Chioschi abusivi, il sindaco Omoboni spiega e dice: “Non siamo coinvolti in alcuna vicenda giudiziaria”
BORGO SAN LORENZO – Oggi, su sollecitazione delle opposizioni borghigiane (articolo qui), è intervenuto in consiglio comunale il sindaco Paolo Omoboni. Tema scottante, la vicenda dei chioschi da demolire.
E il sindaco ha letto un intervento, dove si scinde la vicenda amministrativa da quella giudiziaria.
“I fatti sono questi -ha esordito il sindaco-: una volta ricevute le comunicazioni dagli enti sovraordinati competenti per materia, questa amministrazione si è attivata per realizzare le appropriate istruttorie tendenti a riesaminare la situazione nei confronti dei soggetti assegnatari dei ‘Posteggi Fuori Mercato’.
Faccio presente che il 25/08/2015 questa amministrazione ha ricevuto dalla Procura una segnalazione in merito ai manufatti esistenti nel territorio di Borgo San Lorenzo a seguito di parere espresso dalla Regione Toscana. Proprio sulla base del parere espresso dalla Regione, questa amministrazione è stata chiamata a rivalutare le pratiche oggetto della domanda di attualità.
A tal fine l’ufficio Tecnico ha immediatamente attivato le idonee procedure previste e disciplinate dalle vigenti normative, avviando apposite istruttorie, caso per caso, e sempre e comunque in contraddittorio con le parti interessate, alle quali sono state garantite tutte le cautele procedimentali di legge.
Solo a conclusione dei singoli procedimenti e delle risultanze delle istruttorie sono state emesse le ordinanze per la demolizione di opere eseguite senza idoneo titolo edilizio e la rimessa in pristino dei luoghi; e questo solo nei confronti di quelle situazioni risultate contra legem. Un percorso amministrativo lineare, legittimo e trasparente ed in totale ossequio delle normative di settore. Non credo che ci sia nessuno che possa affermare il contrario: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro”.
Poi Omoboni ha affrontato il tema giudiziario, con l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Firenze, che ha interrogato, ipotizzando il reato di abuso d’ufficio per tutti i consiglieri di maggioranza che approvarono la delibera del nuovo regolamento del commercio. In primis il sindaco Bettarini, ed anche Omoboni, allora consigliere comunale. “La vicenda giudiziaria – replica Omoboni – merita pochissime parole. I consiglieri della passata amministrazione, tra i quali alcuni oggi ricoprono incarichi di amministratori locali, non sono mai rimasti coinvolti in alcuna vicenda giudiziaria. Lo dimostra il fatto che nessuno di loro, tra cui il sottoscritto, hanno ricevuto per la questione a cui fate riferimento l’avviso di conclusione delle indagini che è atto propedeutico alla richiesta di rinvio a giudizio. Ho saputo che questo avviso è stato ricevuto da alcune figure tecniche e amministrative coinvolte nelle indagini e mi auguro che la questione sia dagli stessi chiarita nei modi e nei termini previsti dall’attuale legge confidando, come sempre, nell’operato della magistratura.
Per quello che mi riguarda e per quello che riguarda i consiglieri della passata amministrazione che anche oggi ricoprono incarichi di amministratori locali, posso tranquillamente dire che, con tutte le garanzie previste dalla legge, sono stato sentito e sono stati sentiti sulla questione ed abbiamo dato tutte le spiegazioni necessarie che hanno permesso di far luce sui fatti. Prova ne è la circostanza oggettiva che non è pervenuto al sottoscritto alcun avviso di conclusione delle indagini; né mi risulta sia pervenuto a coloro che alla data del 9 aprile 2014 rivestivano il ruolo di consigliere comunale”.
Poi il sindaco va all’attacco e parla del “vergognoso sciacallaggio politico” ai danni degli ex consiglieri comunali, coinvolti per una delibera di consiglio comunale che prevedeva lo spostamento del mercato dei produttori agricoli e adeguamenti alle normative igienico-sanitarie dei chioschi, con tanto di pareri di regolarità tecnica allegati. “E chi oggi accusa gli ex consiglieri comunali di corresponsabilità, conosce la differenza tra il lavoro del consiglio e degli altri soggetti della macchina comunale? E se, come affermato pubblicamente da qualche consigliere comunale, con accuse gravi delle quali potrebbe essere chiamato a rispondere, a suo tempo era consapevole di violazioni o reati, perché non l’ha denunciate? Non dobbiamo dimenticare, infatti, che tutti noi, nella nostra vesti di amministratori, eletti dai cittadini, rivestiamo anche la qualifica di pubblici ufficiali, ed in tale veste le nostre responsabilità a garanzia di un agire legittimo e trasparente sono giustamente amplificate”.
“Ancora più paradossale – ha continuato – che si voglia gettare fango ad ex consiglieri che oggi ricoprono bel altri ruoli, accusando questa amministrazione che con le ordinanze che citavo prima, sulla base delle indicazioni di enti sovraordinati, ha realizzato atti concreti per seguire quelle stesse indicazioni, dopo un’autonoma attività istruttoria”.
Infine Omoboni va all’attacco diretto dell’opposizione: “La lista dei consiglieri di opposizione ‘Uniti contro l’Omoboni’ dopo aver dibattuto settimane sul gossip politico dei partiti di maggioranza adesso trova in una presunta vicenda giudiziaria un ulteriore elemento per costruire la loro base di programma per presentarsi alle elezioni nel 2019. Alla faccia dei contenuti e del garantismo professato da qualcuno solo quando fa comodo. Vi è andata male. Parlano i fatti, più che le supposizioni. Come per la vicenda Multipiù, sulla quale abbiamo, dopo anni, fatto chiarezza e siamo ricorsi in giudizio per difendere le risorse pubbliche. Oggi siamo qua a rivendicare di non temere nulla, perché errori ne potremmo fare, ma sempre con grande onestà e per unico scopo: una buona amministrazione della cosa pubblica. I cittadini, e non gli sciacalli, sapranno giudicare il nostro lavoro”.
Risposta dura, alla quale, probabilmente, non mancheranno ulteriori repliche da parte dei consiglieri dell’opposizione.
Il Filo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 maggio 2016