
FIRENZUOLA – Non si fermano, a Firenzuola, le polemiche in merito alla decisione del Coniglio d’Istituto di sospendere l’uso del registro elettronico per l’assegnazione dei compiti; contro la quale un gruppo di genitori si è schierato, definendola una scelta anacronistica e lamentando scarso coinvolgimento e mancanza di democrazia nelle decisioni scolastiche (articolo qui). Mercoledì 20 Marzo si è tenuto un incontro che doveva essere chiarificatore, ma che ha registrato ancora posizioni molto divergenti.
Il dirigente scolastico, Marco Menicatti, non torna sui suoi passi, conferma la decisione presa dal Consiglio d’Istituto e afferma: “Abbiamo a lungo ascoltato e parlato con tutti. Soprattutto con quei, pochi, genitori che continuano a polemizzare e che si sentono messi sotto accusa personalmente. Me ne dispiace e continuiamo a lavorare anche per loro”. In seguito all’incontro, il preside ha poi emesso una circolare nella quale ribadisce che lo scopo del provvedimento è favorire lo sviluppo dell’autonomia dei ragazzi, e allo stesso tempo adotta dei correttivi in merito a situazioni particolari. Si legge ad esempio nel documento:
1- In caso di alunni con Piano Didattico Personalizzato, tutti i docenti, a loro discrezione, potranno ricorrere alle annotazioni sul registro elettronico qualora ne riscontrassero la necessità;
2- I docenti si accerteranno preventivamente che gli alunni assenti ricevano i compiti incaricando, a turno, gli alunni presenti in classe al momento della consegna, favorendo un clima di collaborazione tra pari;
3- I docenti si impegneranno affinchè le comunicazioni dei compiti siano tempestive, comprensibili (scritti in stampatello maiuscolo accessibile a tutti), e chiare.
Con motivazioni opposte a quelle del Dirigente scolastico, rimane sulle proprie posizioni anche il gruppo di genitori che si era mobilitato con la prima lettera al giornale. E che dopo l’incontro di mercoledì, e alcuni articoli di stampa pubblicati in questi giorni, invia un nuovo intervento:
Nessuna scelta democratica
La scuola non ha chiesto un confronto con i genitori né prima di decidere “l’esperimento” né dopo.
Il Dirigente Scolastico deve prendersi la responsabilità di una scelta presa dal Consiglio di Istituto senza una preventiva presentazione del progetto agli studenti e alle famiglie.
Il Consiglio di Istituto ha deciso di votare un progetto di propria iniziativa senza tener conto del sondaggio dei genitori che dava il 57% delle famiglie a sfavore “dell’ esperimento” , e si deve assumere la responsabilità di aver scelto anche a nome di chi non è stato coinvolto (studenti, docenti e famiglie).
La scuola deve essere cosciente delle contraddizioni a cui va incontro da un lato imponendo l’uso dei mezzi digitali sia per eseguire compiti attraverso la piattaforma google Classroom, nonché adottando libri anche in versione digitale richiesti per lo studio in caso di assenza da scuola (sui quali come famiglie possiamo affermare che i ragazzi hanno la loro autonomia nell’utilizzarli per lo studio), e dall’altro inserendo un registro e diario cartaceo per l’annotazione dei compiti.
Ormai ogni alunno dispone se non di uno smartphone, di un computer o tablet, e per alcuni è stato acquistato proprio per la scuola.
Nella riunione del 20 marzo all’Istituto Comprensivo di Firenzuola il Preside ha portato avanti la sua idea del diario cartaceo nonostante i molti pareri discordi e le segnalazioni fatte dai genitori e insegnanti presenti. Le famiglie si sono trovate di fronte un Dirigente poco aperto alla discussione con le famiglie, che va contro i principi del patto di corresponsabilità educativa trasmettendo l’idea che la scuola sia l’unico educatore dei ragazzi. Ammettendo lui stesso, fra alzate di voce e gesti poco eleganti, che “l’esperimento” non è sicuramente servito per diminuire l’uso del cellulare, ma che piuttosto sta dando buoni risultati con i docenti che sono più puntuali e precisi nell’assegnazione dei compiti. Ma non doveva essere un “esperimento” utile ad accrescere l’autonomia dei ragazzi limitando l’uso del cellulare? Non doveva essere un aiuto alla collaborazione fra ragazzi?
