Centrale latte, Mugello: i nostri produttori non si toccano Dopo Palazzo Vecchio, anche l’Unione dei Comuni interviene
MUGELLO – I soci privati torinesi nella Centrale del Latte Italia, a quanto sembra, intendono disdettare i patti parasociali siglati nel 2016. Dove risiedono gli equilibri della governance. Ed è qui, nella governance, che si decidono le strategie aziendali, le linee del piano industriale. E tra queste, anche i rapporti che riguardano la filiera dei produttori. Della questione ha discusso il Consiglio comunale di Firenze che, su iniziativa del consigliere comunale Tommaso Grassi, ha approvato un documento a tutela della Mukki. E l’Amministrazione comunale gigliata, stando a notizie di stampa, si sarebbe già mossa con una dura lettera ai soci torinesi.
Il Mugello drizza le orecchie e, se necessario, è pronto a dar battaglia a difesa dei produttori locali. “Il Comune di Firenze si è già mosso con atti ufficiali dell’Amministrazione e del Consiglio comunale – sottolinea il presidente dell’Unione dei Comuni Paolo Omoboni con l’assessore Federico Ignesti -. E se è necessario faremo altrettanto come Unione dei Comuni e Comuni del territorio”.
Con i suoi allevamenti e produttori il territorio mugellano è il maggior fornitore di latte per la centrale fiorentina. Latte di alta qualità e bio. Nel 2017 a Mukki sono arrivati dagli allevatori mugellani 16 milioni di litri di latte: 13 milioni di litri latte Mugello alta qualità e 3 milioni litri biologico.
“Sia chiaro: qualsiasi cambiamento in negativo per allevatori, produttori e conferitori mugellani, per questo comparto importante, ci troverà contrari – avvertono gli amministratori mugellani -. Il latte del Mugello è un’eccellenza non solo per il nostro territorio ma per tutto quello fiorentino e toscano. E se è un’eccellenza è perché ci sono loro con la loro attività quotidiana e gli investimenti, c’è cura del benessere degli animali, c’è un territorio come il nostro e c’è la Centrale del Latte”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 dicembre 2018