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Contro la morte civile dei ‘senza fissa dimora’ occorre fare qualcosa di concreto
Vorrei ringraziarvi pubblicamente, per aver reso possibile la presentazione del mio libro “Il valore degli altri”, presso i locali del Consiglio regionale, il 20 giugno scorso. Sapevate che avrei parlato dei diritti dei senza fissa dimora ed avete accettato il confronto. Siete l’unica istituzione pubblica che finora l’abbia fatto. Ricordo che i senza fissa dimora non hanno nessun diritto civile perché sono stati cancellati dagli uffici anagrafe dei comuni, e perché molte amministrazioni comunali rifiutano di reiscriverli, perché non intendono farsi carico dei diritti umani fondamentali di queste persone, ritenuti dei costi.
Poiché alcuni di voi non hanno potuto partecipare al dibattito, per motivi legati agli esiti delle ultime elezioni comunali, vorrei comunque proporvi di prendere in considerazione alcune misure tra quelle che potrebbero aiutare queste persone nel riconoscimento dei loro diritti di cittadini e di esseri umani:
consentire la possibilità di curarsi all’interno di strutture legate ai Sert ed alla salute mentale, quali centri diurni, comunità terapeutiche residenziali ecc.;
Alcune delle proposte possono essere impegnative o problematiche da attuare, anche per i limiti delle competenze regionali, ma altre mi sembrano realizzabili.
Certamente, sarebbe fondamentale una discussione all’interno dei partiti di provenienza su queste tematiche, per rendere meno sordi una serie di amministratori rispetto a quanto viene negato ai senza fissa dimora. Siamo di fronte alla morte civile di queste persone, perché viene loro disconosciuto il diritto ad avere diritti. Si tratta di un tema a cui dovrebbe essere sensibile qualsiasi parte politica, perché si va ad incidere sui principi su cui si fonda la convivenza civile nel pensiero occidentale.
Giustamente, il consigliere Sarti ha affermato che il valore degli altri costituisce il nodo ed il riferimento della attività politica, cioè dell’azione che segue alla riflessione.
Sarebbe il tempo che si prendessero in considerazione questi problemi, che ci si avvalesse dell’aiuto e della consulenza persone ed istituzioni sicuramente più esperte e preparate di me, per fare qualcosa di buono.
Vi ringrazio per l’attenzione
Stefano Piovanelli
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