Sull’argomento collaborazione fra ragazzi è stato appurato da parte di tutti durante la riunione che i ragazzi non si aiutano ora col diario come non lo facevano col registro elettronico. Altro punto su cui il registro elettronico pare quindi non abbia “colpe”. Se manca la collaborazione sarà necessario lavorare sul gruppo classe, e su questo argomento di fronte alle richieste dei genitori la scuola non ha fatto nessuna proposta.
Niente da fare, secondo il Dirigente bisogna essere autonomi e per dimostrarlo è necessario essere in grado di saper scrivere su un diario, che può essere solo cartaceo, un compito o un’annotazione.
Compito che, secondo lui, i ragazzi delle scuole medie non sono in grado di eseguire.
Abbiamo chiesto al Dirigente se questa mancanza nei ragazzi è stata osservata attraverso un controllo nelle classi e ci è stato risposto che il giorno precedente era stato lui personalmente nelle classi a raccogliere alcuni pareri dei ragazzi, i quali per lo più gli hanno riferito che il registro elettronico è una comodità e che è più veloce. Dato poco attinente le motivazioni “dell’esperimento”.
In riunione il Dirigente scolastico, tentando di dimostrare sensibilità al tema dell’inclusione, prendendo così in considerazione solo in un secondo tempo quelle situazioni di fragilità che da esperto doveva aver previsto prima e non dopo aver già sottoposto i ragazzi alle difficoltà dell’esperimento, ha stabilito che che ai ragazzi con DSA e BES (le siglie indicano le certificazioni per gli alunni che hanno bisogno di supporto ndr) sarà dato più supporto dai docenti al momento dell’annotazione dei compiti, prevedendo anche qualora fosse necessario una possibilità di fotografare il registro cartaceo (usando quale mezzo?)
Questo ci induce a pensare che i ragazzi BES faranno un passo indietro nell’autostima sentendosi anche nell’annotazione dei compiti “diversi” dagli altri. Ripetiamo: Ma non doveva essere un “esperimento” utile ad accrescere l’autonomia e la collaborazione dei ragazzi limitando l’uso del cellulare?
Inoltre, visto che tutti hanno riscontrato problemi e sono abbastanza concordi sul fatto che l’esperimento necessiti di modifiche, che senso ha proseguire senza aggiornare il progetto con i miglioramenti necessari a ripartire con un progetto che abbia un minimo di criterio? Da parte dei genitori si continua a chiedere maggiore chiarezza, collaborazione e un atteggiamento costruttivo di non esclusione delle famiglie, ma da parte del dirigente scolastico non c’è stata nessuna ammissione di errata comunicazione nelle circolari né dichiarazione di apertura.
Proprio a causa di una frase usata nella circolare di prosecuzione dell’esperimento un rappresentante di Istituto ha rassegnato le dimissioni perché ritenuta non veritiera. Si apprende da un nuovo articolo de La Nazione che di fronte alle proteste dei ragazzi e dei genitori dell’Istituto Barsanti sottoposto al medesimo “esperimento” il dirigente scolastico afferma nuovamente che le proteste dei ragazzi verranno prese in considerazione mentre quelle dei genitori. Non riuscendo a trovare una comunicazione costruttiva ci domandiamo se la scelta di introdurre il registro cartaceo per i compiti sia dettata da altre motivazioni. Se così fosse sarebbe corretto metterne a conoscenza tutti gli interessati.
Un gruppo di genitori della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Firenzuola
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 Marzo 2024