MUGELLO – Anche dopo tutti i decreti restrittivi emanati i servizi essenziali sono ad oggi assicurati all’interno del condominio nonostante sia il momento peggiore della pandemia. Restano in funzione quindi le imprese di pulizia e disinfestazione, gli elettricisti e antennisti, le portinerie, i servizi postali e attività di corriere, banche ed assicurazioni, legali e contabili. Sospese solo le attività di manutenzione delle imprese edili mentre tutte le altre attività che interagiscono con l’edificio in condominio sono ricomprese nell’elenco stilato dal governo dei servizi che possono continuare ad operare. Stranamente il codice Ateco dell’amministratore di condominio non è compreso in questa lista e quindi la persona che dovrebbe organizzare, gestire e in ultimo pagare queste ditte che ancora lavorano non avrebbe l’autorizzazione per muoversi e quindi controllarne l’operato. Le associazioni di categoria hanno chiesto al governo di colmare questa lacuna anche se, essendo l’amministratore un professionista, ha la possibilità di continuare ad operare e quindi di recarsi nel proprio ufficio nonostante non sia inserito nella lista non potendo però al momento effettuare sopralluoghi sui condomini.
Problematica ancor più importante è l’impossibilità di fare le assemblee. Alcuni condomini potrebbero avere in scadenza proprio in questo periodo i mandati annuali di nomina dell’amministratore e senza poter fare la consueta riunione per l’approvazione dei bilanci e la sua nomina non ha l’autorizzazione a chiedere il pagamento delle nuove rate. Secondo la legge l’amministratore ha l’obbligo di mantenere in funzione i servizi essenziali del condominio come per esempio l’illuminazione delle parti comuni, l’approvvigionamento dell’acqua potabile, l’ascensore, la pulizia delle fosse biologiche etc. Per fare ciò ha bisogno che i condomini provvedano al pagamento delle loro quote di spettanza e quindi è autorizzato anche senza delibera a richiedere i versamenti necessari al mantenimento di queste spese. Ovviamente non può pretendere senza approvazione assembleare il pagamento di interventi che esulino da quelli ordinari salvo che non rivestano carattere di urgenza. Per esempio, potrebbero essere necessari interventi non previsti che hanno l’obiettivo di sanificare (pulizia e disinfestazione) le parti comuni del condominio alla luce dell’emergenza coronavirus oppure si potrebbe rompere una tubazione condominiale. In questi oppure in altri casi urgenti l’intervento immediato sarebbe deciso in modo autonomo dall’amministratore, che poi dovrà farsi ratificare l’intervento nella prossima assemblea. La salvaguardia dell’incolumità pubblica e individuale presuppone l’adozione di provvedimenti urgenti che possono essere adottati dall’amministratore senza il coinvolgimento dell’assemblea di condominio, così come previsto dall’art. 1135, comma 2, c.c. Le assemblee condominiali quindi devono essere rinviate o a questo punto non tenute per quest’anno mettendo nelle mani dell’amministratore di condominio tutti i poteri per gli interventi sia necessari che urgenti con l’obiettivo di tutelare l’incolumità e nell’interesse dei condomini.
Tommaso Pratella
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 aprile 2020