“Comune unico del Mugello? Troppo esteso”. Il sindaco Scarpelli di Firenzuola parla di fusioni e Unione montana
FIRENZUOLA – Continua la nostra carrellata di interviste ai sindaci della zona, sul futuro del Mugello, sui nuovi assetti istituzionali, tra fusioni, gestioni associate e “stato dell’Unione”. Oggi parla Claudio Scarpelli, sindaco di Firenzuola.
Partiamo dal tema della fusione dei comuni. Qual è il suo giudizio sullo stato della discussione? Meglio la fusione, o meglio la condivisione dei servizi? Senza dubbio la discussione risulta ancora ad uno stato embrionale, anche perché non è ancora chiaro quali saranno le opportunità e le agevolazioni governative e regionali, per i comuni che eventualmente andranno a fusione, in particolare per quanto riguarda la loro durata temporale, è sufficiente per capire, pensare alle modifiche introdotte dalla legge di stabilità 2016. Tralasciando quindi le agevolazioni economiche previste per chi sceglie la fusione, certamente per i comuni di dimensioni eccezionali come i nostri e con caratteristiche eterogenee, la condivisione dei servizi presenterebbe sulla carta, le maggiori opportunità, ma ho detto sulla carta, e lo sottolineo, perché in realtà la legislazione nazionale e regionale ha praticamente bloccato sul nascere ogni tentativo di condivisione dei servizi, imponendo di fatto regole e paletti praticamente insormontabili.
Il suo comune pensa a qualche tipo di unione? E con chi, eventualmente? Con Palazzuolo? Tra i comuni dell’Alto Mugello? O guardate verso Barberino? E può un comune come Firenzuola restar da solo? Se non ci fossero stati gli scellerati tagli dei trasferimenti statali, messi in atto dal governo Monti in poi, (basti pensare che nel 2011 il comune di Firenzuola riceveva dallo Stato circa 1.200.000 euro, mentre nel 2015 non solo il trasferimento è stato azzerato, ma circa 400.000 euro di tasse pagate dai nostri cittadini prendono la strada del Governo centrale, facendo registrare così per le casse comunali un saldo negativo di 1.600.000 euro) che hanno praticamente messo in ginocchio le amministrazioni e conseguentemente compromesso il livello dei servizi ai nostri cittadini, il comune di Firenzuola, a causa della enorme estensione territoriale, avrebbe tutte le caratteristiche e le necessità di restare così com’è. Considerato tuttavia quanto sopra ed andando a pesare le possibili contribuzioni economiche che potrebbero consentire un parziale recupero del livello dei servizi, l’ipotesi di una eventuale fusione è certamente da prendere perlomeno in considerazione. Indubbiamente abbiamo l’obbligo di analizzare entrambe le possibilità: quella di un comune unico dell’Alto Mugello di montagna e quella di una fusione con uno o più comuni della piana come Barberino e/o Scarperia e San Piero. Certamente, come per i matrimoni, occorre la volontà di entrambi i partner, da soli non possiamo unirci: neppure il disegno di legge Cirinnà prevede una tipologia simile di unione!
Qual è il suo giudizio su un unico comune per il Mugello? Ritengo che per motivi di ampiezza territoriale sarebbe eccessivamente esteso.
Parliamo di gestioni associate. In esercizio da tempo, con l’Unione montana, le difficoltà non mancano. E Firenzuola più volte è stato critico, tanto da essere l’unico che al momento si rifiuta di entrare nel Corpo unico della Polizia municipale. Quali le vostre critiche? Cos’è che non funziona? Quali i limiti da superare?Sono sempre stato molto critico rispetto alla trasformazione della Comunità montana in Unione dei Comuni e già a suo tempo avevo lanciato la proposta di azzerare e chiudere la Comunità montana, trasferendo tutte le funzioni ed il personale alla Regione e costituire una unione dei comuni partendo da zero, incominciando a mettere assieme una funzione alla volta secondo le specifiche esigenze proprie del comuni e dei servizi primari. Purtroppo tale ipotesi non trovò altri sostenitori e pertanto nello spirito di piena collaborazione tra i nostri enti, mi adeguai alla scelta della maggioranza dei comuni. Sulla Polizia municipale le principali perplessità riguardavano e riguardano la poca chiarezza sulle contribuzioni dei singoli comuni, il prendere come parametro la spesa storica, che già durante la costituzione della Società della Salute aveva manifestato criticità evidenti ed infine la scelta di operare un comando di tipo consortile, con rotazione annuale, poco logico per un’azienda, ancora di più per un corpo di polizia.
E c’è il rischio, alla fine, anche per la sottrazione di deleghe importanti da parte della Regione, di un’implosione dell’ente montano del Mugello? Credo invece che la sottrazione di deleghe importanti, ma non caratterizzanti le specifiche funzioni dei Comuni, se da un lato potrebbero nel breve periodo portare dissesto al nostro ente, dall’altro potrebbero essere l’occasione per riportare l’Unione dei Comuni al suo ruolo originario che auspicavo in precedenza; un ente intercomunale che si occupa esclusivamente dei servizi specifici dei comuni e previsti nei loro statuti ed ordinamenti.
Perché i comuni frenano, di fatto, sulle gestioni associate strategiche? Compresi quelli che hanno un’omogeneità politica? Dell’ufficio Urbanistica unico si parla da anni. All’ufficio Personale unico partecipano pochissimi comuni. Ancor peggio l’ufficio gare che c’è ma è bloccato. La centrale unica di committenza non ha personale, e nessun comune glielo mette a disposizione. Come pensate, voi sindaci, di sbloccare la situazione? E lei, per fare un salto di qualità, quali proposte farebbe? Perché, come ho già detto, le norme nazionali e regionali non agevolano tali opzioni: i tagli di bilancio e le assurde norme sulle assunzioni hanno di fatto complicato e bloccato molte scelte sulle politiche del personale e in ultimo, inutile negarlo, la legge Bassanini, sul trasferimento di larga parte del potere decisionale dagli organi politici (sindaci e giunta) agli organi tecnici (dirigenti funzionari e capi settore), ha di fatto assegnato nelle mani di questi ultimi pesanti poteri di veto. Ricordiamoci che nessuna delibera di giunta può essere presa in assenza del parere vincolante del funzionario competente.
Per quanto riguarda gli argomenti da lei toccati, posso evidenziare che sta nascendo il nuovo ufficio Ambiente unico, con il trasferimento di personale del nostro comune, sono iniziate le riunioni tra i funzionari di tutti i comuni con l’obiettivo di arrivare entro la fine dell’anno ad un unico ufficio Personale, tassello indispensabile per ogni altra scelta; difatti risulta molto difficile far lavorare assieme personale con medesime funzioni, ma con trattamenti salariali diversi. Per quanto mi riguarda oltre al suddetto ufficio Personale unico, l’altra funzione da gestire a livello di Unione è quella dei Sistemi Informatici, base indispensabile per lavorare in modo organico: anche su questo tema stiamo lavorando concretamente.
Realisticamente, nel 2016, ci saranno decisioni e scelte concrete, su questi temi? Il 2016 sarà certamente l’anno nel quale le scelte di fusioni o meno andranno prese; entro il 31 dicembre di quest’anno dovremo fare scelte definitive che troveranno eventuale applicazione nel 2017… altrimenti è meglio parlare d’altro.
Michela Aramini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 febbraio 2016