BORGO SAN LORENZO – Lorenzo Verdi, una delle principali figure di riferimento di Rifondazione Comunista a Borgo San Lorenzo, è il capogruppo di “Borgo in Comune”. Gli abbiamo chiesto un giudizio su questi cinque anni di amministrazione che stanno concludendosi, e anche quali prospettive politiche intravede per il futuro. Ecco le sue risposte:
Partiamo dal giudizio su questi cinque anni? Avete fatto cinque anni di opposizione costante…
Si veniva da una campagna elettorale accesa ed animata, nella quale erano emerse due modalità di interpretare il fare politica e l’amministrare. E questa divergenza si è confermata sugli atti principali approvati. Penso al Piano Operativo, che a nostro giudizio nell’impostazione attuale (poi vediamo con le modifiche che saranno apportate con l’esame delle osservazioni), ha un difetto di base, quello di essere sovrastimato in termini di previsione di aumento della popolazione, comportando così un aumento dei volumi residenziali. Poi il Piano Urbano del Traffico, in gran parte da realizzare ma che prefigura grosse criticità nella gestione dei parcheggi col rischio di ingolfare ulteriormente il centro, traffico e parcheggi. Anche i servizi rimangono un elemento di distanza con l’amministrazione e penso alla Multiutility, nuovo passo verso la privatizzazione dei servizi, e con una loro gestione sempre più distante dai cittadini, e con l’impossibilità di incidere sulle scelte. Così come il project financing per l’illuminazione pubblica è stato un altro tassello dell’esternalizzazione dei servizi del nostro comune. Ancora, non ci è piaciuto l’approccio sulle imposte, criticato a più riprese per la mancanza di progressività, e nell’ultimo anno si è perfino peggiorato, adottando una sorta di flat tax con aliquota uguale per tutti.
Infine, siamo stati distanti nella modalità di fare politica e amministrare, e qui si ribadisce la critica sulla mancanza di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini. È stata recepita la nostra proposta delle consulte di frazione, ma sono rimaste sulla carta. Non c’è stato coinvolgimento nelle scelte di rilievo, neppure dello stesso consiglio comunale. Sui progetti importanti siamo sempre stati messi davanti al fatto compiuto.
Verrebbe però da dire che non esiste più l’opposizione di una volta… (Lo dico a uno che di opposizione se ne intende…) Nel senso che non si è percepita all’esterno del consiglio comunale un’opposizione forte, una o più voci alternative. Sì, in consiglio avete sostenuto le vostre posizioni, ma non si può dire, né a destra né a sinistra, di aver visto un’azione costante, forte e incisiva. Anche con iniziative mirate e “popolari”. Che ne pensi?
Abbiamo dato una connotazione precisa alla nostra attività politica e alla nostra modalità comunicativa. Decisi sui contenuti, netti sulle posizioni ma garbati nei toni e mai pregiudiziali, sempre nel merito delle questioni e mai improvvisati. Credo che uno dei problemi della politica attuale stia proprio qui: si tende a confondere la forza della voce con la forza dei contenuti. Noi abbiamo agito con coerenza e determinazione, argomentando le nostre proposte e le critiche rispetto a ciò che non abbiamo condiviso, senza mai trascendere e senza mai sfociare nel qualunquismo. Questa modalità, adottata già in campagna elettorale, ci ha premiato alle scorse elezioni con un risultato straordinario. Sono convinto che potrà premiarci in modo ancora più consistente alle prossime, dopo cinque anni di coerente attività politica in Consiglio e fuori.
Veniamo all’oggi e al domani, cioè alle prossime elezioni comunali. Viste le vostre distanze, in questi cinque anni, è possibile pensare a un’alleanza tra Pd e Borgo in Comune?
Non credo che questa sia un’ipotesi al momento presa in considerazione. Anche se quando siamo nati come Borgo In Comune abbiamo sempre detto di essere disponibili a interloquire con tutti, fatti salvi i limiti dati dalle nostre connotazioni di fondo, democrazia, ambientalismo, trasparenza, partecipazione.
Quindi siamo disponibili a confrontarci con tutti. Le critiche all’attuale amministrazione nascono da una valutazione sulle scelte fondamentali compiute, ma non c’è preclusione verso chi voglia intraprendere un percorso di cambiamento su quelle stesse tematiche, come ambientalismo, salvaguardia redditi più bassi, progressività, urbanistica partecipata.
Se quindi il Pd è disponibile a rimettersi in discussione e a rimettere in discussione i propri indirizzi programmatici il confronto è possibile. Del resto a noi non interessa prevalere e prevaricare ma giungere a un’amministrazione positiva per Borgo e i suoi icittadini.
E della candidatura Timpanelli, avanzata da una parte della sinistra del Pd, che pensi?
Ho letto il comunicato stampa e non nego sia una candidatura che rompe degli equilibri. È un elemento che andrà valutato, e stasera abbiamo un’assemblea anche per fare le considerazioni su questa iniziativa. Certamente stiamo attenti a ciò che sta accadendo intorno. E’ presto per trarre conclusioni, mancano ancora elementi importanti. A cominciare dal fatto se il Pd farà o meno le primarie.
Ma a voi lo schema Campi, riprodotto a Borgo San Lorenzo, con un’aggregazione di sinistra che veda insieme Borgo in Comune, Cinque Stelle, e spezzoni del Pd, piacerebbe?
Ogni realtà ha le proprie dinamiche. Vedo difficile che oggi si possa creare uno schema come quello nato per le elezioni di Campi Bisenzio. Ma in astratto la costituzione di un campo progressista potrebbe avere un senso anche per Borgo San Lorenzo.
Previsioni?
Ancora è presto. Guardo cosa sta accadendo nel Pd e guardo con rispetto perché è giusto che ogni partito faccia le proprie scelte. Sicuramente la decisione se fare o non fare le primarie, e se questo produrrà una spaccatura nel Pd borghigiano, sarà un elemento dirimente.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 gennaio 2024