essere qui oggi a celebrare le tue esequie insieme al cardinale e a tanti sacerdoti come avevi chiesto tu, affinché ci possa mandare presto un nuovo parroco e quella luce della canonica la possiamo rivedere di nuovo accesa, perché il tuo gregge, anche se un po’ sparso, ha bisogno di un pastore come te che ci tenevi tutti uniti, eri l’anello di congiunzione di tutti i tuoi popoli.
Caro don Giorgio ti salutiamo e siamo certi che dal Paradiso, dove incontrerai tanti tuoi parrocchiani, non ultimo il nostro Dino che ci ha lasciato pochi giorni fa, continuerai a pregare per noi e a guidarci come hai fatto qui in terra. Piancaldoli e le altre tue parrocchie ti dicono grazie e ti sono grate. Fai buon viaggio: che il Signore ti accolga e ti protegga insieme a tutti i nostri cari defunti. Clasci un grande vuoto ma sarai sempre nei nostri ricordi con il tuo sorriso, la tua voce e con la tua risposta a chi ti chiedeva”Come va don Giorgio?”: “Ottimamente”.
Ciao Don Giorgio, riposa in pace.
Tuo
Paolo Raffini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 settembre 2024